
Black out: una visione realistica quanto inquietante quella di Marc Elsberg
Realistico quanto inquietante lo scenario dipinto questa mattina dallo
scrittore austriaco Marc Elsberg, autore del thriller tecnologico intitolato “Blackout – Domani è
troppo tardi”. Il suo best seller internazionale descrive le conseguenze concrete di un’interruzione
di corrente che si protrae per due settimane in mezza Europa, ma soprattutto ci pone una
domanda cruciale: senza energia elettrica, quale sarebbe il destino della civiltà occidentale?
Ognuno di noi pensa banalmente alla maggior parte delle attività quotidiane che sono in qualche
modo legate all’energia elettrica: cucinare, fare benzina, riscaldare la nostra casa, l’informazione,
lo spazzolino elettrico o la caffettiera elettrica di casa, ma la civiltà industrializzata fa parte di una
rete e quindi non è nemmeno lontanamente pensabile di poter pensare di poter reagire
autonomamente, un distacco totale dell’energia per un periodo consistente porterebbe a scenari
apocalittici. La rete elettrica dei singoli stati è interconnessa con quella di tutti gli altri paesi
europei, costantemente la rete italiana scambia potenza con quelle limitrofe e queste lo fanno a
loro volta con gli altri vicini. Un sistema di proporzioni ciclopiche, che ogni giorno fa fronte alle
necessità di centinaia di milioni di persone. Cosa succederebbe se qualcuno, ipotizziamo un
attentatore o uno stato nemico, spegnesse tutto agendo per via informatica sui programmi che
controllano questi scambi e la produzione di energia nelle centrali? Quali sarebbero le
conseguenze di un collasso quasi totale della rete?
Proprio di questa situazione ci narra abilmente Marc Elsberg. Un imprecisato gruppo di hacker ha
attaccato in maniera ingegnosissima la rete europea, provocandone il collasso nel giro di una
giornata. Quello che inizialmente sembrava essere un semplice blackout si rivela un incubo.
Marc Elsberg in sala oggi ha però parlato solo marginalmente della storia del suo thriller. Molto
apprezzabili le conoscenze e le ricerche fatte da Elsberg riguardo i tantissimi argomenti toccati
nell’arco della narrazione, in particolar modo si è soffermato su descrizioni dettagliate in merito
alla distribuzione e alla generazione di energia elettrica nella rete europea collegata ai sistemi di
comunicazione. Nella sua lunga ricerca lo scrittore è rimasto molto sorpreso da quanta
disponibilità e quante informazioni hanno fornito le società energetiche e la ricerca è
ulteriormente validata da uno studio svolto dal Parlamento Tedesco, che riporta gli stessi risultati
presentati in “Blackout”.
Dopo due giorni in mancanza di energia elettrica la situazione sarebbe incontrollabile. La catena
alimentare sarebbe sospesa, non arriverebbero i viveri a causa del fermo dei trasporti, del non
funzionamento dei magazzini, in quanto il rifornimento di benzina non sarebbe più possibile, lo
stoccaggio controllato elettronicamente non funzionerebbe e i prodotti nelle celle frigorifere non
durerebbero tanto. Anche la situazione nei supermercati sarebbe altrettanto allarmante, in quanto
sono strutture completamente dipendenti da sistemi elettronici e non si potrebbe nemmeno
pagare alla cassa. Ma l’apocalisse non si fermerebbe qui. Pensiamo alla catena degli allevamenti
di animali, a cosa succederebbe alle mucche che non verrebbero più munte o agli allevamenti di
bovini, maiali e pollame se mancasse il sistema di aerazione nelle stalle: le bestie morirebbero
entro poche ore soffocate. Lo stesso vale per le serre e se anche la corrente elettrica tornasse
dopo due settimane, si dovrebbe far fronte comunque a milioni di animali morti con i relativi
problemi di igiene e mancanza di carne per le persone.
Un problema non irrisorio sarebbe quello dell’acqua che, in relazione alla posizione geografica,
mancherebbe completamente per tutte le città che hanno bisogno di pompe e causerebbe
problemi igienici di grandi dimensioni in tutte le abitazioni che dovrebbero essere evacuate, per
non parlare degli ospedali, che sarebbero presi d’assalto. Il settore maggiormente colpito sarebbe
proprio quello della sanità, ma anche tutta la catena del denaro si fermerebbe senza la possibilità
di prelevare a un bancomat. Non parliamo della situazione nelle carceri, negli zoo e nelle centrali
atomiche.
Come reagirebbe la popolazione a tutto questo? Non abbiamo di così grande dimensioni, ma un
assaggio lo ha dato nel 2006 il black out che ha colpito New Orleans causato da Katrina. La
tragedia, un epicentro di violenze e il simbolo della carenza di aiuti a New Orleans che ha mostrato
l’incapacità di rispondere a una catastrofe da parte di un governo, che si riteneva del tutto
preparato.
“Il Parlamento Tedesco ha studiato un piano di sensibilizzazione della popolazione e di istruzione
delle forze dell’ordine per prepararsi a una catastrofe di grandi dimensioni”, ha affermato Elsberg,
“tutti i governi dovrebbero investire nella sicurezza e attuare un tale piano strategico, visto
l’interdipendenza di tutti gli stati per quanto riguarda non solo la rete elettrica, ma tutto un
sistema di vita e della qualità della stessa per vivere sicuri e in maniera sostenibile”.
Probabilmente questo piano è scattato dall’episodio del 2005, in cui una piccola provincia del
Müsterland in Germania è stata colpita da un black out di due giorni. Nella provincia erano allevati
1.500.000 capi di bestiame che sono stati salvati grazie alla protezione civile tedesca (Technisches
Hilfswerk) che ha concentrato tutti i gruppi elettrogeni della Germania per garantire la
sopravvivenza degli animali.
Il congresso di Civil Protect vuole essere in questo senso un primo passo per non farsi cogliere del
tutto impreparati. Fino a domani, il congresso rappresenta un appuntamento tecnico che gravita
interamente sul tema della sicurezza dell’approvvigionamento elettrico. In particolare domani si
parlerà delle infrastrutture critiche, ossia le istituzioni e le strutture che svolgono un ruolo
essenziale per la collettività, e che in caso d’interruzione d’esercizio potrebbero causare dei disagi,
o anche pericoli elevati e danni permanenti, per la popolazione e l’ordine pubblico. La sessione di
domani è dedicata alla protezione civile e all’integrità della popolazione.
Tute le informazioni sul congresso Civil Protect 2015 sono reperibili sul sito: www.civilprotect.it