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ArteGenova 2015, grandi nomi e talenti da scoprire

 

Dopo il vernissage di stasera, in Fiera a Genova si alza il sipario
su ArteGenova, Mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea, punto di
riferimento per collezionisti, addetti e appassionati del settore. La
mostra, allestita nel piano superiore del padiglione Blu con un effetto
scenografico sorprendente, è in programma fino a lunedì 16 febbraio.
 
Cinque
giorni all’insegna della cultura, della scoperta e dell’investimento
nell’arte,  attesi da un numero considerevole di operatori, visitatori,
investitori e collezionisti provenienti da tutta l’area Nord Ovest
(Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Toscana, Emilia).
Un’antologia di opere come sempre di altissimo livello. Sarà così
possibile passeggiare tra assoluti e intramontabili capolavori dell’arte
quali: Accardi, Afro, Arman, Baj, Balla, Boetti, Burri, Carrà, Christo,
Clemente, De Chirico, De Pisis, Dorazio, Fontana, Guttuso, Haring,
Hartung, Klee, Magritte, Mathieu, Matta, Morandi, Picasso, Pistoletto,
Rosai, Rotella, Santomaso, Sassu, Schifano, Sironi, Soffici, Soldati,
Tamburri, Vasarely, Vedova, Warhol, Wesselmann e molti altri, fino ad
approdare all’arte di attualità e alle inedite sperimentazioni degli
artisti contemporanei.  Installazioni, performance e la quarta edizione
di CATS, Contemporary Art Talent Show, vivacizzano ArteGenova 2015 che
volge lo sguardo alle nuove espressioni dell’arte contemporanea,
dedicando una forte attenzione ai talenti emergenti. Quest’anno, per la
prima volta, Arte Genova proporne Corti Cortissimi, un originale
spazio-cinema, dedicato agli short film  realizzati dagli appassionati
che in questi mesi hanno raccolto l’invito degli organizzatori a
esprimere la loro creatività.
 
Fra le novità più attese, la
personale “Emilio Scanavino. Linguaggi”. L’esposizione proposta, a cura
della Galleria Tonelli di Milano in collaborazione con l’Archivio Emilio
Scanavino, presenta una ricca e interessantissima selezione di opere
dal 1955 al 1982.  Un omaggio imperdibile a un artista che fu sempre
intimamente legato alla “sua” Genova, un’occasione unica per compiere un
viaggio lungo quasi un trentennio attraverso i momenti principali della
ricerca dell’artista genovese scomparso nel 1986, per il quale la
pittura, che aveva spesso natura biografica e rifletteva il suo tormento
interiore, è stata coinvolgimento totale.
Già nelle prime opere
degli anni Cinquanta gli orizzonti di Scanavino si spingono al di là
dell’ambiente artistico genovese in cui si è formato e trovano
riferimenti anche in ambito internazionale a partire dalla conoscenza a
Londra di Edoardo Paolozzi, di Graham Sutherland e di Francis Bacon.
Quest’ultimo affascina particolarmente l’artista ligure per la
concezione di uno spazio che lascia alla pittura ampie possibilità
espressive e simboliche. Dall’incontro con la poetica dell’Informale
europeo nascono alcune opere in cui lo strato pittorico è denso di
materia, e altre dove delicate velature di colore e segni grafici
carichi di significati simbolici si dispongono armonicamente nello
spazio. In Rituale del 1955 i tratti si collocano sulla tela come una
scrittura intima: la dipendenza dalla casualità riscontrabile
nell’informale, in Scanavino è assente, si percepisce piuttosto la
tensione verso l’espressione di una dimensione interiore tormentata e
sofferta. Nelle opere degli anni Sessanta si accentua la sua peculiare
visione dell’esistenza. I segni, divenuti più corposi e sicuri
stabiliscono un ritmo e un tempo che sono incodificabili perché ogni
volta diversi.
Rituale (Trittico) del 1961, Come una crocifissione
(1961), Finestra (1964) sono il risultato della meditazione sul tragico
destino dell’esistenza umana e frutto della vana tensione al “fare”. Nel
lessico della serie degli Alfabeti senza fine si riscontra invece una
rinnovata scansione del tempo e dello spazio: su fondi monocromi
l’artista traccia delineate e ripetute partiture. I segni decisi,
metodicamente sovrapposti, si alternano questa volta a macchie di colore
sfumate e a ghirigori meno perentori.
 
Nella giornata di
anteprima è stata presentato Just Art, lo studio promosso da Banca
Carige Private Banking sui mercati dell’arte e dei beni di lusso a cura
di Pietro Ripa (responsabile Private Banking), Fabio Costarelli e Serena
Russo.

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