News AEFI

AQUAFARM 2020: TORNA A PORDENONE L’INCONTRO ANNUALE PER I PROFESSIONISTI DI ACQUACOLTURA E ALGOCOLTURA

Pordenone, 18 febbraio 2020. Nei prossimi due giorni, i padiglioni del quartiere fieristico di Pordenone si animeranno di conferenze ed espositori per la quarta edizione di AquaFarm.

L’appuntamento si è fin da subito contraddistinto per gli approfondimenti sul settore e per l’internazionalità di espositori e relatori. Due giorni di confronto e aggiornamento su due prodotti che vengono dall’acqua: i prodotti ittici e le alghe.

I dati FAO sul consumo di pesce

Secondo i dati più recenti della FAO, il 53% delle specie acquatiche destinato all’alimentazione umana a livello mondiale proviene da allevamenti. Il consumo complessivo di pesce viene stimato a 20,5 Kg a testa, con un incremento medio del 3,2% ogni anno dal 1961 ad oggi, superando sia la crescita della popolazione sia l’assunzione di proteine provenienti da specie terrestri. Con il totale dei prodotti della pesca sostanzialmente fermo ai livelli della fine degli anni ’80, la crescita è sostenuta, e lo sarà anche di più in futuro, dall’acquacoltura.

I cittadini dell’Unione Europea (dati ante-Brexit) consumano in media 24,3 Kg di pesce a testa, buona parte del quale è però importato.

I dati API sull’acquacoltura in Italia

Sulla base delle rilevazioni API (Associazione Piscicoltori Italiani), il comparto in Italia conta su più di 750 allevamenti in acque dolci, salmastre e marine. Il sistema che ruota attorno all’acquacoltura italiana impiega più di 15.000 addetti tra dipendenti diretti e indiretti (ad ogni operatore in allevamento corrispondono altri tre nell’indotto).

Le specie ittiche principali allevate sono trota iridea, orata, spigola, storione, anguilla, cefali e carpe. Nel settore acque dolci è importante la presenza di allevamenti per il ripopolamento e la pesca sportiva, che contribuiscono alla salvaguardia delle specie autoctone e delle biodiversità. Un altro settore non direttamente dedicato al consumo umano è quello della produzione di uova embrionate (di salmonidi d’acqua dolce come le trote) e di avannotti (delle specie marine).  

Nel 2018 sono state prodotte in Italia più di 62.000 tonnellate di pesce da acquacoltura con una Produzione Lorda Vendibile del valore di 300 milioni di euro riferita al solo pesce, cui va aggiunta quella delle vendite di uova ed avannotti, di caviale, e il valore aggiunto assicurato dalla trasformazione in azienda. In Italia, infatti, il 70% del prodotto d’acquacoltura viene trasformato.

Per quanto riguarda l’interscambio con l’estero, la nostra bilancia è attiva per: la trota (l’Italia è il primo produttore UE) con il 30-40% della produzione esportata, principalmente in Germania, Polonia, Repubblica Ceca e Austria; il caviale (l’Italia è il primo produttore UE e il terzo al mondo) con più dell’85% esportato in USA, UK, Germania, Brasile, Medio Oriente. L’Italia inoltre esporta know-how e lavoro di tecnici qualificati.

Focus sull’allevamento di molluschi

L’Eurostat nel 2018, ha rilevato i dati della produzione italiana. Nel nostro Paese si allevano circa 93.100 tonnellate di molluschi bivalvi. Nello specifico: il primo posto lo occupano i mitili con una produzione di 62.035 tonnellate, segue la vongola verace con 30.991, e le ostriche con 80 tonnellate.

I dati su produzione e consumo di alghe

Secondo la FAO, nel mondo vengono prodotti e consumati circa 30 milioni di tonnellate di vegetali acquatici e di macro e microalghe. L’uso delle alghe e dei loro derivati continua a crescere. Una recente ricerca di Allied Market Research dimensiona a 2,7 miliardi di dollari il valore del mercato dei derivati delle alghe a livello globale, con una crescita prevista media del 4,2% l’anno fino al 2025. La cifra comprende i derivati delle alghe brune, dette anche macroalghe che dominano oggi il mercato. I derivati delle microalghe valgono poco più di 600 milioni di dollari nel 2019 e sfioreranno il miliardo nel 2025 secondo una ricerca di HTF Research. Questi organismi monocellulari, che comprendono la spirulina e la clorella e diverse altre specie meno note, oltre che essere diffuse in molti prodotti anche di largo consumo, sono oggetto delle più importanti sperimentazioni e dell’innovazione del settore.

Newsletter