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ALLA FIERA INTERNAZIONALE DI GENOVA, PROPOSTE FORMATIVE E OPPORTUNITA’ DI LAVORO SONO L’OFFERTA DEL SALONE ”ORIENTAMENTI”

Alle ore 10 di oggi, si è svolto alla fiera internazionale di Genova il tradizionale taglio del nastro tricolore, che sancisce ufficiosamente l’inizio di Orintamenti, il salone dell’educazione e dell’orientamento. Hanno presenziato numerose autorità del mondo politico e del mondo istituzionale, tra i quali Paolo Veardo, assessore alle politiche giovanili del Comune di Genova, Sergio ‘Pippo’ Rossetti, assesore regionale alla formazione e all’istruzione, Alessandro Repetto, presidente della Provincia di Genova, Rosaria Pagano, direttrice dell’ufficio scolastico provinciale e vicaria di quello regionale e Rino Surace, responsabile degli eventi della fiera di Genova. Il taglio del nastro tricolore è stato effettuato da due bussole, a seguire gli applausi dei presenti.
Il Salone Orientamenti è una concreta oppurtinità per un ampissimo target di età: si va dagli studenti delle terze medie che devono scegliere una scuola superiore a coloro che hanno terminato l’università e che ora sono in cerca di un lavoro. A dimostrazione dell’utilità di questo evento  vi è l’imponente afflusso di persone e di rappresentanti di molte scuole e facoltà anche di regioni limitrofe alla Liguria, come la Toscana e il Piemonte.

Genova: opportunità per il futuro al salone ‘Orientamenti’

Proposte formative e opportunità di lavoro. Sono l’offerta del salone ”Orientamenti” inaugurato oggi, alla Fiera Internazionale di Genova. Molte aziende presenti al Career Day hanno aderito al progetto per presentarsi e, a loro volta, conoscere giovani laureandi per offrire loro future proposte di lavoro.
Le aziende presenti hanno fornito un identikit ideale di una figura professionale che possa lavorare con loro in maniera seria e responsabile. In particolare, nelle aziende che operano nell’ambito socio economico, come ad esempio, nella Banca Carige, si cercano giovani con almeno un diploma pronti a sviluppare ulteriormente le proprie attitudini e a crescere rpofessionalmente. Nell’azienda scientifica di Bergamo ”3V Sigma” si ricercano, invece, ingenieri tecnici e chimici. Infine, un’azienda a scopo educativo si propone di trovare neo laureati coinvolti nel campo sociale.
Nel confronto con i giovani in attesa di colloquio si è riscontrato per la maggior parte di loro un clima di timore per l’avvenire dovuto all’ odierna crisi socio-economica. Non sono mancante, inoltre, persone ottimiste per le prospettive future.

Un modo uniforme per comunicare

Benedetto Maffezzini, responsabile del progetto Musica 2020 spiega che l’ Ansas ha messo a disposizione delle scuole primarie di tutto il territorio nazionale 230.000 € per introdurre l’insegnamento della musica nel POF (Piano Offerta Formativa). «La musica utilizza un linguaggio universale e va introdotta, sostenuta, fatta conoscere a tutti i nostri strumenti. Questo progetto nasce proprio con questo intento, diffondere, condividere e verticalizzare il curriculum musicale fin dalla scuola d’infanzia» . Un tema che verrà approfondito nel corso del Seminario nazionale per l’apprendimento pratico della musica che si svolgerà domani dalle ore 9.30 nella sala Q del Padiglione B ammezzato.

Progetto Musica 2020

Tra i personaggi significativi del mondo scolastico era presente Benedetto Maffezzini Referente regionale dellee attività musicali dell’Ufficio Scolastico Regionale e responsabile del progetto musica 2020.Il progetto partito da Roma e dall’ANSASm (Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia scolastica)  ha come obiettivo quello di valorizzare la musica sin dalle scuole elementari. Il progetto è finanziato su tutto il territorio nazionale;  l’ANSAS ha scelto e finanziato 115 scuole per un costo di 2000 € ognuna. L’obiettivo è quello di diffondere l’apprendimento della musica.Questa iniziativa è di ambito nazionale e tra le scuole selezionate ve ne sono 3 liguri: l’I.C.Sanremo Foce,I.C.Alassio,I.C.Lerici. «La musica» dice Maffezzini «unisce tutti, grandi e piccini, è sentimento e ha un linguaggio universale.Le richieste di partecipazione all’evento erano superiori all’offerta tanto che molte scuole non hanno potuto partecipare.”
Da parte di Maffezzini non è mancata una citazione di Dante secondo cui le sfere celesti quando ruotano emettono una musica celestiale,a rapprestare il fatto che la musica è impalpabile.

Scuola: che la rivoluzione digitale abbia inizio
Dalla carta stampata ai libri multimediali: come cambierà il modo di insegnare

Il titolo dello stand recita “Acer for Education”. Di che cosa vi occupate nello specifico?
Acer è conosciuta in tutto il mondo come azienda leader nel settore del mercato del PC. Circa un anno fa abbiamo iniziato a interessarci di scuola partendo da alcune iniziative dell’Unione Europea per portare la tecnologia tra i giovani studenti. Ormai l’informatica è una parte fondamentale della nostra vita, ed è indispensabile per chi un domani lavorerà. Così quest’anno è partito un Progetto Pilota con European School Lab, un organismo in seno all’U.E. che raccoglie i Ministeri dell’Istruzione di molti Paesi membri. Sono state coinvolte 240 classi per ognuno dei 6 Paesi dell’Unione che hanno partecipato: abbiamo letteralmente regalato loro una dotazione completa composta da 25 netbook, una postazione per l’insegnante e una lavagna interattiva.

I regali servono a incentivare, ma in futuro? Sono previsti incentivi e agevolazioni per sostenere scuole e famiglie nell’acquisto di simili dotazioni?
Esistono forme per venire incontro ai bilanci delle varie famiglie. Quando abbiamo contattato le scuole italiane che partecipano al Progetto, ci siamo rivolti anche ad alcune Banche Locali. Sono previsti finanziamenti a tasso zero per l’acquisto del PC da parte delle famiglie, estinguibili in 3 anni con rate mensili da 10-12 €. Per le famiglie che non possono permettersi neppure quei 12 euro, sono in programma ulteriori agevolazioni.

Non potrebbe pagarli la scuola?
Si pensa che uno studente che abbia in mano un oggetto di sua proprietà sia maggiormente portato ad averne cura.

Alcune scuole acquistano, per esempio, lavagne interattive e finiscono per avere un numero ristrettissimo di docenti in grado di utilizzarle, o che si rifiutano a prescindere. Come ovviare a questo problema?
Lei ha toccato un tasto molto dolente. Ancora non esiste una precisa soluzione. Bisognerebbe che il Ministero dell’Istruzione si occupasse di insegnare a ciascun insegnante come sfruttare i supporti messi a disposizione e abbattesse le barriere psicologiche. Acer al momento della consegna delle dotazioni ha svolto un mini-training con i docenti delle scuole interessate.

Si dice che un bambino di tre anni sia in grado di apprendere un uso basilare del PC in una settimana circa. Qual è la situazione in Italia per quanto riguarda l’insegnamento dell’informatica nella scuola primaria?
L’Italia è uno dei Paesi più arretrati in materia. Addirittura Portogallo, Grecia e Turchia risultano essere più avanzati. È necessario che lo studente entri subito in confidenza col computer, in modo tale che già al terzo o quarto anno di scuola elementare sia in grado di padroneggiare applicazioni come Excel o Access. Bisognerebbe aumentare il numero di ore dedicate all’informatica, soprattutto tra i bambini più piccoli, che come ha detto sono delle “spugne”, in grado di assorbire praticamente tutto.

Quali sono i vantaggi nell’uso di questi mezzi rispetto ai libri cartacei e ai metodi didattici tradizionali?
Anzitutto avvicinano gli studenti alle materie più noiose. Io ho assistito a lezioni di fisica in cui i ragazzi contavano i secondi alla rovescia aspettando con ansia che finisse l’ora. Grazie ai mezzi informatici, invece, aumenta l’interesse e migliora perfino il rendimento scolastico. Uno dei nostri software, Fourier, consente di trasformare il PC in un laboratorio di fisica. Il vantaggio rispetto al libro o alla lavagna di ardesia è evidente.

Possiamo parlare di un processo che porterà alla definitiva eliminazione della carta?
Di fatto è un processo già in atto: se ora il rapporto carta-supporto informatico è di 99 a 1, nel giro di 10 anni il 90% sarà in formato digitale. Anche se il libro mantiene comunque il suo fascino romantico. Alla fine del presente anno scolastico entrerà in vigore una legge che obbligherà case editrici e scuole a fornire tutti i libri di testo su supporto informatico, oltre che cartaceo.

Ma a questo punto le case editrici potrebbero sparare cifre enormi anche per un CD. A meno di non arrivare al freeware totale…
Credo che il freeware totale sia impossibile, perché un libro è frutto del lavoro di persone che hanno diritto ad essere retribuite. Ad ogni modo un supporto digitale non costerà mai come un libro: non lo si deve stampare, non ci sono costi di distribuzione né problemi di “resa”, legati cioè alle copie in eccesso. Un altro vantaggio è la possibilità di scaricare direttamente un aggiornamento senza dover ricomprare il libro intero: le case editrici saranno costrette a mettere fine al fenomeno dei testi modificati ogni anno. A breve il costo dei testi scolastici subirà una diminuzione che si stima tra il 60 e il 70%

L’informatica è notoriamente un settore lavorativo che offre, ad oggi, molto spazio e garanzie di inserimento. Non c’è il rischio di una “saturazione” a lungo andare?
Consideriamo che l’informatica è giovane, avendo solo 25 anni di storia, quindi possiamo ipotizzare un ulteriore margine di crescita. Se la si considera a se stante è vero ciò che ha detto, ma è un settore che va inteso come trasversale: si pensi ad esempio all’industria automobilistica in cui l’informatica ricopre oggigiorno un ruolo essenziale.

 

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