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Alla FAZI il focus sulla zootecnia biologica con il CREA

Un ricco programma di convegni, workshop e approfondimenti accompagnerà la 90ª edizione della Fiera agricola zootecnica italiana (Fazi), in programma a Montichiari dal 16 al 18 febbraio prossimi.

“A farla da padrone sono i temi di attualità, che il mondo agricolo dovrà approfondire per affrontare le grandi sfide del comparto – dichiara il direttore del Centro Fiera del Garda, Ezio Zorzi -: la sostenibilità, l’assistenza e i servizi agli allevatori, il presente e il futuro della Politica agricola comune e la zootecnia biologica, una nuova frontiera che sempre di più sta prendendo piede, soprattutto nell’ottica della diversificazione e del miglioramento della redditività”.

Focus sulla zootecnia biologica. Fenomeno in crescita anche in Italia, sulla spinta delle richieste del consumatore, è la zootecnia biologica. Al tema sarà dedicato il convegno in programma venerdì 16 febbraio al Centro Congressi (Sala Scalvini, 1° piano, ingresso centrale), dalle ore 9 alle 13.  Il titolo è “Rafforzare produttività e redditività della produzione zootecnica bio: il progetto ZOOBIO2SYSTEMS e altre attività di ricerca del CREA”, promosso dal CREA (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), in collaborazione con COMAZOO (Cooperativa Miglioramento Agricolo e Zootecnico). Interverranno: Giuseppe Paesano (MIPAAF, Ufficio Agricoltura Biologica), Salvatore Parlato (presidente del CREA), Giacinto Della Casa (CREA-ZA Sede di Modena), con la presentazione del progetto ZOOBIO2SYSTEMS; Paolo Annicchiarico (CREA-ZA Sede di Lodi) che parlerà del miglioramento genetico pisello, soia e lupino; Monica Guarino Amato (CREA-ZA Sede di Monterotondo), sul tema della produzione delle materie prime proteiche adatte all’avicoltura biologica: come incentivare, migliorare e valorizzare una filiera; Simone Severini (Università della Tuscia) parlerà della redditività della soia biologica in Italia centrale: alcune evidenze derivanti dal progetto ZOOBIO2SYSTEMS; Davide Bochicchio (CREA-ZA Sede di Modena) illustrerà il pascolo suino per migliorare qualità dei prodotti e fertilità dei terreni. Esperienze nel progetto ZOOBIO2SYSTEMS; Giacomo Pirlo (CREA-ZA Sede di Lodi) toccherà gli aspetti relativi alla filiera del bovino da latte problemi e soluzioni: il progetto VALATTEBIO; Luciano Pecetti (CREA-ZA Sede di Lodi) tratteggerà le opportunità della misura 16.2.01 del Programma di sviluppo rurale della Regione Lombardia; Sujen Santini (COMAZOO Scarl) presenterà FILBIO: filiera biologica cooperativa, opportunità attivata grazie alla misura 16.10.01 del Psr di Regione Lombardia. Seguiranno il dibattito e le conclusioni.

Il tema della zootecnia biologica si innesta nello sviluppo positivo che ha registrato il biologico in questi anni. Un vero e proprio boom, a vedere i numeri. Nel 2016 il biologico in Italia ha visto aumentare le superfici coltivate con metodo biologico. È stata infatti raggiunta quota 1.795.650 ettari, con un balzo del 20,3% rispetto all’anno precedente. Allo stesso tempo, sono aumentati gli operatori certificati (oltre 72mila, con un aumento del 20 per cento).

Complessivamente, le aziende biologiche in Italia rappresentano oggi il 4,4% delle aziende agricole totali, quasi un punto percentuale in più rispetto al 2015.

Un trend positivo che non ha mancato di caratterizzare anche il segmento della zootecnia. I dati dell’ultimo rapporto del Sinab (Sistema informatico del biologico) mettono in evidenza una crescita significativa anche per le produzioni animali. (fonte: blog InformaBio)

Aumentano in modo particolare il numero di bovini allevati con metodi biologico (oltre 331mila capi, +24,3% rispetto al 2015) e di suini (oltre 56mila animali, + 13,3 per cento). Tendenza positiva anche per i caprini (+ 13%), il pollame (+12%) e gli equini (+ 9 per cento). 

Una conversione al biologico che risponde ad esigenze puramente di mercato, come antuicipato. Da un lato per la richiesta sempre più pressante del consumatore a consumare prodotti biologici, in particolare fra le famiglie con bambini o a più alto reddito, dall’altro l’esigenza di individuare altre forme di diversificazione, in grado di migliorare la redditività delle produzioni.

Crescono le produzioni zootecniche lattiero casearie, ma anche il consumo di carni fresche e trasformate di origine biologica: +85% nella grande distribuzione organizzata nel primo semestre 2017 in confronto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Le quotazioni del latte biologico. Sono emblematiche le quotazioni del latte bio, il cui riferimento – mancando in Italia un listino dedicato all’organic milk – è il prezzo del latte austriaco. In base ai dati elaborati da Clal.it, portale di riferimento mondiale per il settore lattiero caseario, il latte biologico in Austria nel novembre 2017 (ultimo dato disponibile) era quotato 49,05 €/ 100 kg, contro i 36,63 €/100 kg del latte crudo alla stalla convenzionale.

In Germania e in Baviera il mercato era ancora più elevato. A novembre, infatti, le quotazioni del bio in Germania erano a 49,28 €/100 kg e a 50,01 €/100 chilogrammi in Baviera.

Listini abbondantemente sopra i 50 euro per la tipologia “biologico con latte fieno” in Austria, con la cifra record di 54,24 €/100 kg del mese di settembre, sceso poi a 53,77 euro a novembre. Significa quasi 5 € in più al quintale rispetto al prezzo del latte biologico.

La valutazione da fare non si limita tuttavia solamente ai prezzi, superiori rispetto al latte convenzionale, ma anche ai costi di produzione, che chiaramente sono maggiori, a partire dai costi di alimentazione. In ogni caso, anche in Italia vi sono importanti industrie di trasformazione che stanno valutando le linee del latte biologico (che cresce nei consumi, mentre il latte fresco diminuisce) e del latte fieno.

L’elenco dei convegni è sul sito www.fieragri.it . 

Naturalmente i costi di alimentazione sono più alti, ma – alla luce dell’interesse dei consumatori e dei prezzi di ritiro – forse qualche allevatore potrebbe approcciarsi a tale modalità di allevamento. In Italia anche qualche importante industria di trasformazione sta valutando questa specifica linea produttiva.

 

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