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ALLA 61a FIERA INTERNAZIONALE DELL’AGRICOLTURA E DELLA ZOOTECNIA DI FOGGIA: IL PREMIO MEDITERRANEO E IL CONVEGNO “DIFESA DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO, ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI”

IL PREMIO MEDITERRANEO ALLA 61a FIERA INTERNAZIONALE DELL’AGRICOLTURA E DELLA ZOOTECNIA DI FOGGIA

Il Premio Mediterraneo si è confermato interessante occasione di approfondimento e discussione sui temi più attuali dell’agricoltura nazionale ed internazionale. E’ quanto è emerso stamane durante la cerimonia di consegna del prestigioso riconoscimento che da undici anni Università e Fiera di Foggia conferiscono ad autorevoli personalità del mondo della ricerca scientifica, dell’imprenditoria e delle politiche agricole, che con il loro impegno si sono particolarmente distinti per il contributo dato allo sviluppo dell’agricoltura italiana ed in particolare del Mezzogiorno. Dopo gli interventi di apertura del Presidente della Fiera di Foggia, Avv. Fedele Cannerozzi e del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi Foggia, Giuliano Volpe, si è quindi tenuta la lettura dei curricola e delle motivazioni. Per la sezione enti ed aziende è stato premiato Alessandro Leo, in rappresentanza del Consorzio Libera Terra Mediterraneo, soggetto imprenditoriale che prende le mosse dall’attività congiunta delle cooperative di produzione di diverse regioni del Mezzogiorno, a loro volta aderenti a Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Le cooperative del Consorzio sono infatti impegnate nella commercializzazione dei loro prodotti, la comunicazione delle loro attività, le visite turistiche alle terre e ai patrimoni culturali che li circondano, per la diffusione di un modello di economia pulita e giusta che garantisce sviluppo e benessere reale alle popolazioni interessate, con l’ambizione di dimostrare che l’assegnazione dei beni confiscati in un territorio porta vantaggi concreti non solo a chi gestisce direttamente i beni ma in generale anche ai territori e ai produttori vicini. Per la sezione ricerca scientifica, il Premio Mediterraneo 2010 è andato a Antonio Muscio, professore ordinario di produzioni animali presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Foggia, già preside della predetta Facoltà e poi Rettore dell’Università degli Studi di Foggia dal 1999 a 2008, componente di numerose accademie di studio, autore e/o coautore di oltre 150 pubblicazioni scientifiche a stampa riguardanti in particolare la qualità delle produzioni animali in relazione a fattori genetici, ambientali e di allevamento,  autore anche di alcuni saggi sulla storia agraria della Capitanata, tra i quali: l’allevamento ovino in Capitanata tra memoria storica e futuro; agricoltura e pastorizia in Capitanata: la storia e le ragioni di un conflitto; il progresso agricolo nella Capitanata dell’800. Per la sezione politiche agricole è stato quindi conferito il premio Andrea Sisti, Presidente del Consiglio dell’Ordine  Nazionale dei dottori Agronomi e dei dottori Forestali (Conaf), il quale – oltre alle attività ordinarie connesse alla gestione dell’albo professionale –  ha promosso la sottoscrizione di importanti accordi e convenzioni tra le quali si ricordano quelle con l’Ismea e l’Agea; la Prefettura di Reggio Calabria per la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata; le facoltà di agraria italiane per la formazione permanente e la ricerca professionale;  l’Agenzia del Territorio per il servizio di accesso diretto della banca dati catastale. Sisti è  stato inoltre promotore dell’istituzione del Centro Studi Conaf per ricerca e analisi tematiche professione e del Premio giornalistico “Bettino Ricasoli”.

DIFESA DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO ENERGIA DA FONTI  RINNOVABILI

Promosso ed organizzato dall’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della provincia di Foggia, si è tenuto a Foggia, nell’ambito della 61a edizione della Fiera Internazionale dell’Agricoltura e della Zootecnia di Foggia il convegno ‘Difesa dell’ambiente e del territorio, energia da fonti rinnovabili’.  Il presidente dell’Ordine dei dottori Agronomi, Luigi Miele, ha evidenziato come ‘’quello dell’ambiente e delle energie da fonti rinnovabili è un problema particolarmente sentito, in questo momento, perché la nostra agricoltura vive un periodo molto difficile e per cercare di riportarla su, noi dobbiamo cercare di interessarci anche di questi argomenti’’. Il convegno si è inoltre avvalso della presenza qualificata di diversi esperti
che hanno tratteggiato con sapienza gli aspetti più importanti proposti dal tema della giornata.  Secondo l’assessore provinciale all’Ambiente, Pazienza, ‘’i nostri agricoltori potrebbero diventare
produttori di energia, pur continuando a fare gli agricoltori, dedicando una quota alla produzione di biomassa’’. Dopo il saluto del presidente della Fiera, avv. Fedele Cannerozzi che, tra l’altro, ha chiesto a tutti di partecipare alla definizione di un piano strategico
per i prossimi 5 anni di attività della Fiera di Foggia, si sono via via succeduti gli interventi di esperti del settore come Paolo Breber, Massimo Monteleone ed infine del presidente dell’Ordine nazionale degli Agronomi e Forestali, Andrea Sisti. Ed è proprio a Sisti sono state
affidate le conclusioni del convegno.  ‘’L’attività agricola – ha dichiarato il presidente Sisti – cambia pelle e pertanto, bisogna avere la razionalità e la capacità di saper programmare l’utilizzo del territorio e dell’agricoltura produttiva, che fino ad ora è stato per uso alimentare; programmarla per altri fabbisogni, in maniera tale che ci siano le condizioni di reversibilità. Come sappiamo, gli spazi dove produrre alimenti si restringono sempre di più al mondo e quindi, comprimerli per  utilizzarli in maniera definitiva per la produzione di energia da fonti rinnovabili, è un limite per le generazioni future. Quindi, è bene sempre non definire gli interventi in una visione
ideologica, ma saperli affrontare con una chiara programmazione. Quello che oggi manca in Italia – ha concluso Sisti – è proprio una programmazione nazionale, che dia indirizzi certi, considerato il fabbisogno di energia da qui ai prossimi 15 anni e stabilire, poi, un programma con le regioni, affinchè questi obiettivi vengano raggiunti e siano monitorati’’.

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