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AD EXPOLEVANTE IL MITO DELLA VESPA RINNOVA IL SUO SUCCESSO

Molta curiosità, nell’ambito di Expolevante e precisamente nel padiglione isolato 177, attorno alla Fontana Monumentale, ha destato la mostra dedicata al sogno di intere generazioni: la mitica vespa. Un mito che ha rivoluzionato il modo di intendere i trasporti che i giovani e meno giovani hanno amato e che ancora oggi amano più di ogni altra cosa.
Una storia iniziata subito dopo il secondo conflitto mondiale quando l’ingegner Corradino D’Ascanio – realizzatore di progetti in campo aeronautico – ebbe il compito da Enrico Piaggio di progettare un veicolo a due ruote che fosse affidabile e semplice nell’utilizzo e con costi di esercizio molto bassi. Ideazione concepita dal 1946 ma che esplose nei primi anni Sessanta, in pieno boom economico, con la nascita del vespino 50 che sfruttò la possibilità, voluta dal codice della strada, di guidare lo scooter anche a 14 anni e senza la patente. Per i giovani il sogno divenne realtà. La passione per la vespa divenne totale.
Proprio su questa popolarità si è costruita un’aspirazione che ha contagiato anche le odierne generazioni, in quanto collezionisti degli scooter d’epoca di quegli anni si moltiplicano a vista d’occhio. Pertanto vederne alcuni in esposizione ad Expolevante non può che aver incuriosito molti estimatori.
Si parte dalla leggendaria “vespa 125” del 1950, verde metallizzata, e a quella del 1951-52, celebre per essere stata utilizzata nel film “Vacanze Romane” che presentava la novità del cambio a due fili flessibili che la rendeva più agevole; alla sospensione anteriore venne aggiunto un ammortizzatore idraulico e le piccole modifiche al manubrio e al rubinetto della benzina la resero più attraente rispetto a quella progettata negli anni Quaranta.
Poi si passa alla mai dimenticata “Vespa 150 GS” del 1955, soprannominata il “vespone” che divenne la prima vespa sportiva di serie. Dalla linea snella e dall’accelerazione formidabile fu il modello dominate di molte competizioni internazionali. Gli intenditori conoscono molto bene le sue eccellenze.
Inoltre sono molto ammirate: la “vespa 50” del 1963, cioè il leggendario “vespino” in cui l’architettura è identica a quella dei modelli di maggior cilindrata ma le proporzioni sono molte ridotte; la “vespa 125 primavera” del 1963, che ha la stessa carrozzeria, le stesse sospensioni e gli stessi assetti del 50cc; la “vespa 200 rally” del 1972, modello vincente della gamma “vespa” degli anni Settanta, mitica per l’accensione elettrica ed il miscelatore automatico.
L’attrattiva più rilevante, però, è la straordinaria e storica “Ape 150” del 1956, cioè il motofurgone che risolse il problema del trasporto leggero a breve e media distanza fiammante.
La mostra vivrà la sua massima attrazione con il 5° raduno nazionale “Vespaday- città di Bari”, nella giornata di domenica prossima, con il nutrito programma di un raduno in piazza del Ferrarese, alle ore 9, che proseguirà con la sfilata delle moto d’epoca per le vie del centro cittadino ed, infine, il rientro dei mezzi ad Expolevante con l’assegnazione di numerosi premi.

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