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A SIA GUEST ALI KASIKCI, ESPERTO INTERNAZIONALE DI TURISMO

“Il settore ospitalità è cambiato pochissimo per 90 anni, poi ha avuto un’enorme evoluzione dal 1990 al 2000, un’altra dal 2000 al 2010, e ora sta cambiando ancora più rapidamente. Oggi l’unica regola è: nessuna regola”. A SIA GUEST, il 63° salone internazionale dell’accoglienza in corso a Rimini Fiera (in contemporanea con TTG Incontri e IBE), occhi puntati sul seminario tenuto da Ali Kasikci: manager di Belmond Hotels (ex Orient Express Hotels), docente alla Cornell University di Ithaca (NY), Kasikci è uno dei massimi esperti di marketing turistico. La conferenza “Strategic leadership in turbulent times” era organizzata da Teamwork.
 
Kasikci è un profondo conoscitore del mercato turistico, ma rifiuta la definizione di “guru” (“I guru sono quelli che ti chiedono in prestito l’orologio per dirti che ora è”). Per dare un’idea di quanto il settore sia cambiato in pochi anni, Kasikci usa una metafora efficace: “Ai vecchi tempi, la procedura era ‘Pronti, puntare, sparare’. Adesso è ‘Sparare, sparare, sparare’. Il mondo è più veloce, siamo nel pieno della ‘tempesta perfetta’. Ma la verità è che non esiste il brutto tempo, esistono solo vestiti inadeguati”.
 
Ma quali sono quelli giusti? Secondo Kasikci, la prima regola è saper cambiare in fretta, più in fretta di quanto cambi il mercato. “Il concetto di management va sostituito con quello di leadership – spiega. – E la leadership sta innanzitutto nel capire in che situazione ci troviamo. La seconda dote del leader è l’intelligenza emotiva: come quella di Nelson Mandela che, dopo 27 anni di prigionia, invece di lasciarsi andare all’odio verso i bianchi riuscì a unire il Paese coinvolgendo tutta la popolazione nel mondiale di rugby.  Infine, è fondamentale mostrare rispetto per chi lavora con noi”.
 
Un altro aspetto decisivo per chi guida una struttura ricettiva è, secondo il manager tedesco trapiantato negli Usa, la capacità di apprendere rapidamente e rompere gli schemi: “Oggi i veri analfabeti non sono coloro che non sanno leggere e scrivere, bensì coloro che non sono in grado di imparare, disimparare e re-imparare. L’obiettivo è sempre lo stesso: creare valore per il cliente, che oggi è molto più ‘potente’ di un tempo. Dobbiamo dargli sempre un buon motivo per spendere soldi nelle nostre strutture”.

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