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A Macfrut il Ministro dell’Agricoltura Iraniano

Rimini (11 maggio 2018) – In visita a Macfrut è giunto, venerdì 11 maggio, il Ministro dell’Agricoltura iraniana H. E. Mahmoud Hojjati, accompagnato dal vicepresidente del Ministero Abdolmahdi Bakhsandeh, dall’Ambasciatore Iraniano presso l’Onu H.E. Mohammed Hossein Emadi e da diversi membri del Ministero e del Parlamento iraniano. La delegazione è stata ricevuta dal presidente di Macfrut Renzo Piraccini, che ha poi accompagnato il Ministro in visita ai padiglioni, con tappa in numerosi stand, sia di prodotto che di tecnologie e macchinari. La visita si è conclusa all’area AcquaCampus, il progetto sulle tecniche di irrigazione, dove la delegazione iraniana ha potuto vedere l’impiego tecnologico e i sistemi di telecontrollo nella gestione dell’acqua.

 

“La visita del Ministro iraniano ci ha fatto molto piacere – ha dichiarato Renzo Piraccini – l’Iran è un grande produttore di ortofrutta che può trovare nelle tecnologie e nel packaging italiano gli strumenti per migliorare la sua produzione. Ho visitato più volte questo paese e ne conosco le potenzialità, qui a Macfrut sono già presenti diversi produttori iraniani di pistacchio, la visita della delegazione con i vertici del Ministero della Agricoltura è stata anche per questo ancora più gradita”.

 

 

 

Le best practices di frutta e verdura europee raccontate a Regio’com 2018

 

E’ stata presentato questa mattina a Macfrut “Regio’com 2018”, lo studio che vuole diffondere su scala europea le buone pratiche adottate nelle Regioni membre di Areflh per invertire il trend negativo dei consumi e promuovere sul lungo periodo un’alimentazione più ricca di frutta e verdura. A curare Regio’com 2018 A.r.e.f.l.h., la rete delle principali regioni ortofrutticole.

 

“Areflh mette in luce le migliori esperienze di produzione ortofrutticole – ha detto la Presidente Simona Caselli – e si rivolge ad operatori del settore ma anche alle scuole, alle famiglie e a tutti coloro che si occupano di formazione. La stagnazione dei consumi di frutta e verdura è una grande sfida per il nostro settore. Il sostegno all’Ocm (Organizzazione comune di mercato) ortofrutta e alle misure europee di promozione dei consumi come il programma ‘Frutta e verdura nelle scuole’ sono tra i punti che come Areflh chiediamo che siano mantenuti nella nuova Pac (Politica agricola comunitaria). Richiesta che ho rinnovato al Commissario europeo all’Agricoltura e sviluppo rurale, Phil Hogan, nell’incontro bilaterale che abbiamo avuto ad inizio settimana a Parma in occasione di Origo, il forum globale sui prodotti ad indicazione d’origine Dop e Igp”.

 

Per Renzo Piraccini, Presidente di Macfrut intervenuto al convegno, Areflh è il tipico esempio di cosa vuol dire giocare in squadra: “Solo giocando in squadra, si portano a casa buoni risultati e, attraverso le alleanze, si aprono nuove opportunità di business. Siamo in un periodo in cui si corrono tanti rischi, ma ricordiamoci che anche le opportunità sono numerose: alle imprese chiediamo quindi maggior dinamismo imprenditoriale”.

 

Positivi i dati dell’impegno italiano nella promozione di frutta e verdura elencati da Laura Gennaro, ricercatrice di Crea (Consiglio per la ricerca agricola e l’analisi dell’economia agraria), come il programma ‘Frutta e verdura nelle scuole’, finanziato dalla Commissione europea agli Stati membri. A seguire il programma in Italia, sia sul piano tecnico che scientifico, è infatti Crea, che raggiunge oltre un milione di bambini tra i 6 e gli 11 anni con attività didattiche e formative, tra cui attività di indoor e outdoor learning di ‘scuola in campo’, e ancora eventi a tema come le ‘olimpiadi della frutta’, senza mai dimenticare la formazione continua per gli insegnanti.

 

A fare il punto sui livelli di ortofrutta consumati in Europa (Norvegia, Svezia, Danimarca, Finlandia, UK, Francia e Spagna) è intervenuta Gerd Byermoen di Norwegian Fruit & Vegetable Marketing Board, la quale ha specificato che “la maggior parte delle persone non mangia le cinque porzioni giornaliere di frutta e verdura e sul podio dei consumi ci sono gli inglesi, con quattro porzioni al giorno. E ancora gli over 60, le donne in generale e le persone con un livello di istruzione maggiore, tendono a consumarne più frutta e verdura di altri. In generale, abbiamo ancora molte opportunità per incrementare il consumo di frutta e verdura in tutti i Paesi europei”.

 

Fra le altre misure adottate per il consumo di frutta e verdura in Italia, sono stati ricordati anche il “Programma di informazione e promozione delle Dop e Igp in Italia, Francia e Germania”, il programma “School Fruit and Vegetable Scheme” e “Cinque colori del benessere”.

 

“Tutti i programmi presentati oggi, ed elencati in Regio’com 2018  – ha concluso Francois Lafitte, Presidente della Commissione Promozione di Areflh – sono simboli dell’impegno attivo messo in campo da tutti i Paesi europei, ma dobbiamo continuare ad intensificare il consumo di frutta e verdura per dare risposta alle problematiche sanitarie dell’Unione. Se infatti, a livello europeo, abbiamo raggiunto altissime prestazioni, a livello economico e sanitario, dobbiamo ancora migliorare la salute e la qualità di vita. E c’è un solo modo per farlo: una corretta nutrizione tramite l’assunzione di frutta e verdura. La posta in gioco è la nostra salute”.

 

 

 

Radicchio, da cibo povero a eccellenza

 

Da cibo povero ad eccellenza culinaria: strada lunga e ricca di riconoscimenti quella del radicchio. Prodotto simbolo di Macfrut 2018 è stato al centro del convegno “Radicchi. Così sono diventati una referenza moderna”.

 

Come ha spiegato Tomas Bosi di Cso Italy, “nel 2017 l’Italia ha prodotto 260 mila tonnellate di radicchio, di cui il 54% (pari a 7500 ettari) solo in Veneto. Questa Regione si classifica dunque come il maggior produttore di radicchio, seguito da Puglia, Abruzzo e Lazio”. Franco Zecchin del Consorzio Agrario del Nordest ha specificato che il litorale veneto-emiliano si classifica come il più grande polo orticolo del nord Italia per produzione di radicchio, con un totale di 9500 ettari di terreno coltivato. “E’ nelle grandi aziende che si sta giocando la partita più importante – ha detto Zecchin – ma i coltivatori devono prevenire alcune problematiche diffuse, come quella della salita a seme precoce, che possono causare perdite produttive oltre il 50%. Per evitare questi problemi, vanno evitati gli sbalzi termici tramite la coltivazione in serre tunnel con coperture adeguate, va evitato lo stress idrico con una corretta idratazione, e vanno limitate le concimazioni azotate, infine non vanno utilizzate piantine con oltre 35 giorni dalla semina”.

 

Giorgio Gianquinto dell’Università di Bologna ha elencato i consigli per una coltivazione di qualità. “Per cominciare, bisogna assicurare alla terra un perfetto drenaggio e una concimazione organica. La crescita del radicchio è favorita in ambienti che vanno dai 18° ai 20° di notte e dai 23° ai 25° di giorno, mentre l’irrigazione più adatta è quella a bassa portata con mini aspersioni. Infine è importantissimo combattere le avversità, facendo uso di rotazioni, evitando il ristagno, riducendo la densità colturale e favorendo la ventilazione in serra”.

 

Federico Nadaletto di Opo Veneto ha ricordato che quella del radicchi è una storia iniziata già nel lontano 1500 ma il prodotto diventa Igp solo nel 1996. “Il prodotto negli anni è cresciuto tantissimo – ha detto Nadaletto – ma, nonostante le vendite siano in continuo aumento, i costi in azienda rimangono alti”.

 

Per Opo Veneto è intervenuto anche Cesare Bellò che sostiene che “la valorizzazione della biodiversità passa attraverso due principi: il primo è quello di ‘un’unica specie, tante varietà’, che indica come un unico prodotto possa soddisfare il palato attraverso la varietà della gamma. Una sola parola, radicchio, e tante varietà: rosa di Gorizia, radicio verdòn da cortèl, rosa del Veneto, variegato di Lusia e tante altre. Ma ricordiamoci che la biodiversità passa anche dal principio ‘territori diversi, diversi agrosistemi’ che significa valorizzare i suoli e mantenerli in equilibrio tramite la biodiversità animale e ambientale”.

 

Ha concluso il convegno Germano Fabiani di Coop Italia “Oggi Coop vanta ben due varietà di radicchio, quello di Castelfranco e quello di Treviso, tra i prodotti Fior Fiore. Questo significa che il radicchio oggi ha valore anche da solo, al di fuori dei prodotti di IV gamma, e il livello di qualità che ha raggiunto premia tutte quelle storie di uomini e tradizioni che da sempre si celano dietro al prodotto”.

 

 

 

Premio UniCredit a Spreafico e Ulma Packaging

 

Per il quarto anno consecutivo UniCredit ha premiato l’eccellenza dell’ortofrutta nell’innovazione e internazionalizzazione. L’Italy Award è andato a Spreafico azienda specializzata nella produzione, distribuzione e commercializzazione di prodotti ortofrutticoli, avviata a Dolzago (Lecco) nel 1963 e cresciuta nel tempo con l’ampliamento degli stabilimenti anche a Sala Bolognese (Bologna) e l’acquisizione di nuove aree produttive come quella di Santa Maria in Codifiume (Ferrara).

 

L’International Award è invece andato a Ulma Packaging, una divisione del Gruppo Ulma che ha sede principale in Spagna, 16 filiali proprie tra Europa (uno stabilimento anche nell’area di Piacenza), Sud America, Asia e Australia; e una rete di distribuzione che copre più di 50 Paesi nel mondo. Specializzata nella progettazione e nella produzione di attrezzature e servizi per il packaging, la Ulma offre innovative soluzioni di confezionamento dei prodotti.

 

A premiare le due aziende Marco Profeti, Responsabile Area Corporate UniCredit Ravenna e Ferrara, e Giuseppe Giancarlo D’Ambra, Vice Area Manager Rimini UniCredit. Per Spreafico il premio è stato consegnato a Raffaele Spreafico, a ritirare il premio di Ulma Maurizio Zioni, General Manager di Ulma Packaging Srl.

 

 

 

Donne ortofrutta, accordo con Zambia. Valentina Piraccini coordinatrice extra UE, Linda Carobbi Ambassador

 

L’Associazione Nazionale Le donne dell’Ortofrutta volge lo sguardo extra UE e sigla un accordo con la Cooperativa Zambia. L’accordo prevede l’attivazione di un confronto tra le associazioni finalizzato alla formazione e alla informazione sulle innovazioni colturali, vivaistiche e tecnologiche in ortofrutta. A siglarlo la Presidente dell’Associazione Alessandra Ravaioli con Msiska Glynis Presidente della Cooperativa Zambia.

 

Contestualmente l’Associazione ha nominato Valentina Piraccini, Responsabile dell’ufficio estero di Macfrut, coordinatrice dell’attività extra UE dell’Associazione. Il ruolo di Ambassador sarà ricoperto da Linda Carobbi della Savino del Bene S.p.a.

 

 

 

Info Macfrut 2018

 

Macfrut è organizzato da Cesena Fiera e si svolgerà in Fiera a Rimini nelle giornate 9-10-11 maggio 2018, orario 9.30-18.00.

 

www.macfrut.com

 

 

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