
A Macfrut 2013: già importanti risultati
“Devo ringraziarvi. Se tutti gli incontri fossero come questo risparmierei un sacco di tempo. Ho incontrato tutti gli attori della filiera in un colpo solo, toccando da vicino i problemi del settore. Questa mattina ho parlato di frutta anche con i bambini delle scuole”. E’ di grande soddisfazione il commento del ministro dell’Agricoltura Nunzia Di Girolamo, protagonista a Macfrut,
“Se dovessi lanciare un messaggio qui da Macfrut –ha sostenuto De Girolamo inaugurando la rassegna internazionale a Cesena, mercoledì 25 settembre- direi che dobbiamo mangiare almeno 400 grammi di frutta e verdura al giorno, secondo le raccomandazioni dell’Oms. Perché frutta e verdura fanno bene alla salute, così come mangiare italiano fa bene alla salute”. L’affermazione di De Girolamo sintetizza l’operato del suo ministero: valorizzare le produzioni italiane favorendo, allo stesso tempo, stili di vita più sani. Dopo aver inaugurato la trentesima edizione di Macfrut, il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha incontrato i giornalisti, ha partecipato al Convegno sui rapporti USA-UE e ha incontrato operatori e associazioni, oltre a visitare la rassegna. La De Girolamo ha sostenuto che “Macfrut è una grandissima vetrina per il futuro del settore, e rappresenta un buon esempio, perché Macfrut è la dimostrazione che qui il settore ortofrutticolo sa fare aggregazione e l’aggregazione è un modo per avere più risorse ed essere più competitivi sui mercati”, anzi l’esponente del Governo Letta, reduce dai negoziati europei sulla politica agricola, ha invitato gli operatori a fare squadra: “Abbiamo ottenuto molti risultati positivi, rispetto a 3-4 anni fa, possiamo riscrivere la politica agricola italiana ma lo dobbiamo fare assieme, con spirito di squadra, senza distinzione nord-sud”. Dal 2014-2020 arriveranno dall’Europa somme consistenti: “Parliamo di 52 miliardi di euro – ha continuato De Girolamo – e dovremmo essere in grado di utilizzare queste risorse”. Il Ministro, intervenendo al convegno “Nuove relazioni tra Stati Uniti e Unione Europea: opportunità per il sistema ortofrutticolo” ha detto: “Oggi possiamo festeggiare finalmente le esportazioni di pere e mele negli Stati Uniti, ma dobbiamo riuscire ad abbattere tutte le barriere fitosanitarie, che si frappongono spesso in maniera non equa, per fare in modo che i nostri prodotti raggiungano le tavole di tutto il mondo. Il canale delle esportazioni è sempre stato importante, ma lo è ancora di più in un momento come questo, dove i consumi interni sono in calo”. il Ministro non si è risparmiata: nel pomeriggio ha incontrato i principali attori della filiera ortofrutticola, alimentare e ambientale. L’incontro, alla presenza del presidente di Cesena Fiera Domenico Scarpellini, è stato introdotto dal presidente della Provincia di Forlì-Cesena Massimo Bulbi. Tra i numerosi interventi, quello di Filippo Tramonti (Consorzio Agrario Adriatico), Renzo Piraccini (direttore generale Apofruit), Fortunato Peron (imprenditore settore frutta) oltre a esponenti del settore avicolo (Stefano Gagliardi) e ippico (Marco Rondoni).
A tutti il Ministro ha risposto promettendo impegno e interessamento alle problematiche emerse, prima tra tutte quella drammatica dell’occupazione.
Da sottolineare che al Convegno sui nuovi rapporti fra Usa e Ue è stato sottolineato che, dopo anni di divieti, e un lungo lavoro istruttorio, le prime pere e mele italiane sono pronte a partire per gli Stati Uniti d’America. Tanto che c’è stata la firma (alla fine dell’incontro) di un protocollo fra Tiberio Rabboni, Assessore all’Agricoltura dell’Emilia Romagna e Edwin Kee Segretario all’Agricoltura (cioè il Ministro) dello Stato del Delawere. Il rapporto più ampio con gli Usa è stato preparato da Cso e Assomela, e porterà fino a mille tonnellate di frutta nella costa orientale Usa: mele dal Trentino e pere dall’Emilia-Romagna. La normativa resta rigida, ma è stata aperta una prima breccia nel “muro fitosanitario”, anche grazie all’accordo con il Delawere..
Mercoledì pomeriggio a Macfrut la Coldiretti nazionale ha presentato, per la prima volta in Italia, un accordo tra gli agricoltori e i commercianti dei mercati all’ingrosso. Il documento vuole garantire più reddito ai produttori e maggior convenienza ai consumatori, spingendoli a comprare nei mercati sotto casa, siano essi ambulanti o di vicinato. Prezzi alti per i consumatori, retribuzioni ai minimi per i produttori, rincari vertiginosi annidati tra questi due protagonisti. E’ un problema di lungo corso, insostenibile tanto per i cittadini quanto per gli agricoltori. Ma la Coldiretti non si rassegna e risponde con un rilancio dei mercati generali. Filiera Agricola italiana è il progetto di Coldiretti nato per accorciare i passaggi intermedi tra produttore e consumatore. Questo soggetto ha stretto un accordo con Fedagro (operatori mercati agroalimentari) stabilendo regole precise per frutta e verdura, che non saranno più inviate alla vendita in conto commissione, ma regolate da un listino settimanale concordato tra le parti in tutti i tredici mercati aderenti (da Bologna a Roma, da Udine a Cagliari). In questo modo Fai-Coldiretti vuole garantire anche il rispetto dei tempi di pagamento. L’accordo è solo il primo passo nella ridefinizione delle regole dei mercati, vecchie di almeno 50 anni.
Sempre nella prima giornata di Macfrut, Alimos e Interfel hanno presentato i risultati del primo anno di “Frutta&Verdura, scoprila, gustala, sceglila”, la campagna di comunicazione italo-francese cofinanziata dall’Unione Europea e, per quanto concerne la parte italiana, dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Il progetto, che si pone l’obiettivo di incentivare il consumo di frutta e verdura in un target ampio che comprende bambini, adolescenti, ragazzi e i loro interlocutori adulti più diretti, si sviluppa su un arco temporale complessivo di tre anni con azioni parallele in Italia e in Francia. Bilancio positivo per questo primo anno di attività che riporta dati eccellenti.