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A EXPOLIBRO IL LEONARDO SCIASCIA REGISTA PER CASO

«Siamo stati un gruppo, un’unità, una forza: mai vista una cosa simile in Sicilia… Oh no, non abbiamo vinto; questo è vero… Ma perdio, ci siamo stati! Abbiamo fatto, voglio dire, abbiamo operato, abbiamo aperto le finestre, abbiamo spazzato dalla Sicilia tante vecchie e ignobili cose…». In un mondo sempre più proprietà esclusiva dei vincitori, suonano come musica le parole di chi riconosce dignità e rende l’onore delle armi a chi ha perso, agli sconfitti della politica vittoriosi nella storia. Sono le parole (tratte da Recitazione della controversia lipariana dedicata ad A.D.  del 1969, sul conflitto tra Stato e chiesa cattolica al principio del XVIII secolo) di Leonardo Sciascia (1921–1989) scrittore, saggista e politico italiano, tra gli autori italiani più letti e tradotti nel mondo.
Il suo pensiero e la sua opera hanno fecondato anche il cinema italiano, a cui ha lasciato un’eredità indelebile, ripercorsa dal volume Il cinema di Leonardo Sciascia, luci e immagini di una vita (Progedit). Un titolo paradossale, riferisce l’editore Gino Dato: «Sciascia non ha mai fatto cinema. Ma è come se lo avesse fatto».
L’autrice del volume, Angela Bianca Saponari è docente di storia del cinema all’Università di Bari, allieva dello storico del cinema e del teatro Giovanni Attolini e studiosa, in particolare, delle relazioni tra il cinema e le altre arti.
Il libro sarà presentato oggi alle 17 a Expolibro (padiglione 10), nell’ambito della rassegna Dalla pagina allo schermo. È previsto l’intervento anche dell’italianista Ettore Catalano, ordinario di Letteratura Italiana all’Università del Salento, tra i maggiori studiosi italiani di Sciascia.
L’autrice proietterà e commenterà spezzoni dai maggiori film ispirati dalla penna di Sciascia, Il giorno della civetta di Damiani, Porte Aperte di Amelio, Il consiglio d’Egitto di Greco. Tre modi diversi di leggere lo scrittore siciliano in cui ritroviamo l’eco delle sue parole, il suo impegno e la sua passione. Anche per il cinema, a cui ha dedicato saggi e riflessioni di grande fascino.
La sua lucidità e incisività sono state le qualità che più hanno catalizzato l’attenzione dei cineasti italiani. I registi che si sono cimentati con le sue storie hanno sposato il suo spirito e la sua vocazione intellettuale, che ha segnato irreversibilmente le loro poetiche.
Mentre fervono ancora le celebrazioni del ventennale della sua scomparsa, il libro della Saponari apre nuove prospettive per la conoscenza dello scrittore e della società in cui visse: la comparazione tra film e romanzi, che sempre ha preso le mosse dalla puntuale analisi dei testi, è funzionale  all’utilizzo del cinema quale strumento di indagine critica delle opere di Sciascia.
Con l’analisi dei film e dei prodotti anche televisivi ispirati all’opera sciasciana, Il cinema di Leonardo Sciascia ha voluto valutare la capacità di noti cineasti (comunque lettori e studiosi dell’autore) di rielaborare l’opera letteraria e di riproporla al pubblico in momenti diversi della storia italiana.

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