
A Cremona Musica International Exhibitions si confrontano i protagonisti della formazione musicale
Si è riacceso, con tanto di scioperi, il dibattito sulla necessità di una nuova riforma sulla formazione musicale, per riconoscere e valorizzare maggiormente i talenti precoci armonizzando conservatori e scuole. A sollevare il tema è stato anche l’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) che ha inoltre chiesto una legge delega per la statizzazione degli istituti musicali pareggiati: pochi giorni fa, in Commissione istruzione del Senato, il governo è stato infatti invitato ad adoperarsi per avviare una grande riforma nazionale della formazione musicale, ponendo rimedio ai tagli che stanno impedendo a Comuni e Province di finanziare gli istituti.
‘RIFORMA, MA RICORDANDO CHE L’ITALIA E’ PATRIA DELLA MUSICA’
Argomenti su cui interviene il maestro Ettore Borri, dal 1978 docente di pianoforte nei principali conservatori italiani e dal 2013 componente del gruppo di lavoro dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur). <<In qualità di direttore di conservatorio dal 2002 al 2011 a Novara, e avendo fatto parte della Commissione ministeriale per il riordino del liceo musicale – spiega proprio Borri -, conosco bene l’attuale riforma sull’insegnamento musicale, che risale alla legge 508 del 21 dicembre 1999. Adesso pare che le cose stiano evolvendosi, ma non so fino a che punto ordinatamente. Al vaglio ci sono varie ipotesi: inizialmente si parlava di prendere a modello il sistema formativo tedesco, più recentemente il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha parlato di quello francese. Cosa ne penso? Io dico che l’Italia deve fare valere e fare conoscere la sua tradizione musicale: è la patria della musica e dell’insegnamento musicale, lo dicono tutti. Quindi ci vuole il coraggio di adeguarsi alle novità, certo, ma senza rincorrere i modelli stranieri>>.
‘PROCESSI DI VALUTAZIONE MUSICALE, SERVE UN LINGUAGGIO COMUNE’
Borri affronta poi il tema della qualità, del talento: <<La riforma così concepita è molto basata sull’approccio accademico, sul titolo di studio. Questo è certamente corretto, ma il bambino prodigio, che in ambito musicale non è troppo raro, è così frenato perché i titoli di studio sono legati all’età>>. Infine i criteri di valutazione musicale: <<E’ fondamentale essere coscienti di quali sono i processi di valutazione di un conservatorio o di una scuola di musica privati in rapporto agli obiettivi di insegnamento che si devono raggiungere – dice Borri -, ma lo è anche la possibilità di dialogo con l’estero. Non rinunciamo alle nostre tradizioni e peculiarità, ma incominciamo ad usare un linguaggio comune per non essere tagliati fuori. E favoriamo scambi, corsi, mettiamo a disposizione degli altri le nostre virtù>>.
TAVOLA ROTONDA E PUBBLICAZIONE SU VALUTAZIONE E QUALITA’
Cremona Musica International Exhibitions darà un forte impulso all’ampio dialogo sulla formazione, attraverso una tavola rotonda dal titolo “Qualità, valutazione e insegnamento musicale”. Fra coloro che hanno già confermato la presenza c’è la senatrice Elena Ferrara, firmataria di diversi disegni di legge sulla musica e componente della Commissione del Senato competente su Istruzione pubblica e Beni culturali. Il maestro Borri, che coordina l’evento organizzato da CremonaFiere, annuncia che è stata invitata anche Angela D’Onghia, sottosegretario all’Istruzione con delega all’Afam (Alta formazione artistica, musicale e coreutica). Ci saranno inoltre la presidentessa dell’Unione europea delle scuole di musica, Helena Maffli, e il direttore generale dell’Associazione europea dei conservatori, Stefan Gies. <<Dopo la tavola rotonda sull’insegnamento musicale sarà presentata, per la prima volta a Cremona – conclude il maestro Borri – una pubblicazione del Comitato qualità del Conservatorio di Milano, di cui faccio parte, che sintetizza tutti gli aspetti di valutazione e qualità con interventi di relatori italiani e stranieri. E’ il primo documento ufficiale redatto in Italia su questo tema e da lì si potrà partire per affrontare concretamente la questione>>. Anche a livello di riforma.
Con questo appuntamento, Cremona Musica International Exhibitions si conferma come luogo privilegiato in cui discutere di musica a tutti i livelli, e importante strumento per la diffusione di cultura musicale. Questa è infatti la base su cui poggia tutto il programma di appuntamenti della Manifestazione, studiato per fare incontrare diverse professionalità e diversi mondi, che possono trovare a Cremona il posto giusto per fare nascere collaborazioni, progetti e naturalmente nuovo business.