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60ESIMA GIORNATA DELL’ARTIGIANATO

60esima giornata dell’artigianato. Una occasione per il settore delle piccole e medie imprese di fare il punto sul presente non proprio roseo del comparto, ma soprattutto per programmare il futuro. L’importante appuntamento si è svolto nella Fiera del Levante dinanzi ad istituzioni, imprese e parti sociali, tutti intorno ad un tavolo per un focus sul ruolo delle associazioni di categoria.
Aperta dal padrone di casa, Ugo Patroni Griffi che ha sottolineato come le PMI abbiano bisogno di una normativa diversa da quella delle grandi imprese perché diversi sono i bisogni e le professionalità che ci lavorano, la giornata dell’artigianato è stata una opportunità per il presidente regionale Francesco Sgherza per tracciare una linea sulle misure messe in campo e per chiedersi se quanto fatto finora sia bastato. Evidentemente no, se le imprese del mezzogiorno quando va bene galleggiano e quando va male chiudono.
“Oltre 3000 le chiusure nel primo semestre del 2014 – ha ribadito il presidente della Provincia, Francesco Schittulli – 137 i dipendenti che ogni giorno perdono il lavoro in Puglia. Una emorragia, che riguarda soprattutto i nostri giovani che vanno via e non tornano più, da fermare assolutamente”. All’appello di Schittulli è seguito l’intervento lucido e realista del presidente della Camera di Commercio, Alessandro Ambrosi che si è soffermato sul ruolo della rappresentanza del settore artigianale.
“Il ruolo delle associazioni di categoria – ha ammesso Ambrosi – è profondamente cambiato. Non siamo riusciti a stare al passo con i cambiamenti troppo veloci del mercato a cui le associazioni hanno risposto in modo lento e stantio. Ciononostante molte sono le imprese salvate dal baratro negli ultimi anni grazie ai Cofidi, per non parlare dei lavoratori aiutati. 15 milioni di euro sono stati riversati sul territorio, 1860 aziende salvate.
Ma c’è una cosa vera – ha continuato Ambrosi – ed è che le associazioni di categoria sono troppe e vecchie. Ma non siamo alla fine dell’associazionismo, siamo alla fine di un modello. Occorre reinventare il ruolo delle associazioni che devono imparare ad offrire servizi nuovi, primo fra tutti il marketing territoriale in sinergia con le imprese; devono puntare sulla formazione e fare rete”.
Di diversificazione, sburocratizzazione e internazionalizzazione delle aziende ha parlato il direttore Generale del Censis Giuseppe Roma. “In un momento in cui la crisi ci ha portato via 120 miliardi di Pil e regalato 1,5 mln di disoccupati, l’impresa  per sopravvivere – ha consigliato alla folta platea di piccoli imprenditori – oggi deve essere fluida, sempre pronta a diversificare e reinventarsi, a fare cose nuove. E’ questo il segreto delle tante manifatture che sono riuscite a fronteggiare la crisi”
Delle iniziative della Regione Puglia e delle misure messe in campo a favore delle imprese, dei fondi europei erogati nell’ultimo quinquennio, ha invece parlato Loredana Capone, Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia.

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