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40 ANNI DI AEFI E GIORNATA MONDIALE DELLE FIERE: A ROMA FARI PUNTATI SUL CAPITALE TURISTICO E SUL FUTURO DEL SETTORE SUI MERCATI INTERNAZIONALI

È stato un evento celebrativo e di confronto quello organizzato da Aefi, il 7 giugno a Roma, per la ricorrenza dei 40 anni dell’Associazione volutamente collocata nell’ambito della Giornata mondiale delle fiere promossa da Ufi. Una concomitanza di anniversari che meritava una iniziativa speciale culminata al mattino nell’udienza generale con il Santo Padre, Papa Francesco.

“Turismo e internazionalizzazione: due capitali fieristici al servizio del Made in Italy” è stato invece il tema al centro del convegno del pomeriggio al Tempio di Vibia Sabina e Adriano, con la presentazione di due studi inediti realizzati Aefi con Prometeia e Roland Berger Italia.

Tra gli interventi previsti nella prima parte dei lavori, quello del presidente di Ice-Agenzia Matto Zoppas che ha sottolineato la centralità del sistema fieristico in combinata con il ruolo dell’ente di promozione sui mercati esteri. In particolare, Zoppas ha voluto ricordare l’alleanza tra Aefi e Ice grazie alla quale, solo nel 2022, sono stati coinvolti circa 7 mila imprese e 8mila operatori, nelle 90 manifestazioni fieristiche in Italia e nelle quasi 250 realizzate all’estero. Per il 2023- ha proseguito il presidente dell’Ice – contiamo di migliorare ulteriormente, centrando gli obiettivi di raggiungere le oltre 100 manifestazioni in Italia, e più di 260 all’estero. Gli ambiti rappresentati, negli oltre 42 quartieri fieristici dove si svolgono oltre 1000 manifestazioni all’anno, sono, in modo particolare, quelli dei settori del food, fashion e forniture, e più in generale di tutto il bello e ben fatto in Italia”.

Di spessore anche l’intervento del ministro Daniela Santanchè che ha ribadito che “Le fiere sono un segmento importante per il turismo non solo per la promozione del territorio ma anche perchè vengono fatte in periodi dell’anno non centrali per il turismo e quindi aiutano a destagionalizzare”. Inoltre, il ministro ha rimarcato che la sfida è quella di aumentare la qualità del nostro turismo e chi viene a visitare le fiere è il turista che ha la spesa più alta. E noi dobbiamo cercare di aumentare proprio la quota di spese che il turista lascia sui territori”. Daniela Santanchè ha inoltre fatto riferimento anche al compleanno di Aefi, ricordando che “Durante la pandemia dicevano che le fiere erano finite… ci hanno preso male perchè dopo la pandemia i numeri delle fiere sono esplosi. E quindi oggi è chiaro che la tecnologia è in complemento non può essere una sostituzione. La fiera ha nel suo core il rapporto fisico che c’è tra le persone, nello stringere le mani, nel vedere e toccare i prodotti che si espongono”.

Attestazioni di impegno e sostegno sono arrivati anche dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso – atteso al convegno disdetto solo in chiusura per improrogabili impegni istituzionali – e dal ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani.

Infatti, nelle due lettere inviate al presidente Danese e per suo tramite a tutti gli associati, non mancano le conferme al nostro comparto.

Specificamente, il ministro Urso ha ricordato che “All’interno del DDL Made in Italy che sostiene i nostri prodotti nel mondo è prevista una misura a sostegno delle fiere che destina 20 milioni alle manifestazioni. Si tratta una misura indispensabile al sostegno del Made in Italy ed è un tassello del più ampio disegno del provvedimento. Il ministero è pronto a un confronto con il settore al fine di condividere strategie per la promozione delle nostre produzioni e dei nostri servizi nelle occasioni fieristiche, comprovato volano di crescita per ogni settore”.

“Il contributo delle fiere all’azione di diplomazia della crescita” è uno dei passaggi fondamentali espressi dal ministro Antonio Tajani per il quale “La collaborazione tra i settori pubblico e privato è fondamentale per disegnare una strategia integrata di valorizzazione di beni, servizi, territori, tecnologie e tipicità italiane. Per questo si sta lavorando per intensificare l’interazione tra le istituzioni deputate al sostegno all’export e all’internazionalizzazione e il sistema fieristico per accompagnarlo nell’affacciarsi su nuovi mercati ad alto potenziale come Africa, America Latina e Asia Pacifico”.

Interessante e costruttivo il confronto emerso nel corso nella tavola rotonda a cui hanno partecipato Federico Bricolo, presidente di Veronafiere SpA, Antonio Bruzzone, direttore generale BolognaFiere SpA e vicepresidente Aefi, Roberto Foresti, direttore Strategia Fiera Milano SpA, Pietro Piccinetti, vicepresidente Aefi e Renato Pujatti, coordinatore Commissione Fiere in rete di Aefi e presidente Pordenone Fiere SpA.

Di seguito una sintesi degli interventi.

Federico Bricolo. “Sull’internazionalizzazione delle fiere “i numeri ci dicono che c’è uno spazio di miglioramento importante. Dobbiamo capire come fare, bene l’invito da parte del ministro Santanchè, è da accogliere, fare squadra fa sempre bene. Abbiamo un governo che ci ascolta, dobbiamo fare la nostra parte con proposte realizzabili, possiamo chiedere azioni concrete di supporto”.

Antonio Bruzzone. “L’anagrafica fieristica del nostro Paese analizzata da Roland Berger evidenzia più che delle potenzialità dei limiti strutturali del sistema fieristico italiano a partire dalla frammentarietà, dall’imponenza della superficie espositiva che assorbe risorse altrimenti destinabili a investimenti strategici e dalle tariffe applicate, tra le più basse rispetto ai competitor internazionali. Un gap che spinge al ribasso anche la qualità dei servizi offerti”. 

Roberto Foresti. “C’è ancora spazio per attirare eventi internazionali in Italia. Ma si deve agire su diversi fronti. C’è un primo tema: più sostegno per portare in Italia nuovi eventi, agire sulle strutture alberghiere che devono essere messe in rete. E migliorare i prodotti che abbiamo insieme a nuovi investimenti per avere ancora nuovi buyer. Il livello e la dimensione degli investimenti devono cambiare”.

Renato Pujatti. “Sull’outbound bisogna trovare delle unioni tra noi per portare qualcosa di interessante all’estero, Aefi può aiutare in questo. Le piccole e medie fiere così come le grandi devono essere aiutate a essere più strutturate. E noi siamo pronti a portare le eccellenze del nostro Paese all’estero. Tante nostre fiere -spiega- lavorano per sè, e invece dobbiamo lavorare tutti insieme. E Aefi è importate per questo e con il nuovo statuto possiamo ancora di più essere tutti insieme, e fare squadra è importantissimo”.

Pietro Piccinetti. “Siamo cresciuti tantissimo dopo la pandemia, ci ha fatto riflettere sulle opportunità, abbiamo delle filiere importanti. E il governo ci è stato vicino e ci ha sostenuti tantissimo. E speriamo che il nuovo governo nazionale e regionale capiscano che la Capitale può essere un asset strategico nel comparto fieristico, portando il treno alla fermata di Fiera di Roma”.

L’evento del 7 giugno è stato preceduto da una giornata di riunioni delle tre Commissioni di Aefi – Giuridica, Tecnica e Fiere in Rete – convocate in seduta alla Fiera di Roma.

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