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Woman Art Expo 2023 – 8a Edizione

Mostra itinerante, Cortina d’Ampezzo, Lido di Venezia, Treviso

Cortina D’Ampezzo (Park Hotel Franceschi) : dal 21 luglio al 18 agosto

Lido di Venezia (Biblioteca Hugo Pratt): dal 29 agosto al 12 settembre

Treviso (Barchessa illa Quaglia): dal 22 settembre al 6 ottobre

La rassegna nasce dalla collaborazione del Centro Studi Veneto Arte di Treviso e Arte Fiera Dolomiti.
Come nella scorsa edizione verranno richiesti i patrocini della Regione Veneto, del Comune di Venezia, del Comune di Treviso, Del Comune di Belluno, della Provincia di Treviso, della provincia di Belluno.

Una mostra itinerante, nel segno delle Donna, che crea un ponte tra Venezia e le Dolomiti.
Con questa esposizione si vuole rivisitare un tema universale che è stato affrontato nei secoli in tutte le espressioni artistiche.

All’interno del percorso espositivo troviamo artiste che propongono la loro ricerca personale nella scultura, nella pit- tura e nel design ed artisti che hanno affrontato e affrontano il tema femminile a seconda della loro sensibilità e della loro modalità di ricerca.

In questa ottava edizione alla biblioteca Hugo Pratt di Venezia, tra i vari gli artisti proposti, ci saranno le opere di Lele Vianello, famoso illustratore e collaboratore di Hugo Pratt, residente a Malamocco. Yvan Beltrame, docente dell’accademia dei belle Arti di Venezia scomparso nel 2005, Ferruccio Gard, Maestro dell’optical italiana con sette presenze alla biennale di Venezia. Presenti anche le sculture di Augusto Murer e Franco Murer del Museo Murer di Falcade (BL), le opere del Maestro vetraio Francesco Volpato.

La rassegna sarà completata con un catalogo che sarà dato in omaggio ai visitatori
Molto gradita sarà la presenza delle autorità locali alla inaugurazione ufficiale della manifestazione.

Gli ARTISTI della 8a edizione di Woman Art Expo 2023
Yvan Beltrame, Ferruccio Gard, Franco Murer, Lele Vianello, Sandro Palla, Mario Vidor, Angela Maria Scarparo, Fahimed Baharlo, Graziella Bassetto, Antonia Pia Bianchimani, Gabriella Brunetta, Francesco Calia Di Pinto, Fabio Ceolin, Silvana Cavallari Marmai, Marco Cervone, Giampiero Cittati (Agàveo), Rodolfo Dalle Feste, Giulia De Serio, Gaetano Denaro, Divina, Giovanni Durigon, Sonia Ervas, Giò Ferrante, Emanuela Giannetti, Betty Gobbo, Joanna Dominika Krawczyk, Lorenzo Lombardi, Antonello Mescalchin, Francesco Orlando, Maria Chiara Pedrazzoli, Marzia Perini, Sergio Perini, Francesca Lauria Pinter, Giordie Rizzato, Monia Sanson, Valentina Scattolin, Maddalena Serafin, Pierluigi Tolomio, Renata Toninato, Valentino Venturelli, Francesco Volpato, Nadia Zanatta, Mara Zanchetta, Noè Zardo.

“WOMAN, dal segno al colore, alla forma” di Serenella Minto, critica e storica dell’arte

La mostra d’arte dal titolo ” Woman, dal segno al colore, alla forma “, si propone di richiama- re alla memoria alcuni aspetti del molteplice e variegato universo femminile.

La mostra vuole mettere in evidenza soprattutto l’altruismo e l’umanità che caratterizzano il mondo femminile, e che si manifestano anche come energia e coraggio capaci di dare e ricevere amore fino ad affrontare, con il proprio corpo, anche la nascita di una nuova vita. Le paure e le incertezze che albergano nel profondo dell’animo femminile fatto di estrema sensibilità, timidezza e romanticismo sono elementi che tracciano una personalità dalle ca- ratteristiche fragili e indifese, eppure, è proprio in quest’apparenza di debolezza che può

albergare la forza che dà e che riceve amore, e che dà la vita.

Che cosa significa essere donna in questo inizio di nuovo millennio?
La domanda potrebbe dare origine a molte risposte legate sia all’identità fisica dell’essere umano e antropomorfico che contraddistingue l’immagine della donna, sia al concetto dell’essere donna nell’odierno mondo occidentale in cui noi europei viviamo.
Oggi non è facile capire oltre a quali orizzonti possiamo guardare per cogliere il prossimo futuro che accompagnerà il destino della donna, ma possiamo usare due termini che ci aiuteranno a capire e tracciare un possibile identikit: Spiritualità e Amore.
Sembrano parole troppo impegnative o addirittura abusate e logore, eppure se vogliamo vedere un prossimo futuro per tutte le donne bisogna ripartire da questo.
Spiritualità: ovvero, la ricerca di una visione della vita antitetica alla superficialità e all’effimero. Spiritualità non è solo misticismo ma anche arte, che vuol dire musica, danza, pittura e scultura ecc. quindi, per raggiungere questo obiettivo bisogna permettere alle giovani donne di coltivare ed esplorare il mondo creativo senza avere il timore di esercitare i propri interessi culturali come una forma di “eccentricità” slegata dalla quotidianità e realtà.
Amore: l’altro grande concetto trascendentale di cui l’immagine della donna è sempre stata imbevuta e che oggi è of- fuscato da significati che ne tolgono importanza come se fosse possibile creare delle categorie dell’amore diverse dal suo significato naturale di sentimento che coinvolge tutti i nostri sensi in un unisono armonico con la propria fisicità e quella altrui, comprendendo in esso anche l’amore per tutto il nostro habitat.
L’amore è un sentimento che le donne – tutte le donne – imparano a riconoscere e ad adattare a molte, e a volte trop- pe, fasi della propria vita. L’amore ha sempre avuto bisogno per nascere e svilupparsi della sensibilità, delicatezza e capacità di sognare che caratterizzano l’umana natura femminile e, per far crescere il sentimento dell’amore, la donna ha utilizzato anche grinta ed energia, impegno, talento e, perché no, anche allegria.

Che cos’è la “libertà d’espressione” per una donna in Occidente?

In questa frase coesistono due parole che dovrebbero sintetizzare la cultura moderna occidentale e quindi la libertà come democrazia – dal greco démos (popolo) e cràtos (potere) che dovrebbe permettere a chiunque, e quindi anche a chi presenta temperamento dolce e poco combattivo a non essere sopraffatto da chi invece esibisce caratteri com- portamentali più forti ed estroversi. In breve, per la donna la libertà d’espressione vuol dire avere la possibilità di esercitare il proprio pensiero ed esprimersi senza coercizioni o limitazioni derivanti anche dall’ambiente familiare. Eppure la cultura individualista e conformista dell’odierna società, priva di obiettivi e ideali, non ha aiutato molto l’universo femminile a scegliere liberamente il proprio destino e continuiamo a sentir parlare di donne vittime di violenza domestica, di ingiustizie salariali e scarsa rappresentatività politica.

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