Rassegna stampa

Per Genova il 2012 sarà un anno di cantiere

Una fiscalista al timone per il rilancio di Fiera di Genova che, al terzo esercizio consecutivo in rosso dopo anni in pari, è all’alba di un’operazione risanamento. Un cammino avviato in luglio, con la nomina di un nuovo cda (presidente Sara Armella, vice Enrico Puppo, a.d. Beppe De Simone) da parte dei soci pubblici (Comune di Genova 32%, Regione Liguria-Filse 27%, Provincia di Genova 22%, Camera di Commercio 17%, Autorità portuale 1%), che premono per un ritorno alla redditività. I conti finali del 2011 saranno definitivi in giugno, ma si prefigura uno squilibrio di almeno un paio di milioni, a valle di un deficit di oltre 800mila euro nel 2010 (valore della produzione di 23,7 milioni) e di circa 1,2 milioni nel 2009 (25,6 milioni).
Il 2012 sarà così un anno di “cantiere” per una manovra di inversione in più mosse. Con l’idea niente affatto esclusa di aprire magari, a fine corsa, l’azionariato ai privati, pur mantenendo la regia pubblica. Alla guida del rilancio, con mandato triennale, c’è l’avvocato genovese Sara Armella, classe 1969, già a capo della Spim, la società che gestisce in house il patrimonio pubblico immobiliare comunale. Unica presidenza fieristica italiana in rosa, Fiera di Genova va incontro a un articolato maquillage. Scopo, crescere in appeal.
«Risanare e investire – dice Armella – è la difficile equazione che ci troviamo a dover affrontare, in un contesto di sistema particolarmente complesso. In senso lato stiamo lavorando sull’appetibilità della fiera. Più eventi durante l’anno, più servizi, nuove occasioni, una maggiore osmosi con la città e i suoi operatori economici, un altro spirito nelle proposte. In questi pochi mesi abbiamo attuato una globale revisione dell’organizzazione interna, con valorizzazione dei dipendenti, una sessantina, fra cui professionalità di tutto rispetto». Cresce, come nuovo responsabile commerciale, l’interno Ivano Tocchi. «In parallelo – aggiunge – abbiamo avviato una capillare azione di contenimento costi, con revisione dell’intero quadro fornitori, la rinegoziazione dei contratti a ogni scadenza.
Stiamo al contempo impostando alcune grosse novità per il 2013, legate al made in Italy e alla moda, e stiamo già lavorando come sponda di Expo 2015, anno in cui tra l’altro sarà anticipata Euroflora». Nel 2012, annata che riconferma e rinfresca un assetto di appuntamenti classici – con il clou rappresentato dal 52° Salone nautico (6-14 ottobre) – ci sarà tuttavia un debutto: Expo deco (23-25 novembre), mostra-mercato delle produzioni identitarie del Paese, appunto le Denominazioni comunali di origine abbreviate nel titolo, siano esse artigianali, agroalimentari, storico-culturali o ambientali, chiave per promuovere turismo e sviluppare microeconomia.
La manovra Monti sulle imbarcazioni sta intanto addensando nubi di malumore sulla Liguria. Dal quartiere fieristico in zona Foce arriva un appello al ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera: «Il decreto Salva Italia – ragiona Armella – ha infierito sulla nautica, secondo me per una mera questione di côté culturale. Al contrario, quinta voce del nostro export, 100mila addetti, è uno dei motori economici da valorizzare nel pacchetto Cresci-Italia o con misure correttive. Non possiamo permetterci di perdere questo business».
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