
«Le fiere restano strategiche per le imprese»
Gian Domenico Auricchio, come presidente del Comitato fiere di Confindustria, ci illustra i progressi compiuti dopo la firma del protocollo con Aefi?
Al di la delle condivisioni registrate su temi tecnici, il risultato più significativo, a livello politico, è stata la gestione delle tematiche fieristiche al tavolo servizi degli Stati generali del commercio estero. Questi, nel documento finale, hanno esplicitamente riconosciuto che le fiere sono uno strumento strategico per le imprese. Ancora: in quella sede le tesi Aefi e Cfi per una regolamentazione uniforme delle fiere internazionali, che disciplini requisiti, calendari e coordinamento della promozione, sono state registrate e recepite.
Fino a che punto il calendario condiviso non si scontra con il libero mercato?
Il concetto di libero mercato per le fiere internazionali deve essere inteso in termini di globalizzazione dato che la competizione avviene tra sistemi nazionali. Bisogna superare la logica riduttiva dei localismi e delle gestioni assistite.
Ci sarà il tavolo governativo?
Su delega della Giunta Cfi ho indirizzato al ministro Passera una lettera per chiedere al governo la migliore attenzione alle problematiche fieristiche.
Con la manovra l’Ice dovrà “risorgere”: cos’è successo in sua assenza?
Venuto a mancare il braccio operativo del ministero dello Sviluppo, molte iniziative promozionali programmate nel secondo semestre dell’anno sono state annullate. Peraltro in altri casi gli organizzatori fieristici hanno realizzato i loro progetti sostituendosi all’Ice con risultati lusinghieri. Auspico che l’Agenzia, varata con la legge 214/2011, possa presto divenire operativa e si possano recuperare le risorse dedicate all’Accordo di settore del maggio 2010 per l’internazionalizzazione del sistema fieristico.
Nel 2011 i prezzi degli spazi fieristici sono calati sensibilmente: cos’è successo?
Per quanto riguarda gli organizzatori associati Cfi non mi risulta che le tariffe siano state ridotte, nonostante una tendenziale, seppur limitata, riduzione degli spazi espositivi. Forse in qualche caso ci si è illusi di essere più attrattivi nella competizione con tariffe in dumping, piuttosto che puntare sul miglioramento della qualità dei servizi all’utenza fieristica.
Qual è stato nel 2011 il ruolo delle fiere specializzate?
Superato lo shock della crisi finanziaria del 2008/09, le imprese, soprattutto le Pmi, hanno ritrovato nelle fiere specializzate internazionali un preciso punto di riferimento per lo sviluppo degli scambi. Dopo aver ripensato il loro modo di essere in fiera, non hanno rinunciato a parteciparvi, come dimostrano i dati registrati dagli associati Cfi nel 2010/11: a fronte di una lieve riduzione degli spazi espositivi, si è registrato un recupero di espositori e visitatori professionali.
E nel 2012?
Si può ragionevolmente sostenere che per le fiere internazionali non registreremo inversioni di tendenza.
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