Rassegna stampa

A caccia di amanti del nuovo

Le novità di quest’anno riguardano sia le gallerie presenti che gli spazi espositivi, nei padiglioni 16, 21 e 22. Da 200 stand si passa a 150, eliminando la divisione netta tra moderno e contemporaneo, ormai impraticabile perché moltissime gallerie portano avanti i protagonisti del Novecento insieme al vivaio delle nuove generazioni. Anche i “giovani”, prima radunati, sono ora distribuiti. Ottima idea, perché il confronto diretto tra l’arte “established” e le giovani leve concorre a tenere alta la qualità delle proposte. E aiuta i visitatori ad allenare l’occhio sulla buona arte, di ogni epoca e per qualunque budget, da 800 euro al milione e oltre.
Padiglione 16
La sezione tradizionalmente dedicata ai grandi pezzi del Novecento italiano e internazionale è sempre luogo anche di accostamenti interessanti. Da Ben Brown, accanto a Boetti compaiono l’inglese Gavin Turk, e dipinti e ceramiche dello spagnolo Miquel Barceló. Amedeo Porro porta un Concetto Spaziale di Fontana in terracotta del 1951-52 (da 140mila euro) e una scultura in rame da giardino di Melotti del 1976 (500mila). Da Tega, il Violinista in attesa di Pistoletto del 1977 (200mila euro), il ritratto che Andy Warhol fece nel 1972 all’amica artista Maria Luisa de Romans (300mila) e lavori di Hartung (dai 200mila). La Galleria dello Scudo presenta un Severini del 1920, una versione de I lampi di Russolo del 1909-10, sculture di Vedova (da 50mila euro), tele di Afro (250mila-700mila) ma anche lavori recenti di Nunzio, Gastini, Mattiacci (da 15-20mila euro). Da Farsetti si trovano un De Chirico del 1927, Cavalli in riva al mare, un Carrà futurista del 1915, Pagliaccio, e un acquerello di Kandinsky del 1933. Tornabuoni propone Skull di Basquiat (1984), e un’importante Colonna del viaggiatore di Arnaldo Pomodoro. Mazzoleni punta su Burri, sull’onda dei successi alle aste internazionali di novembre: Catrami, Muffe, Combustioni, Cretti, Ferri, Sacchi. La galleria Blu ha un Genietto di Manzoni degli anni Cinquanta ma anche le ultime serie di Davide Nido e di Alessandro Verdi (3mila-10mila euro). Forni presenta le città di Alessandro Papetti di grande formato, del 2011-2012, e sculture del francese Quentin Garel, che lavora con il bronzo sulla fisionomia animale. Contini, insieme alle installazioni di Plessi da 120mila euro, propone i lavori di Enzo Fiore (45mila), e poi Larraz, Mitoraj, Arlati. Da Antonia Jannone, focus sull’architettura con progetti e quadri di Aldo Rossi, disegni di Alvaro Siza (da 3500 euro), acquerelli e progetti di Sottsass (dai 18mila euro) dipinti di Velasco. La Galleria dell’Incisione porta un Cambellotti del 1922 ad acquerello e china, un raro ritratto “dolce” di Grosz del 1926 che raffigura sua moglie mentre allatta, e lavori su carta di autori della Nuova Oggettività (7mila-15mila euro).
Padiglione 21
Il progetto di Cardi è dedicato all’Arte Povera, con lavori di Calzolari e Kounellis, e alla pittura, con un Paladino di due metri per tre, del 2007. Curti e Gambuzzi fanno una doppia personale: la scultrice pachistano-americana Huma Bhabha, che tra poco sarà al PS1 di New York, e la francese Benedicte Peyrat, con i suoi ritratti dipinti alla maniera del Settecento. Galleria Continua spazia dai lavori fotografici del trentenne Ozzola (10mila euro), ai Giardini di Sabrina Mezzaqui (10mila-25mila), fino a Hans Op de Beeck, Pistoletto, Anish Kapoor. Lia Rumma avrà un’importante opera inedita di William Kentridge che anticipa il progetto fatto dall’artista per Documenta. La Galleria In Arco presenta un grande Peter Halley del 2011 (80mila euro), e una videoscultura di Tony Oursler (50mila). Lelong di Parigi punta sulla scultura: Rebecca Horn, Kiki Smith e Jaume Plensa. John Martin di Londra presenta il provocatorio Neal Howells (800-12mila sterline). Da Scognamiglio, i lavori recenti di Jason Martin (24mila-38mila sterline). Da Zonca & Zonca, opere di Salvo, un enorme tappeto di Boetti, un grande Deserto di Schifano del 1985. Ca’ di Fra’ presenta la fotografia di Witkin, Araki, Galimberti. Da Lipanjepuntin si fa notare l’installazione-lampadario in vetro e corvi impagliati di Javier Perez Carroña (85mila euro), insieme a lavori di Francesca Martinelli e Carlo Bach. Da Marella, il cinese He Seng, gli indonesiani Entang Wiharso e Farhan Siki. Photology celebra il ventesimo anno di attività con opere di Ghirri, Mapplethorpe, Sidibè. Carzaniga di Basilea dedica lo stand alla pittura con Alessandro Spadari, Lorenz Spring, Mark Tobey. Colombari accosta Blue and Joy, con i mosaici antidepressivi di 48mila pillole di Prozac, le Blobulous Chair di Karim Rashid, e i cappelli-minareto della Maïmouna (si compra a partire da 9mila euro). Federica Schiavo porta il cubano Ariel Orozco, l’americano Bhakti Baxter, il catanese Salvatore Arancio (3mila-7mila euro). Da Tiboni, Bianco-Valente e i trentenni Baruzzi, Breviario, Consani. Stessa generazione da The Flat, con Paolo Cavinato, Pesce Khete e Michael Johansson (da 4000 euro in su), e da Zodo, con gli americani Andrew Schoultz e Ben Grasso.
Padiglione 22
Il movimento Low Brow, o Pop Surrealismo, è protagonista da Bonelli con le tele di Verlato, Di Piazza e Mazzoni, e da Colombo, con Gabriele Arruzzo, Anthony Ausgang, Gary Baseman (da 2300 euro in su). La figurazione italiana è da Poggiali e Forconi, con Pignatelli (da 60mila euro), Frangi (da 25mila) e Coda Zabetta (da 18mila). Da Marcorossi si trovano Paolo Maggis, Valerio Berruti, Luca Caccioni. Astuni punta sulle performance dell’austriaco Rainer Ganahl e sulle installazioni della croata Vlatka Horvat. Da Artiaco, un Arctic Plate di Darren Almond costa circa 12.500 sterline. Le serie fotografiche di Elger Esser di grande formato si trovano da Bonomo, insieme ai lavori di Marc Quinn. Tucci Russo, oltre alle grandi sculture di Tony Cragg, porta Anselmo e Penone, e i più giovani Caravaggio, Gennari, Piscitelli. Oredaria si divide tra gli “storici” Zorio, Pistoletto e Spalletti (fino al 300mila euro) e le giovani Christiane Löhr e Esther Stocker (2mila-20mila). Da Il Ponte, i grandi sassi dell’Artificio naturale di Paolo Icaro, e una selezione di scultori: Staccioli, Spagnulo, Ranaldi. Da Noire Editions, un rarissimo Dossier postale di Boetti con 60 tavole originali. Crespi presenta le installazioni a forte tasso simbolico di Letizia Carriello e Stephanie Nava. Boxart accosta le fotografie “mimetiche” di Liu Bolin alle immagini della Malaktion 56 di Hermann Nitsch e ai lavori di Cingolani e Isgrò. Guidi e Schoen festeggiano i dieci anni con un grande polittico di Giacomo Costa, inediti di Basilè e Olivo Barbieri. MC2 riunisce fotografi orientali: la vietnamita Tiffany Chung (anche disegni, a partire da 2500 euro) e il coreano Chan Hyo Bae, che piace molto anche a Saatchi. Jerome De Noirmont di Parigi ha le ultime serie di Pierre et Gilles e i ritratti di Valerie Belin. Photo and Contemporary presenta di George Rousse e Karen Knorr. Otto Zoo porta opere di Marjolijn De Wit e Sebastiano Mauri.
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Sede
«Arte Fiera Art First» è aperta al pubblico dal 27 al 30 gennaio nel Quartiere Fieristico di Bologna. Ingressi:
Ingresso Ovest Costituzione e Ingresso Nord.
Orari
Da venerdì 27 a domenica 29 gennaio, dalle 11.00 alle 19.00, lunedì 30 gennaio dalle 11.00 alle 17.00.
Biglietti
Il biglietto giornaliero costa € 20,00. Abbonamento 4 giorni: € 35,00. Sconto del 50% per gli alunni e gratis un accompagnatore. Ingresso omaggio per i possessori di Carta Giovani di Bologna e provincia.
Settori
Arte moderna e contemporanea; giovani gallerie; editoria; librerie;istituzioni
Catalogo
Il catalogo ArteFiera 2012 (€ 37,00) può essere richiesto all’indirizzo home@renografica.it
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