
Semaforo verde alla newco fiere
Semaforo verde degli enti fieristici al piano di aggregazione dei poli espositivi predisposto da Friulia e commissionato dalla Regione Friuli-V.G. per fare massa critica, ridurre i costi e competere meglio sui mercati internazionali.
Il progetto si basa sulla realizzazione di una newco a cui verrebbe demandata l’attività di organizzazione di tutti gli eventi regionali, mentre le società esistenti manterrebbero la proprietà dei singoli quartieri fieristici, con la responsabilità di gestione e manutenzione degli spazi espositivi.
Il piano abbraccia tre aree: pianificazione, promozione e commerciale. Alla nuova società spetterebbe la definizione delle linee guida strategiche nella prospettiva di creare economie di scala, avvalendosi anche della collaborazione con Turismo Fvg. L’intenzione, sottolinea l’assessore regionale alle Attività produttive, Federica Seganti, è «definire un calendario eventi condiviso» e aprire un tavolo di concertazione sulle nuove iniziative con relativa attribuzione delle mansioni.
I nuovi eventi saranno contraddistinti da un logo e l’attività promozionale dovrà essere congiunta. Dal punto di vista operativo le singole fiere avranno il compito di scambiarsi le informazioni, lavorare su database comuni e centralizzare alcune funzioni aziendali.
Il tavolo regionale, fa sapere ancora l’assessore, «porterà alla formulazione di un comitato tecnico, formato da esperti degli enti fieristici, della Regione e di Friulia, per definire entro ottobre i contenuti della joint-venture da sottoscrivere entro l’anno in vista della Finanziaria regionale 2012». Seganti ha ricordato che «nella stessa Finanziaria il Consiglio potrebbe stanziare fondi ad hoc proprio per sostenere le iniziative associate». Un tasto su cui lo stesso presidente della Regione, Renzo Tondo, ha spinto nella sua relazione programmatica presentata la scorsa settimana in Consiglio (si legga anche il servizio a pagina 5): «Interverremo anche sulle fiere – ha dichiarato – penalizzando le opzioni non unitarie».
Nell’ottica di un calendario comune, per gli operatori il nodo principale da sciogliere sarà quello del pregresso, ossia gli eventi che le singole realtà sarebbero disposte a sacrificare in vista di un progetto unitario (si legga anche l’articolo a fianco).
L’assessore, comunque, tranquillizza: «Non elimineremo nulla – spiega – e ognuno porterà avanti quanto faceva prima». E sull’ipotesi di fusione vera e propria tra i poli chiarisce: «È un tema complesso che non abbiamo mai preso in considerazione in termini operativi. In questo momento – osserva – ci interessa l’aggregazione delle attività fieristiche regionali per ridurre i costi e far crescere l’internazionalizzazione».
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