Rassegna stampa

Il rally dell’oro spiazza Vicenza

Questa pazza stagione dell’oro, che collezion continui livelli record di prezzo, non lascia indifferente la realtà vicentina che si inserisce di diritto tra i principali distretti orafi italiani. E soprattutto non lascia tranquilli gli operatori del settore, a un passo dall’apertura di Vicenzaoro Choice, terzo Salone orafo annuale della Fiera di Vicenza, in programma dal 10 al 14 settembre. Momento atteso per vedere come si comporta la domanda di fronte ad un bene che sta diventando sempre più di lusso, variabile non certo trascurabile per un comparto da anni è in sofferenza.
I dati del primo trimestre 2011, elaborati dal Polo studi sull’impresa dell’università di Verona, davano qualche segnale di ripresa per il comparto, con produzione, fatturato ed esportazioni in crescita rispettivamente del 2,2% e del 3,1% e del 21,4 per cento. Nel secondo trimestre gli indicatori, esaminati dalla Camera di commercio di Vicenza, hanno evidenziato ancora un lieve recupero (+1,2% produzione, +2,4% domanda estera, +2,1% il fatturato e +1,5 occupazione), tranne la domanda interna (-6,1%). Tuttavia, complice soprattutto l’instabilità delle borse, il lieve ottimismo ha già lasciato posto alla prudenza.
«Per il settore non c’è niente di peggio dell’oscillazione del prezzo dell’oro – attacca Vladimiro Riva, rappresentante del Distretto berico– poiché non permette una programmazione dell’attività. Il distretto è dunque in un momento di riflessione e di attesa. L’export effettivamente segna alcuni punti di crescita – aggiunge – ma sono più legati all’aumento del prezzo, non della produzione. Si tratta di valore, non di quantità. La fiera di quest’anno ci permetterà di vedere qual è la domanda effettiva, soprattutto nei Paesi emergenti. Inoltre ci aspettiamo un aumento della domanda di oreficeria non da indosso, ma come bene rifugio».
Conferma l’attesa anche Giuseppe Corrado, presidente della Sezione orafi e argentieri di Confindustria Vicenza. «La Fiera, se non di raccolta ordini, sarà almeno un momento di confronto, per capire da che parte sta andando il distretto – commenta – Di certo stiamo attraversando un momento di grande sofferenza e sostegno ne arriva poco. Le banche mantengono le distanze e la politica non interviene. Basta pensare all’annosa questione dei dazi: va bene andare alla conquista dei mercati emergenti, come India e Cina. Ma con dazi doganali al 40 o 50 % chi può permetterselo? Comunque vedo molti giovani che si avvicinano all’attività orafa, magari portando avanti l’attività delle aziende di famiglia. Hanno idee nuove e voglia di lavorare. Questo deve darci fiducia».
Sulla stessa linea l’analisi di Franco Pozzebon, presidente degli orafi di Confartigianato Vicenza. «Rispetto agli anni precedenti – spiega – sembrava che le cose andassero meglio. Adesso invece c’è forte preoccupazione per l’oscillazione delle quotazioni dell’oro. La prossima Fiera sarà occasione di verifica. Nei mercati tradizionali la domanda aumenta in vista delle festività natalizie o del Capodanno, ci attendiamo che prendano il via questo tipo di richieste, con consegne poi in tempi ristretti. Inoltre il prodotto sta cambiando, tutto si è alleggerito, si guarda molto alla raffinatezza e qualcuno è migrato verso metalli non preziosi, puntando sul design. In un momento come questo è difficile individuare realtà più avvantaggiate di altre – aggiunge – È vero che le aziende artigiane, di dimensioni più piccole, sono più flessibili e forse meglio si adattano alle variazioni del mercato; tuttavia dal punto di vista finanziario le difficoltà sono molte, anche solo per l’accesso al credito. I margini sono scarsi per tutti».
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APPUNTAMENTO

L’evento. Dal 10 al 14 settembre è aperta Vicenzaoro Choice, terzo Salone orafo nel calendario annuale. Sono previsti 1.400 espositori, provenienti dai principali distretti orafi italiani e da 30 Paesi esteri
Il tema. Per questa nuova edizione è stato scelto il tema “L’innovazione è nelle nostra mani. Ostinatamente italiani”

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