
L’ad di Pitti Napoleone: l’export sostiene il made in Italy
«Niente allarmismi: se è vero che luglio e agosto hanno registrato un calo dei consumi da parte degli italiani, a comprare il made in Italy ci hanno pensato i turisti cinesi, russi e brasiliani».
È ottimista Raffaello Napoleone, ad di Pitti Immagine e alla paura per il riacutizzarsi della crisi contrappone lo sguardo fisso sulla ripresa. «È possibile: ci sono dati positivi». Le cifre suggeriscono di puntare sull’export – cresciuto sia verso il mercato Ue, che secondo Sistema Moda Italia ha segnato un +13,9%, sia verso i paesi extra Ue, +21,8% – e sul turismo. E di risolvere al più presto alcune questioni urgenti: «Abolita l’Ice siamo di fronte a un vuoto legislativo e operativo grandissimo: bisogna trovare una soluzione», continua Napoleone. Uno stimolo alla ripresa verrà anche dalle nuove proposte della moda donna che tornano a Milano con i saloni Touch!, neoZone e Cloudnine dal 24 al 26 settembre: vetrine internazionali per le oltre 170 collezioni protagoniste, distribuite tra gli spazi di via Tortona 35 e 58; punto di riferimento per i buyer – oltre 7mila la scorsa edizione – che cercano prodotti innovativi di alta qualità. Capi, bijoux e accessori espressione di marchi internazionali di tendenza: molte capsule collection che puntano su un riassortimento veloce, sostituendo le classiche collezioni con progetti più mirati. Grande spazio ai giovani designer: ai saloni Pitti debutteranno otto emergenti selezionati dal sito “Not Just a Label”. Dopo il lancio della piattaforma E-Pitti, la rete rimane per Pitti una delle realtà più promettenti, in grado di moltiplicare le possibilità di business: alla fine di settembre partirà il nuovo servizio di showroom online che permetterà ad aziende e buyer di concludere ordini fino a sei mesi dopo la fiera.
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