
«Una fiera già internazionale»
Occhi puntati sulla Turchia che, secondo gli esperti, rappresenta oggi una delle aree con maggior prospettive nell’arte contemporanea a livello di ricerca artistica e di mercato. Sotheby’s, già tre anni fa, ha tenuto la prima asta d’arte contemporanea turca a Londra per promuovere gli artisti al pubblico internazionale. Terzo appuntamento quest’anno, con vendite per 2,3 milioni di sterline, ma con un terzo dei lotti invenduti. Meno fortunata quest’anno la prima asta turca di Bonham’s: numerosi i lotti invenduti e vendite per 1 milione di sterline. Oltre alle case d’aste, alla scena artistica turca si è interessata la Saatchi Gallery che ad aprile ha organizzato la mostra «Confessions of Dangerous Minds» di 19 giovani artisti turchi, con il tutto esaurito ancor prima dell’apertura. E non poteva mancare una fiera: Art Beat Istanbul si terrà fra il 14 e il 18 settembre, in concomitanza con l’apertura della XII Biennale di Istanbul (17 settembre al 13 novembre) dal titolo «Untitled» e ispirata all’opera dell’artista cubano Felix Gonzales-Torres (1957–1996). La fiera alla sua prima edizione ospiterà 24 gallerie, un numero selezionato che presenta al meglio l’arte turca. Arhan Kayar – direttore della fiera – spiega le ragioni dell’iniziativa e le prospettive di un mercato che negli ultimi dieci anni è cresciuto oltre le aspettative.
Perché Art Beat Istanbul?
Nell’ultimo decennio a Istanbul l’interesse per l’arte contemporanea è cresciuto notevolmente. Oggi la città ospita più di 250 tra gallerie, musei, organizzazioni non profit ed eventi, tra cui la Biennale. Diversi artisti turchi sono oggi presenti in importanti collezioni internazionali: al Centre Pompidou è Hale Tenger (in asta «Invainers of the Lost Ark II», 1992 ha raggiunto i 50.561 dollari) e Selma Gurbuz (79.688 $ con «The Woman Inside», 2008) alla Tate Modern, oltre a Kutlug Ataman, inserito nella rosa dei finalisti per il Turner Prize.
Quanto vale il mercato dell’arte contemporanea in Turchia?
Rispetto all’Europa o agli Stati Uniti, è contenuto, ma i recenti sviluppi sia in Turchia sia all’estero hanno contribuito a creare un mercato in rapida crescita con diversi acquirenti, collezionisti, musei privati e banche. «Fortune», nel 2010, ha stimato in 200 milioni di dollari il suo valore.
Quante gallerie internazionali saranno presenti a Art Beat Istanbul?
Abbiamo invitato gallerie internazionali che propongono artisti turchi, presenti in Turchia o che vi hanno esposto. Tre le selezionate The Third Line (Dubai), Michael Janssen (Germania), LTMH e Lehmann Maupin (Usa).
Quanto costa?
Il costo per lo stand è di 125 euro al mq.
Puntate sui collezionisti del Medio Oriente?
Lo scopo di Art Beat Istanbul è attrarre una vasta gamma di visitatori internazionali. La posizione unica di Istanbul e la vicinanza con l’Europa e il Medio Oriente la rende un posto ideale per organizzare una fiera d’arte contemporanea. Con il Medio Oriente, condividiamo una cultura e una religione e negli ultimi anni la città ha ospitato mostre d’arte araba, tra cui «The Edge of Arabia» nel 2010.
In Turchia le banche da sempre sostengono l’arte. E in futuro?
La scena artistica turca ha il forte sostegno di aziende e privati. Molte delle principali istituzioni artistiche del paese sono supportate da banche e società come Garanti Bank, Yapi Kredi, Koç Holding, Borusan Holding e Siemens. Negli ultimi anni c’è stata una tendenza crescente di collezionisti privati ad aprire organizzazioni non-profit per l’arte, tra cui il Proje4L-Istanbul Contemporary Art Museum, fondato dall’architetto Can Elgiz e sua moglie Sevda, dove accanto agli artisti turchi moderni come Erol Akyavas (quotato oltre i 200mila dollari) e Omer Uluc (oltre i 150mila dollari) sono esposte le opere di Cindy Sherman e Tracey Emin. Il Modern Istanbul, inaugurato nel 2004 è stato finanziato dalla società farmaceutica turca, l’Eczacibasi Group Holding. E lo stesso presidente del museo, Oya Eczacibasi, ha donato opere della sua collezione d’arte contemporanea turca.
Gli artisti turchi emergenti più interessanti?
Sono numerosi i giovani che stanno attirando l’attenzione del mercato favoriti dalla piattaforma espositiva di gallerie e spazi non-profit Arter ha inaugurato la prima personale di Deniz Gül, anche gallerie come Opere Pi e X-ist favoriscono la giovane scena artistica.
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«The Guide», 2010 Kum Burhan, istallazione, cm 48 x 52 x 35, prezzo 15mila euro