Rassegna stampa

A Slow Fish l’ittica sostenibile

Slow Fish, quinta edizione al via. Torna alla Fiera di Genova dal 27 maggio a lunedì 30, la kermesse firmata da Carlin Petrini & C., dedicata al mondo ittico e agli ecosistemi acquatici. Nello stile della casa, che ad anni alterni dà invece vita a Torino al salone internazionale del Gusto Slow Food, l’evento ligure è una quattro giorni all’insegna del “pescato sostenibile”: convegni, incontri, laboratori e degustazioni, coniugati a una sensibilizzazione sul consumo responsabile, legato – anche – a un prelievo ittico più rispettoso dell’ambiente.
La pesca marittima è soggetto, dall’anno scorso, al regolamento Mediterraneo, che ha introdotto regole più stringenti. In Liguria è così pregiudicata al momento un’importante nicchia economica, che rientra fra le “pesche speciali”, possibili solo tramite piani di gestione (in attesa di ok dall’Ue): congelata, per quest’anno, la pesca di bianchetti, rossetti e cicerelli.
Sul punto, chiedendo un rapido sblocco, ha appena preso posizione il governatore ligure Claudio Burlando, che riproporrà la questione a Maria Damanaki, attuale Commissario europeo per gli affari marittimi e la pesca, attesa dopodomani alle 10 per la cerimonia di apertura. La Regione, co-organizzatrice insieme a Slow Food (la cui sezione ligure è presieduta da Valter Bordo), qualche settimana fa ha varato un “tavolo blu”, di cui fanno parte le associazioni professionali di categoria (Agci Agrital, Federcoopesca-Confcooperative, Legacoop-Lega Pesca), capitaneria di porto e guardia costiera, l’Università di Genova, e l’Osservatorio ligure marino per la pesca e l’ambiente: «La sfida è chiara – afferma l’assessore regionale per agricoltura e pesca, Giovanni Barbagallo – rendere compatibile una pesca sempre più selettiva con la protezione e la tutela della risorsa mare».
In crisi da tempo, il comparto della pesca marittima ligure è oggi rappresentato da poco più di 500 battelli (il 4% circa della flotta nazionale), a bordo dei quali scarseggiano i giovani. Secondo Irepa, osservatorio economico sulle strutture produttive della pesca che rileva le dinamiche nazionali per conto dell’Istat, il pescato ligure nel 2009, oltre quattromila tonnellate, ha prodotto 33 milioni di ricavi. Scarso per quantità, subito venduto, spunta in genere prezzi che costituiscono il top italiano (nel 2009, in media all’ingrosso 7,85 euro al chilogrammo, a fronte dei 5,04 euro nazionali).
Per Fiera di Genova si tratta di una vigilia delicata: domani 26 maggio, cda per l’approvazione del bilancio 2010. Con sfumature di rosso, secondo rumors, a questo punto di imminente chiarimento.
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Il comparto

500 Pescherecci. È la flotta ligure, che rappresenta circa il 4% di quella nazionale

 

33 milioni I ricavi. Tanto è stato fatturato dalle quattromila tonnellate di pescato ligure del 2009

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