Rassegna stampa

La fiera è orientata al business matching

Aveva parlato di «moderato ottimismo» e lo conferma. Secondo Filippo Rean, il nuovo direttore generale di Mipim, a Cannes, fra l’8 e l’11 marzo, dovrebbero essere in circolazione circa 18mila operatori del settore. Lo scorso anno erano 17.306. E anche il numero delle aziende che espongono con uno stand, proprio o collettivo, pareggia, a quanto sostengono gli operatori, quello totalizzato la scorsa edizione.
L’uscita dalla crisi, però, sta avvenendo in modo diverso a seconda dei paesi e questo si riflette nelle provenienze di chi si è registrato. «Notiamo una maggior adesione da aziende Usa, svedesi e francesi, della Federazione russa – fa sapere Rean, che è italiano –. Per l’Italia (che stando ai dati ha un recupero più lento, ndr), è attesa una partecipazione in linea con quella dello scorso anno». E questo vale anche per quanto riguarda gli espositori con stand, fra i quali anche alcune importanti new entry (si veda l’altro articolo in questa pagina).
A chi ci sarà, Mipim propone una versione arricchita di nuovi formati e con un tema di fondo decisivo per il momento storico: l’investimento. Lo si capisce intanto scoprendo che nomi come quelli di Ag Real Estate, Ge Capital Real Estate, Pramerica o Unicredit Group-Hypovereinsbank sono presenti in qualità di espositori e che Fimint e Aberdeen sono sponsor del programma di conferenze. Lo si vede anche dai format al debutto, molti dei quali dedicati ai circa 4mila investitori attesi. «Power meeting», ad esempio, riunirà in diversi momenti compratori e venditori: una trentina in tutto fra investitori internazionali e fondi fra i quali Aviva Investors Real Estate France, Aberdeen Asset Management, Aeris Capital e Aew Europe. Mentre durante gli «investment lab» si passeranno in rassegna le opportunità dei mercati dal forte potenziale come Brasile, America Latina, Africa del sud e Turchia. Anche il programma di conferenze sarà mirato: una sessione darà la parola ai grandi investitori tedeschi, un’altra agli esperti in materia di fondi sovrani che rispettano la legge islamica, una sessione accoglierà gli investitori asiatici. Senza contare la conferenza che il 10 marzo sarà tenuta dall’economista Nourel Roubini: il «leaders breakfast» che riunisce i più alti dirigenti presenti al Mipim per incontrarlo prima dello speech (anche questo è un nuovo formato) ha velocemente fatto il pieno di adesioni. «Uno degli obiettivi che ci ha guidato – precisa Filippo Rean – è stato dare ai partecipanti chiavi di lettura dei diversi mercati per meglio adattare le strategie di sviluppo». In quest’ottica, ad esempio, Holger Schmieding, economista della Berenberg Bank di Londra e Pierre Vaquier, presidente e dg di Axa Real Estate, avranno il compito di disegnare la cartografia degli investimenti vincenti in Europa. Un’altra sessione, organizzata da Nareim (National association of real estate investment managers) sarà dedicata alle opportunità offerte dal mercato Usa.
Il direttore generale di Mipim, sottolinea che, sempre di più, le aziende espositrici intensificano le attività organizzate nei loro stand proponendo contenuti ad alto livello con esperti e nomi di rilievo per il settore. È il caso di Paris Régione che propone una trentina di conferenze all’interno del suo stand. O, ancora, di Gateway Netherlands che riserva una parte dello spazio a sua disposizione al networking e una parte alle conferenze.
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IN NUMERI

Gli stati presenti sono stabili

– Nel Mipim degli anni difficili, le presenze dei paesi presenti al Palais del Festivals si stabilizza intorno alle 80 unità. Evidente la differenza con il dato che caratterizza l’ultima edizione pre-crisi: il calo registrato è del 10% circa. Da notare che dal 2010 Mipim ha aperto le porte ai paesi che fino al 2009 erano destinati ad uno spazio ad hoc (Mipim Horizon), tra i quali Brasile, Egitto, Marocco, Tunisia.

Visitatori paganti a quota 18mila

– Il moderato ottimismo che gli organizzatori hanno recepito, nel lavoro di ascolto del mercato realizzato preparando l’evento, li ha portati a ipotizzare la partecipazione di circa 18mila operatori paganti. Un leggero miglioramento rispetto all’edizione 2010 . La spesa per inviare gli addetti sulla Croisette, comprensiva di hotel ed extra, è a quanto pare ancora un costo per le aziende del settore.

Gli sconti hanno tenuto su gli spazi

– Rimane più o meno stabile, negli ultimi tre anni, l’estensione di superficie occupata dagli stand espositivi. Si tratta di quasi il 30% in meno rispetto all’ultima edizione ante-crisi. Lo scorso anno, gli organizzatori avevano motivato la riduzione rispetto all’anno precedente con una riottimizzazione degli spazi. Quest’anno l’affitto anticipato degli stand è stato promosso con speciali offerte “early bid”.

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