Rassegna stampa

Il grande ritorno delle lenti tonde

Importanti come un biglietto da visita. Guardando una persona in faccia, infatti, sono la prima cosa che si nota. Gli occhiali: amati e odiati, messi e tolti, nascosti e assottigliati fino a diventare invisibili oppure ostentati come accessorio glamour, quasi fossero una borsa o un paio di scarpe, per personalizzare al massimo il proprio look. Che siano da sole o da vista, non importa: per vezzo o necessità, la moda li vuole in primo piano. Sulle orme di coloro che ne hanno fatto il proprio tratto distintivo, personaggi che senza i propri occhiali non avrebbero potuto essere gli stessi: Peggy Guggenheim con i suoi modelli da gatta, affusolati e chic; Woody Allen con la montatura marcata anni Sessanta, rispolverata dai brand qualche stagione fa e accolta con successo anche dai giovanissimi. E poi John Lennon: i suoi occhiali tondi ed essenziali, accessorio anni 20, giocheranno d’attacco anche questa primavera. La tendenza emerge dalle vetrine dei negozi e verrà rimarcata dalle proposte del Mido, salone dell’occhialeria in scena alla Fiera di Rho Pero dal 4 al 6 marzo 2011, tra i più importanti al mondo.
Del resto è italiana la leadership del settore, grazie al colosso Luxottica e a grandi aziende come Safilo, De Rigo, Marcolin e altre ancora. Le montature tonde spopolano, sia tra i modelli da vista sia tra quelli da sole: per i fan del round trend Giorgio Armani ha pensato ad una riedizione del classico tondino anni 20. L’occhiale, prodotto da Safilo, è in metallo e punta su sofisticati abbinamenti tra nuance originali: nero e rutenio; avana e argento opaco. Anche Ray-Ban, che nelle scorse stagioni aveva puntato su montature in acetato nelle tinte vivaci, abbraccia l’essenzialità retrò del modello rotondo e opta per un occhiale da sole in metallo nero con lenti verdi. Modaiolo e vintage il modello Yves Saint Laurent, gioca sul contrasto tra le lenti, tonde e grandi, e la montatura leggera, anche nella versione trasparente. L’atmosfera revival mantiene grande appeal: quasi tutti i brand puntano su montature che strizzano l’occhio allo stile del passato. Reinterpretato in chiave contemporanea, grazie all’utilizzo d nuovi materiali: flessibili, iper leggeri e resistenti. Per soddisfare le esigenze di chi ama il vintage unito alla funzionalità che solo le nuove tecnologie possono garantire. Se fino all’anno scorso a trionfare erano le lenti oversize alla Jackie Kennedy, tributo agli anni 60, oggi a ritornare in auge sono i decenni successivi: Dsquared2, brand disegnato da Dean e Dan Caten e prodotto da Marcolin, gioca su un modello Preppy anni Settanta, con lenti grandi e contrasti cromatici che enfatizzano il look da college americano. Gli anni 80, invece, tornano in auge con il modello di Givenchy by Riccardo Tisci: un occhiale avvolgente dalla forma squadrata e dal look androgino. Police by De Rigo Vision rilancia uno dei suoi pezzi cult: l’aviator, con le lenti a goccia azzurre e la montatura in metallo. Le tinte accese e le fantasie sono la chiave di volta di tantissimi modelli: Sonia Rykiel punta sul rosso fuoco, Ralph Lauren su motivi cari alla moda – tartan e pied de poule -, Dolce&Gabbana ridipinge l’animalier nelle tinte pop. Colori intensi e primaverili anche per i modelli di Oakley e Gucci, che ripropone un modello da vista anni Sessanta incorniciando lo sguardo con un rosso anguria.
Il trionfo della fantasia per la prossima primavera sono senza dubbio i Prada Minimal Baroque (nella foto grande), prodotti in edizione limitata di 500 esemplari. Il vero minimalismo, tuttavia, non ha lasciato la scena. Soprattutto negli occhiali da vista. Femminili ed essenziali: Roberto Cavalli Eyewear punta su un modello molto chic, minimale ma impreziosito da una perla inserita artigianalmente all’interno di una cornice ricoperta di strass, a ridosso della cerniera. Blumarine, invece, arricchisce la montatura di metallo con aste in plastica lavorate a “torchon”. Anche Chanel Eyewear, prodotto da Luxottica, punta su un modello elegante e semplice, questa volta da sole, ornato da una citazione autoreferenziale proprio sulle aste: il matelassé, lavorazione cara alla maison parigina, che l’ha reso simbolo dello stile alla Cocò.
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