
A Vicenza tutte le novità dello stile ecclesiale
Non sfila in passerella a Milano e Parigi e non cambia velocemente quanto i gusti delle donne, ma anche la “moda ecclesiastica” ha le sue tendenze, svelate dalla rassegna biennale di arredi e oggetti liturgici Koinè, che si chiude oggi a Fiera di Vicenza. Rispetto alla moda, il processo di rinnovamento delle vesti ecclesiastiche – spiegano gli esperti di Vicenza – è certamente più lento, la comunicazione e le esigenze più discrete, ma il ventaglio di offerte è comunque sorprendente per il settore.
Per gli intenditori, le cifre stilistiche delle collezioni in mostra puntano su sobrietà e essenzialità delle linee, all’insegna di un rinnovato minimalismo celebrativo, e sul ripensamento dell’utilizzo dei colori dei vari tempi liturgici, con l’introduzione di neri e rosacei. Allo stesso modo, la ricerca nei tessuti e le trame pregiate sembrano avere la meglio sul più vistoso utilizzo di immagini o simboli biblici.
Le proposte, comunque, sono pensate per accontentare tanto il curato di campagna quanto il prete di città: casule (vesti indossate dal sacerdote per la funzione liturgica, ndr) fortemente tradizionali con sorprendenti miscele di lusso liturgico che rimandano a tempi antichi, tra strati di broccati, passamanerie o galloni, affiancano modelli che soddisfano il trend post-conciliare. Ma è soprattutto nella modulazione del colore che si avverte il rinnovamento. I cinque colori previsti dalla liturgia vengono infatti sviluppati in una vasta gamma di tonalità, come nel caso del verde, che può andare dai toni dello smeraldo a quelli più cupi del militare, o il viola, declinato almeno in due tonalità, per distinguere il tempo di Avvento dalla Quaresima. È stato anche introdotto un “nuovo colore” il grigio, proposto per le esequie in alternativa al viola: un tentativo di rileggere in chiave attuale l’antico nero, mescolandolo con il bianco, colore della resurrezione.