
Le novità dei Saloni di Pitti e di White
L’altra metà della moda di Milano, quella dei brand meno conosciuti ma sempre ricchi di sorprese, è andata in scena dal 25 al 27 marzo lungo un’unica strada milanese: via Tortona. Al 58 e al 35 erano in allestimento i saloni Touch!, Neozone e Cloudnine di Pitti Immagine Uomo; 27 e 54 , invece, il regno di White. Da due stagioni, da quando i saloni hanno aderito al progetto “Milano Fashion City”, promosso dalla Camera di Commercio in collaborazione con Promos, l’imperativo è fare sistema: passando da una realtà all’altra si nota scarsa competizione e parecchia sinergia. Lo dimostra il fiume di persone che per tutto il weekend si è riversato in poche centinaia di metri. I saloni sono pensati come contenitore per proporre prodotti di alto livello qualitativo e con uno stile originale.
Il percorso espositivo di Touch! e neoZone, articolato su due piani dell’hotel Nhow, ha preso forma in un’alternanza di marchi made in Italy ed etichette internazionali, con uno spazio dedicato ai “new designers”. Tante e diverse le proposte: dalla collezione Del Cima, atelier che ha sede proprio in via Tortona, in cui materiali ricercati sono stati adattati al guardaroba quotidiano, ai miniabiti colorati di Pam&Arch, etichetta londinese fondata dalle sorelle Pamela e Archana nel 2006. E, ancora: i piumini di Brebis Noir; le camicie di Guglielminotti; i jeans di Shaft e gli stivali di plastica di Hunter. A pochi passi di distanza il regno degli accessori: Cloudnine, pensato da Pitti per dare spazio a calzature, borse e gioielli, che nelle ultime stagioni diventati una dimensione importante del look. I pareri sul flusso di visitatori e buyer sono buoni, sia da parte degli espositori che degli organizzatori: «Anche quest’anno c’è stato un significativo viavai di persone interessate – ha detto Raffaello Napoleone, ad di Pitti – dimostrando che la formula funziona. Dovremmo però ripensare il nostro sistema sulla base delle nuove priorità ed esigenze del mercato, considerando che le fiere di Parigi rimangono quelle più frequentate».
Originalità e avanguardia sono anche il concetto di base della fiera White: giunta alla ventunesima edizione ha riunito 325 espositori – 229 italiani, 96 stranieri – divisi tra il Superstudio Più e lo spazio Ex Ansaldo, inaugurato proprio un anno fa. Oltre ai tanti brand – noti e meno noti: dai più conosciuti Vic Matié, Ugg, Leghilà, Odd Molly e Alice San Diego alle novità come le t-shirt di Purotatto, realizzate in fibra di latte – sotto il vessillo di White sono andati in scena molti eventi speciali, come la sfilata di Alessandra Marchi: la stilista toscana ha animato il sabato sera milanese con uno show organizzato in collaborazione con l’Atm e ambientato sulla linea 3 della metropolitana di Milano e, in particolare, sul convoglio Meneghino.
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