Rassegna stampa

Udine Fiere dialoga con Trieste

Udine e Gorizia Fiere torna a manifestare a Trieste la sua disponibilità ad avviare un percorso di aggregazione, con l’auspicio che il 2011 possa essere l’anno giusto per dare corpo a quella che finora è rimasta un’ipotesi di lavoro.
Giovanni Da Pozzo, il presidente della camera di commercio di Udine che detiene la maggioranza relativa del capitale di Udine e Gorizia Fiere (41,82%), dice di «essere pronto a discutere su tutto senza problemi», rivolgendosi al suo omologo triestino Antonio Paoletti e guardando a uno scenario dove il polo fieristico di Pordenone continua a fare, invece, gioco a sè.
Paoletti, da parte sua, punta a riorganizzare la struttura fieristica cittadina, realizzando un nuovo polo con i proventi delle attività immobiliari di Fiera di Trieste spa, messe in liquidazione alla fine dello scorso anno (la struttura commerciale e di promozione, con il relativo personale, invece, è stata assorbita dallo stesso ente camerale). Si tratta di un progetto che avrà bisogno del medio periodo per svilupparsi e che non porterà all’avvio del tavolo di confronto per l’aggregazione, caldeggiata sia a Trieste, sia a Udine e Gorizia, prima di fine anno. E che non potrà non destare un po’ di sorpresa tra i soci di Udine e Gorizia Fiere i quali, all’indomani del commissariamento del ramo immobiliare della fiera triestina, immaginavano che la futura società unica promuovesse le manifestazioni del capoluogo giuliano in sedi itineranti. «Al di là di tutto – tiene a sottolineare Da Pozzo – credo sia corretto lasciare scegliere a Trieste con quali tempi avviare un percorso di aggregazione, anche perché mi dispiacerebbe dare la sensazione che quella di Udine e Gorizia Fiere possa sembrare un’invasione di campo. Ormai, comunque, la consapevolezza che un sistema fieristico regionale così frammentato debba essere rivisto esiste ed è propria di tutte le parti in campo».
L’ente camerale triestino, tuttavia, prima di avviare il negoziato con i cugini friulani e goriziani, intende mettere ordine in casa propria. Anche perché è forte la differenza in termini di peso specifico tra l’avere o non avere a disposizione un quartiere fieristico. «Puntiamo a costruire una struttura completamente nuova – dice il presidente camerale Paoletti, socio di maggioranza di Fiera di Trieste spa –. Una scelta dettata dal fatto che le nostre manifestazioni generano un indotto notevole per il territorio e vanno sostenute con convinzione». Prima, tuttavia, bisognerà attendere che vada in porto la cessione del ramo immobiliare. Solo allora si capirà quali saranno le risorse a disposizione per il progetto della nuova fiera giuliana.
Nel frattempo, Udine e Gorizia non stanno a guardare. I padiglioni isontini di via della Barca (25mila metri quadrati coperti), in questi mesi sono sottoposti a una profonda riqualificazione. I lavori, del valore di oltre 4 milioni, permetteranno, come spiega Emilio Sgarlata, presidente della camera di commercio di Gorizia e vicepresidente di Udine e Gorizia Fiere, «non solo di adeguare gli impianti ed effettuare una serie di manutenzioni straordinarie, ma faranno in modo che la struttura possa esprimere una più spiccata multifunzionalità, al fine di accogliere, oltre ai tradizionali eventi del cartellone fieristico, anche congressi ed appuntamenti sportivi».
Il restyling, che si completerà entro il 30 giugno, ha creato inevitabilmente qualche problema, con la cancellazione della storica campionaria isontina (Expomego) e il trasferimento nel centro storico del capoluogo di Pollice Verde, un’altra delle manifestazioni consuete per il calendario locale.
Udine e Gorizia Fiere si appresta a chiudere un bilancio 2010 sostanzialmente in linea con quello del 2009, che aveva fatto segnare ricavi per circa 6 milioni anche se una flessione pare comunque esserci stata. In particolare, peseranno i 250mila euro di contributo regionale cancellati lo scorso anno dalla giunta Tondo proprio nell’ottica di favorire un processo di aggregazione tra le aziende fieristiche del Friuli Venezia Giulia.
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Giovanni Da Pozzo
PRESIDENTE CDC UDINE

Necessità. Ormai esiste la consapevolezza che un sistema fieristico regionale frammentato va rivisto

Antonio Paoletti
PRESIDENTE CDC TRIESTE

Strategia. Puntiamo su una sede nuova perché le nostre manifestazioni generano un indotto notevole

I NUMERI

6 milioni
A bilancio
Sono i ricavi 2009 di Udine e Gorizia Fiere, che si appresta a chiudere il 2010 con una leggera flessione.
A pesare potrebbero essere
i 250mila euro di contributo regionale cancellati dalla giunta Tondo
4 milioni
L’investimento
Sono i costi dei lavori per il restyling del polo di Gorizia, che dovrebbe essere ultimato entro il 30 giugno

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