Rassegna stampa

Regione leader nella ceramica

«Il Cersaie non è una delle fiere del settore, ma è “la” fiera di riferimento della ceramica a livello internazionale. Qui gli imprenditori non si danno appuntamento soltanto per lanciare nuovi prodotti, ma anche per incontrare colleghi ed esperti e, perché no, per studiare la concorrenza». Franco Manfredini, presidente di Confindustria Ceramica, conosce bene le difficoltà che sta vivendo da anni il distretto di Sassuolo, ma di una cosa è certo: quella che si tiene a Bologna, in autunno, non è una delle classiche fiere in calendario in Italia, ma si è trasformata anno dopo anno in un vero e proprio evento, di formazione, di conoscenza, di coinvolgimento reciproco tra imprenditori, istituzioni e associazionismo. In una parola: è una “tradizione”. Per questo a Bologna e in tutta l’Emilia Romagna sono così legati al Cersaie e difficilmente gli expo concorrenti riusciranno a metterci le mani sopra.
L’ultima edizione – la 28ª – ha confermato il tutto esaurito negli spazi espositivi: i 176mila mq complessivi hanno visto la partecipazione di 1.012 espositori, provenienti da 33 paesi, dei quali 263 esteri; ha chiuso con oltre 83mila presenze, in sintonia con l’anno precedente; in crescita i visitatori esteri (25mila +7,9%), mentre in calo la componente nazionale (oltre 58mila -4,25%) per effetto dello straordinario afflusso avvenuto lo scorso anno in concomitanza con la lectio magistralis di Renzo Piano, come precisano gli organizzatori.
Oltre al Cersaie, a poche decine di chilometri dal cuore della piastrella si svolgono altre due manifestazioni: sempre a Bologna il Saie, la fiera dell’edilizia e dell’architettura (oltre 1.500 espositori e 165mila visitatori), e a Rimini Tecnoargilla, il salone delle tecnologie e delle forniture all’industria ceramica e del laterizio (oltre 450 aziende espositrici e circa 32mila visitatori).
Perché, malgrado la crisi economica abbia messo in ginocchio le aziende della ceramica e le difficoltà che si respirano nel mondo fieristico, il Cersaie continua a essere il “fiore all’occhiello”? «Sono gli stessi visitatori, gli imprenditori, che col tempo hanno cambiato la funzione di questa fiera – spiega Manfredini –: è certamente un’occasione per fare il punto della situazione con i clienti, un momento per incontrare esperti del settore e per lanciare nuovi prodotti». È paradossale ma alla fiera si danno appuntamento anche i contraffattori. È dello scorso ottobre, infatti, la notizia di un sequestro di materiale contraffatto da parte di una azienda cinese, realizzato dalla Guardia di Finanza in una sala conferenze di un hotel adiacente il quartiere fieristico. Il Cersaie si rinnova e a ogni edizione promuove decine di convegni, incontri di formazione, tavole rotonde con rappresentanti del mondo imprenditoriale e delle istituzioni. «Le imprese rimangono al passo con il tempo, studiano nuovi modi di proporre non solo i propri prodotti ma anche i servizi – aggiunge il presidente di Confindustria Ceramica –, promuovendo incontri mirati per progettisti, installatori e chiunque opera nel settore. Ma è anche “tradizione”: è certamente positivo che si svolga periodicamente nel capoluogo della regione, a qualche decina di chilometri dal distretto tra Modena e Reggio Emilia dove hanno sede e opera la maggior parte delle aziende».
Dal 20 al 24 settembre l’edizione numero 29 avrà come slogan «Ceramic Evolution»: «Una sfida ancora una volta per la ceramica italiana che ha dimostrato con questo Cersaie la capacità di rinnovarsi abbinando tradizione e innovazione, funzionalità e design e mantenendo, anche in questi anni difficili, la leadership assoluta nel mondo per valore delle esportazioni».
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