
Il gruppo di lavoro va avanti
Per le fiere italiane, il 2011 sarà l’anno dell’unità. A patto però che le principali istituzioni del settore sappiano affrontare con successo alcuni fattori critici.
Da anni, il leit motiv del sistema fieristico italiano è il superamento delle contrapposizioni locali attraverso la costituzione di una cabina di regia unica su scala nazionale. Una misura tanto più importante per evitare sovrapposizioni dannose tra le manifestazioni locali: il punto di arrivo ideale è un calendario fieristico più snello, ma con eventi più forti e importanti, in grado di attrarre un numero maggiore di visitatori, buyer ed espositori. A tal fine, nel settembre 2010, è stato costituito presso il ministero dello Sviluppo economico un tavolo di coordinamento, con il contributo delle Regioni e delle associazioni rappresentative del sistema. Ma le recenti vicissitudini politiche hanno fatto uscire dalle contrattazioni il principale interlocutore politico e sostenitore della “cabina di regia”, il viceministro allo sviluppo economico Adolfo Urso.
Ma gli operatori del settore restano ottimisti sulle prospettive dell’iniziativa. Gian Domenico Auricchio, presidente del Comitato fiere industria (Cfi), afferma: «Il tavolo di coordinamento non è un progetto morto sul nascere, al contrario: è operativo sul piano tecnico dal 29 novembre scorso ed è in fase di completamento il calendario delle riunioni 2011». Circa le possibili difficoltà per i mesi a venire, Auricchio commenta così la situazione: «Il referente politico al momento è il ministro Paolo Romani, in attesa che nomini un delegato per le fiere, e ha manifestato grande interesse per le problematiche fieristiche. L’uscita di Urso, cui va riconosciuto il merito di aver portato all’insediamento del tavolo, non causerà rallentamenti o problemi per l’attività, che darà i suoi primi risultati concreti già nelle prossime settimane».
Entro il 31 gennaio, devono essere registrati in sede regionale i calendari fieristici 2012 che confluiranno nel calendario fieristico Italiano validato politicamente dal tavolo di coordinamento per la sua promozione internazionale. Più in generale, Auricchio enuncia così gli obiettivi del tavolo: «La razionalizzazione del calendario fieristico italiano e la disciplina delle concomitanze e della concorrenza tra fiere; la trasparenza tariffaria e la certificazione delle manifestazioni internazionali; la certezza dei calendari fieristici di medio e lungo periodo, quale premessa al successo delle fiere italiane; e la ricerca di intese tra organizzatori per sviluppare sinergie tra fiere rafforzando il richiamo dell’offerta fieristica italiana nei confronti degli operatori internazionali, valorizzando nel contempo anche le risorse del territorio e dei servizi indotti, con particolare riguardo a quelli dell’ospitalità». Il fine ultimo, in altre parole, è uno solo: superare definitivamente la concorrenza tra le singole fiere italiane, per entrare piuttosto in una logica di competizione internazionale.
Ne va dello stato di salute del sistema fieristico italiano: stando agli ultimi dati Cfi, le fiere patrocinate dal Comitato nel corso del 2010 hanno visto un totale di 2,84 milioni di visitatori (-5% dai 3 milioni del 2009), 37mila espositori circa (in calo del 5%), di cui 11mila stranieri, con un totale di 2 milioni di metri quadri venduti (in aumento dell’11%).
Secondo il Cfi, il 2011 sarà ancora caratterizzato da una contrazione degli spazi espositivi venduti, da un lieve recupero nel numero degli espositori e da un potenziamento dei visitatori professionali: «Caratteristiche queste che sono state riscontrate nell’andamento fieristico del secondo semestre del 2010», conclude Auricchio.
La situazione economica attuale, insomma, non favorisce le fiere italiane. Adalberto Corsi, presidente del Comitato fiere terziario (Cft), rileva come «i marchi molto importanti tengono bene, soffrono le fiere che non godono di attrattiva internazionale. Gli ultimi due anni sono stati molto difficili, ora dagli operatori arrivano riscontri positivi per il 2011, ma non ci sono ancora dati precisi».
Il nodo principale da superare, anche per Corsi, è quello dell’eccessivo decentramento fieristico: «Ogni comune ritiene opportuno fare la propria fiera, ma è molto difficile che i grandi buyer si rechino nei piccoli comuni per acquistare prodotti locali. Nessuno può più permettersi di partecipare a 150 piccoli eventi sul food in Italia. Meglio allora avere un grande evento di riferimento all’anno, o anche tre, uno per l’Italia del Nord, uno per il Centro e uno per il Sud. Quello che occorre, insomma, è una drastica riduzione dei marchi e delle fiere italiane». Un punto su cui le associazioni di categoria insistono da anni. Corsi spiega così perché non sia ancora stato attuato: «Il problema è che si vanno a toccare gli interessi dei comuni, che contano sulle fiere per dare lo slancio al turismo e all’economia locale». Comodità, infrastrutture adeguate, prezzi al metro quadro non eccessivi: «Sono questi i fattori principali di selezione delle fiere da parte di espositori e visitatori. Bisogna guardare all’esempio della Germania, che ha poche fiere, tutte in località ben individuate e con servizi ottimi».
Giancarlo Muzzarelli, assessore dell’Emilia Romagna e membro del tavolo di coordinamento interregionale, commenta così l’attività per l’anno a venire: «È estremamente importante dare un segnale di unità al sistema paese. Questo significa valorizzare le produzioni locali, in un’ottica però di sinergia e unità tra le Regioni. Esamineremo con attenzione il calendario 2012, per evitare forzature e aiutare il più possibile gli imprenditori. E riavvieremo il dialogo con tutti i ministri per favorire la piena collaborazione tra Governo e Regioni».
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Uomini chiave
G. Domenico Auricchio
Comit. fiera industria
presidente
È nato a Parma nel 1957. È a.d. della Gennaro Auricchio Spa e presidente e a.d. della Foi (Formaggi ovini italiani) Srl. Inizia il proprio impegno nell’azienda di famiglia nel 1979.
Adalberto Corsi
Comit. fiere terziario
presidente
Nato a Milano nel 1930.
Dal 1954 svolge attività di agente di commercio nel settore delle penne stilografiche. Dal 1998 al 2009 è stato presidente di Expo Cts
Giancarlo Muzzarelli
Regione Emilia-Rom.
assessore
Nato a Modena nel 1955. Bancario in aspettativa, ha un figlio. È stato sindaco di Fanano, nel Modenese, dall’80 al ’90 Dal marzo 2009 ricopre l’incarico di assessore regionale
I NUMERI
2
Milioni di euro
Il ministero dello Sviluppo economico ha stanziato due milioni per il Fondo per la mobilità al servizio delle fiere. Le regioni interessate dovranno presentare i propri programmi di intervento entro il 14 aprile 2011.
8
I mercati da conquistare
Confindustria Messina ha aderito ad Assafrica & Mediterraneo per garantire alle proprie imprese i mercati di Marocco, Libia, Tunisia e Algeria, ma anche Senegal, Mozambico, Angola e Repubblica Centroafricana. Fanno parte di Assafrica & Mediterraneo grandi gruppi industriali, piccole e medie imprese di tutti i settori, le principali banche italiane e associazioni territoriali e di categoria del sistema Confindustria. A marzo si svolgerà una fiera a Dakar.
+9,2%
La crescita
Expo Riva Schuh batte la crisi e conferma il clima di fiducia e ripresa che si respira nel mondo delle calzature. Sono stati 12.628 gli operatori del settore calzaturiero (+9,2%) accreditati alla 75ª edizione del salone internazionale dedicato alle calzature di volume che si è chiuso una settimana fa a Riva del Garda.