
Accordo Expo-Fiera sui servizi
«Fiera Milano non farà l’Expo». Ieri, in occasione della presentazione dell’accordo tra Expo2015 e l’ente fieristico milanese, l’amministratore delegato di quest’ultimo, Enrico Pazzali, ha spazzato via con una frase le voci che si sono rincorse nelle ultime ore e che hanno suscitato più di una preoccupazione per un possibile ridimensionamento del calendario fieristico nel 2015.
Anzi, proprio grazie alla concomitanza con l’esposizione universale, si punta a far crescere alcuni eventi tra cui Tuttofood che oggi è la sesta manifestazione al mondo nel suo settore ma ha l’obiettivo di raggiungere la leadership tra cinque anni. Il protocollo d’intesa firmato ieri tra Expo 2015, Fiera Milano e Fondazione Fiera Milano prevede che l’ente fieristico offra competenze alla società organizzatrice dell’esposizione universale in quattro aree: logistica, servizi amministrativi, infrastrutture tecnologiche, congressistica.
«La nostra – ha affermato Giuseppe Sala, amministratore delegato di Expo 2015 – sarà un’esposizione universale ricca di eventi. In questa prospettiva potremmo usare alcuni spazi della fiera per singole iniziative. Quanto ai servizi, l’accordo non ci impedisce di cercare le soluzioni al miglior prezzo di mercato. Quindi preferenza sì per Fiera Milano ma anche attenzione ai costi».
Il contenimento del budget rimane una delle priorità della società organizzatrice dell’evento, come confermato dal suo ad: «Sul fronte delle infrastrutture che sorgeranno nel sito, stiamo valutando ipotesi di investimenti più contenuti». Novità sono in arrivo anche sul fronte delle sette gare europee che erano state annunciate e poi sospese due mesi fa perché la società non si era ancora messa in regola con la disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni. «Stiamo valutando – ha proseguito Sala – quali e quante gare di progettazione effettuare e quali interventi, invece, far svolgere dal team interno perché più gare lanciamo, più probabilità ci sono di incappare in ricorsi e di allungare i tempi». E i margini di sicurezza del cronoprogramma si stanno riducendo sempre più.
Il nuovo piano d’azione sarà all’ordine del giorno del prossimo cda di Expo 2015, che non è stato ancora fissato. Delle sette gare, però, più di una potrebbe non vedere la luce.
© RIPRODUZIONE RISERVATA