Rassegna stampa

Old Masters controcorrente

Il primo appuntamento della stagione con il mercato dei maestri antichi alla XXV Biennale des Antiquaires di Parigi fa ben sperare per la qualità e la novità delle opere. Tra eleganti signore e ricchi russi e americani che compravano gioielli e pezzi di design dei primi del 900, molte tele del 600, vedute del 700 e alcuni fondi oro del 300 rappresentavano una vera scoperta. Ma soprattutto opere da studiolo su rame, tavola, lavagna o pietra dura di piccole dimensioni del 500-600 hanno attirato i collezionisti per il prezzo (200-300mila €) e la dimensione familiare. «Certo gli acquisti ci sono stati, ma i compratori hanno avuto bisogno di tempo per valutare, evidentemente è cresciuta la prudenza dopo la crisi» spiega Hervé Aaron, presidente del Syndicat National des Antiquaires (SNA), organizzatore della Biennale.
Alto l’interesse su molte opere in mostra, specie nel suo settore delle Arti Decorative. L’attenzione degli europei – musei, interior designer, banche ma anche privati – si è rivolta all’arte antica e moderna. Il gallerista italiano a Parigi Giovanni Sarti ha proposto un inedito «Ratto di Ganimede» di un pittore toscano attivo a Roma nel 1620 (stima 1,5 milioni €); la Galleria Moretti ha esposto un «Sant’Antonio abate» su tavola (cm 61,8 x 35,4) della fase matura di Taddeo Gaddi (Firenze, 1300 c. – 1366), erede ufficiale di Giotto. La tavola è molto probabile appartenga allo stesso complesso d’origine del San Giuliano del Met di New York. Da Cesare Lampronti due Canaletto: «l’Arco di Settimo Severo» e una veduta del Tamigi di Londra erano tra le novità. Didier Aaron & Cie ha portato da una collezione privata americana sei tableaux (1740), tra cui la «Venere in acqua» ed «Erigone», di Jean-Baptiste Marie Pierre (1714-1789), al prezzo di 1,5 milioni di euro. Bene anche i fiamminghi da De Jonckheere in vendita a partire da 50mila fino a 3 milioni. «Molte persone oggi cercano di difendersi dalla paura dell’inflazione comprando oro così il prezzo sale; anche l’arte di qualità resta un solido baluardo da acquistare per difendere il capitale in un’ottica di lungo periodo, ma prima ancora come cacciatori di bellezza» conclude Aaron.
Ma chi colleziona arte antica in Italia ha spesso vincoli all’esportabilità per via della notifica. E in Francia? «Qui lo Stato notifica ma con l’obbligo d’acquisto: dopo tre anni dalla richiesta di esportazione se lo Stato non ha comprato al prezzo di mercato, l’opera può uscire dal territorio francese» spiega il gallerista Canesso.
Durante la crisi gli antichi maestri non hanno registrato forte volatilità, al contrario del contemporaneo. Osservando le aste spiega Pietro Ripa del Servizio Research della Bpms: «Dopo il deciso ridimensionamento subito nel 2009, nel primo semestre del 2010 vi sono evidenti segnali di ripresa: l’indice Mps Global Painting Art Index (circa 340 aste sopra il milione di fatturato) a partire dal terzo trimestre 2009 ha ricominciato a correre con un +43,1 tra il secondo trimestre 2010 e lo stesso periodo del 2009, confronto che resta negativo però con il secondo trimestre 2008, segno che il mercato non si è ancora riportato ai livelli pre crisi». In particolare poi, se si osservano le aste internazionali di Old Masters il fatturato nei primi sei mesi è salito del 16,9% sullo stesso periodo 2009 da 135,7 $ milioni a 158,6 $. «Gli Old Masters, anch’essi penalizzati dalla contrazione degli scambi e dei fatturati d’asta – prosegue Ripa – hanno resistito meglio alla crisi rispetto ad altri comparti artistici: l’Mps Art Old Masters and XIX sec. Index risulta quasi invariato nel confronto con il secondo trimestre 2008 (-0,1%), mentre registra un sensibile rialzo nel raffronto tra il secondo trimestre 2010 e 2009 (+10,5%). Naturalmente sull’indice pesa l’alta volatilità legata alla marcata stagionalità del calendario d’asta, ma nel confronto sull’intero periodo è evidente la miglior tenuta rispetto all’Mps Global Painting Art Index». Ultima novità, il buon andamento del mercato degli altri oggetti artistici antichi: l’incremento per stampe, acquarelli, disegni, sculture, ceramiche, arredi, libri, manoscritti, gioielli è del 39,5% dal secondo trimestre 2008 e dell’85,9 dallo stesso periodo del 2009. Dunque prima che i prezzi davvero ripartano è il momento di comprare, ma cosa?
Molti i prossimi appuntamenti con rari dipinti antichi in fiere ed aste: Sotheby’s il 19 ottobre propone a Milano da una collezione privata due magnifici Canaletto inediti per il mercato e Christie’s ha in serbo a Londra il 7 dicembre un prezioso Nicolas Poussin: «Ordination», una delle cinque opere recuperate che formavano il gruppo dei 7 Sacramenti acquistati dal quarto Duca di Rutland nel 1785, mai visto in asta. Dorotheum a Vienna il 12-14 ottobre presenta numerose opere da Calvaert (90-120mila €) a Guercino (300-400mila €), non c’è che l’imbarazzo della scelta.
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I PROSSIMI APPUNTAMENTI CON L’ARTE ANTICA

Da non mancare 24 settembre Wannenes «Gli arredi di una importante villa patrizia», Villa Coardi di Carpeneto Mazza, Genestrello (Pv) 27 settembre Boetto, Asta di Antiquariato, Genova

 

+16,9%

LA CIFRA

Sale a 158,6 $ milioni il fatturato dei primi sei mesi di 55 aste internazionali di Old Masters

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