Rassegna stampa

Sarà la Fondazione Fiera a rilevare i terreni Expo

L’acquisizione dei terreni di proprietà della famiglia Cabassi da parte di Fondazione Fiera Milano potrebbe sbloccare l’impasse sulle aree destinate a ospitare il sito di Expo 2015. In compenso, però, la società Expo 2015, di cui oggi si tiene una riunione del consiglio di amministrazione, perde un altro pezzo, con le dimissioni di Angelo Provasoli dal collegio sindacale.
Alcuni dettagli dell’operazione sui terreni li ha forniti ieri lo stesso presidente della Fondazione, Gianpiero Cantoni. La Fondazione avrebbe subito la disponibilità dei terreni e li cederebbe in comodato d’uso alla società Expo 2015. Il pagamento della quota ai Cabassi, invece, avverrebbe nel 2017, diciotto mesi dopo la conclusione dell’evento quando le aree verranno messe sul mercato con un’asta «completamente aperta, secondo le procedure di legge e la massima trasparenza», ha precisato Cantoni.
Tuttavia, sul controvalore da riconoscere alla famiglia Cabassi, il presidente della Fondazione non ha voluto fornire dettagli. Ma è proprio questo aspetto che rischia di bloccare ancora una volta il percorso, come già avvenuto in passato. Dal canto loro la famiglia di costruttori non ha intenzione di fare sconti rispetto a quanto ipotizzato in passato tanto più che l’incasso sarebbe posticipato nel tempo. Tenuto conto che l’area, comprensiva dei terreni di proprietà della stessa Fondazione Fiera era stata valutata in 180 milioni di euro, la quota a beneficio dei Cabassi dovrebbe essere di circa 60 milioni.
Terminata la due diligence, la decisione finale spetterà comunque a Regione, Provincia e Comune. Se non ci saranno intoppi la formalizzazione dell’accordo potrebbe arrivare entro fine mese. Questa via potrebbe mettere d’accordo i tre enti pubblici: il Comune che privilegiava il comodato d’uso diretto da parte dei Cabassi; la Regione che auspicava l’acquisto; la Provincia che ha lanciato proprio questa idea. Dal Pirellone, però, fanno sapere che ci sono alcuni nodi da sciogliere e lunedì ci sarà un incontro con Moratti e Podestà per cercare di fare dei passi avanti.
Per quanto riguarda la società Expo 2015, invece, il cda che si tiene oggi prenderà atto delle dimissioni dal collegio sindacale da parte di Angelo Provasoli, nominato il 28 luglio scorso commissario straordinario del Credito Cooperativo Fiorentino. All’ordine del giorno c’è quindi la convocazione dell’assemblea dei soci della società (ministero dell’Economia, Regione Lombardia, Comune, Provincia e Camera di commercio di Milano) a cui spetta la nomina del nuovo componente.
In compenso oggi il consiglio di amministrazione potrebbe prendere atto del completamento del modello organizzativo relativo alla responsabilità amministrativa e nominare il relativo organismo di vigilanza. A fine luglio la mancanza di tale modello aveva bloccato il lancio delle prime sette gare per le opere relative al sito espositivo. Nelle scorse settimane si è lavorato a ritmo serrato e oggi si dovrebbero raccogliere i frutti, in tempo per dare il via ai bandi entro fine mese, come promesso da Giuseppe Sala, amministratore delegato di Expo 2015.
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SPONSOR DELL’ACQUISTO

CHI VINCE E CHI PERDE

Roberto Formigoni

Presidente Lombardia

Formigoni osteggia l’ipotesi del comodato d’uso, ritenendolo troppo vantaggioso per i privati.
La via dell’acquisto è quella preferita, anche se l’ipotesi iniziale prevedeva un ruolo diretto da parte della Regione Lombardia. L’acquirente, ora, è invece la Fondazione Fiera, ente su cui Formigoni mantiene tuttavia un discreto grado di influenza, con tre consiglieri in cda.

IL COMODATO CI SARÀ

Letizia Moratti

Sindaco di Milano

Il sindaco di Milano, con un accordo realizzato con i privati, ha da sempre sponsorizzato l’ipotesi del comodato d’uso. Il progetto era stato messo in secondo piano quando l’ex ad di Expo 2015, Lucio Stanca, ha deciso di puntare sull’acquisto, salvo poi verificare la scarsità dei fondi. Nello scontro con Formigoni, Moratti incassa comunque un punto: non è la Regione Lombardia l’acquirente diretto e il «dominus» della newco.

LA MEDIAZIONE FINALE

Guido Podestà

Presidente Provincia

Di fronte al braccio di ferro tra Regione e Comune, a fine luglio il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, ha lanciato la soluzione intermedia dell’acquisto della quota Cabassi da parte di Fondazione Fiera Milano. Salvo sorprese, è questa la via prescelta e ciò consente a Podestà di evitare la newco pubblica, ente per cui non avrebbe avuto le risorse necessarie da impegnare.

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