
Expo al rush finale, slitta l’intesa sul sito
MILANO
È pronta l’offerta dei privati (gruppo Cabassi e Fondazione Fiera) per le aree su cui si svolgerà l’Expo. La cifra proposta, secondo quanto risulta a Radiocor, ammonta a circa 200 milioni di cui 100 per gli oneri di urbanizzazione e altri 100 come rimborso per la costruzione di infrastrutture nell’area. Il comodato d’uso prevede poi l’edificabilità dell’area a favore dei privati dopo il 2015. L’offerta presentata ieri agli enti locali (Comune, Provincia di Milano e Regione Lombardia) verrà discussa oggi in un vertice tra gli stessi enti che precederà l’assemblea dei soci e il cda dell’Expo. La formula proposta è quella del comodato d’uso e dovrebbe permettere, se accolta, di dare finalmente slancio alla macchina dell’Expo con il contemporaneo insediamento di Giuseppe Sala, anch’esso previsto per domani, alla guida della società che gestisce l’organizzazione dell’esposizione universale. Altre ventiquattro ore di tempo, quindi, per esaminare l’ultimo dossier arrivato dai proprietari delle aree. L’incontro di ieri pomeriggio al Pirellone tra il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, e il sindaco del capoluogo, Letizia Moratti, si è concluso ufficialmente con un nulla di fatto. «Non è stato possibile – ha affermato la Moratti – esprimere un giudizio sull’ipotesi avanzata dai privati per questioni di tempo. Domani (oggi per chi legge ndr) ho convocato una riunione informale dei soci prima del cda di Expo 2015 e in tale occasione ci confronteremo di nuovo sulla documentazione ricevuta».
Ora spetta alle tre istituzioni prendere una decisione che potrebbe arrivare proprio oggi pomeriggio. Formalmente restano ancora percorribili sia l’acquisto delle aree che il comodato d’uso. Però il sindaco e Podestà hanno sottolineato la volontà di tutelare l’interesse pubblico, in sintonia con quanto ribadito più volte da Formigoni nei giorni scorsi. Quest’ultimo ha fatto sapere che in caso di acquisto la Regione è pronta ad andare anche oltre la sua quota teorica, pur garantendo agli altri pari rappresentatività nel cda della società che verrà creata ad hoc per concludere l’operazione. Dal Pirellone ieri non è uscita alcuna dichiarazione ufficiale.
La partita sulle aree catalizza forti interessi perché un loro sviluppo immobiliare sarebbe consistente. Come sottolinea Valeria Erba, docente alla facoltà di Archiettura del Politecnico di Milano, «stiamo portando avanti simulazioni che ipotizzano di insediare 8mila residenti nei terreni che ospiteranno la manifestazione prevedendo un indice edificatorio di 0,6 e destinando il 50% delle superfici a verde e servizi. L’area Expo-Cascina Merlata dal punto di vista della sostenibilità ambientale è comunque già compromessa, tanto che si rende necessario allargare le valutazioni sull’impatto che Expo avrà sul territorio prendendo in considerazione un’area più vasta, a livello provinciale». Un tema, questo, che verrà affrontato oggi in un incontro presso l’Urban center di Milano a cui parteciperanno esperti del Politecnico, Carlo Masseroli, assessorecomunale allo sviluppo del territorio, e alcuni componenti di Expo 2015.
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