Rassegna stampa

A Buenos Aires si parte da 300 euro

Alla 19ª edizione della fiera per l’arte contemporanea arteBA di Buenos Aires (25-29 giugno) l’arte latino americana ha confermato prezzi abbordabili con opere a partire da 300 $. Tra le grandi gallerie locali Rubbers ha venduto lavori per 5mila e 11mila $ e Vasari fino a 25mila $. «Il mondo è stanco dei prezzi dell’arte di Cina, Estremo Oriente e India. Con l’attuale crisi la gente torna a guardare all’America del Sud» ha dichiarato Dudu von Thielmann, collezionista tedesca che vive a Buenos Aires dagli anni ’80 e ha lavorato da Sotheby’s. La fiera ha attratto più di 120mila visitatori in cinque giorni, con circa 80 gallerie, due/terzi argentine e le altre in prevalenza sudamericane. Nonostante la situazione economica i galleristi hanno riportato scambi soddisfacenti, favoriti dai prezzi contenuti. La rivista «Art in America» riferisce che la vendita più cara del giorno della preview è stata quella di un dipinto di Eduardo Stapia della serie «Reflejos» del 2010 acquistato per 25mila $ da Citibank per il Museo Nazionale di Belle Arti di Buenos Aires. Mara-La Ruche ha venduto i lavori del brasiliano Macaparana, della ceca Kveta Pacovská e di Adolfo Estrada intorno ai 7mila $. Ruth Benzacar (unica argentina ad Art Basel) ha venduto opere di Pablo Siquier, Sebastián Gordín, Marina De Caro e Max Gómez Canle. Con tali prezzi ragionevoli diversi musei ne hanno approfittato per fare acquisti, grazie ai programmi di donazioni: il Museo d’arte Latino Americana (MALBA) ha arricchito la collezione di cinque opere, tra cui un acrilico su tela del 2009 di Graciela Hasper comprato per 16mila $ con il supporto del piano «Matching Funds arteBA-Zurich», giunto alla 6ª edizione, che ha già aiutato dieci musei ad acquistare 31 opere. Anche il Museo d’Arte Moderna (MAMBA) ha comprato scegliendo due disegni di Ernesto Deira del 1966 dalla galleria Agalma Arte.
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