Rassegna stampa

Vetrina italiana ad Hannover

HANNOVER. Dal nostro inviato
Sfidando la natura e gli enormi disagi provocati dall’eruzione del vulcano Eyjafjallajökull in Islanda, i maggiori rappresentanti dell’industria mondiale sono riuniti da ieri a Hannover nel segno dell’Italia, paese partner 2010 dell’annuale fiera della meccanica. La manifestazione, inaugurata dal cancelliere tedesco Angela Merkel e dal ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola, è una vetrina internazionale di primo piano.
Nel suo discorso d’inaugurazione, la signora Merkel – che ieri ha compiuto un lungo giro della fiera insieme al ministro Scajola, visitando aziende italiane e tedesche specializzate nella robotica o nell’industria di precisione – ha reso merito al modo in cui l’Italia si presenta alla Fiera di quest’anno, «con un mix di innovazione ed emozione» che «si rispecchia anche nel padiglione italiano».
Il cancelliere federale ha quindi ricordato i forti legami tra Italia e Germania nell’industria e nel commercio, sottolineando come tra i due paesi ci sia «una fruttuosa competitività». La mostra allestita dall’Istituto del commercio estero nel padiglione italiano cavalca arte e modernità, esponendo accanto a mezzi di trasporto innovativi anche grandi progetti architettonici come la grande ristrutturazione della Stazione Tiburtina a Roma.
In questo senso il ministro Scajola ha sottolineato come la Fiera di Hannover sia l’occasione per mostrare «una bella visione dell’Italia». E ha aggiunto: «Potremmo dire che il vulcano ha fermato i voli in Europa, ma non ha fermato noi: la nostra presenza qui era necessaria per onorare l’invito dei nostri amici tedeschi». La speranza è che il partenariato di quest’anno possa permettere un aumento del numero di contratti firmati da aziende italiane, del 20-30% rispetto a un anno normale.
Efficienza energetica e mobilità sostenibile sono i temi della manifestazione 2010 (a cui dovrebbero partecipare, nuvole di cenere permettendo, 4.821 espositori di 64 paesi). Volkswagen, tra le altre cose, presenta un taxi elettrico costruito per la città di Milano. Il tentativo delle società venute a Hannover – circa 300 quelle italiane, 80 in più rispetto alla media degli ultimi anni – è doppio: rafforzare il legame economico e scientifico con la Germania e scoprire nuovi mercati.
«Siamo sempre presenti a Hannover – commentava ieri Federico Vitali, presidente di Faam, un produttore marchigiano di batterie presente in Uruguay e in Cina -, ma quest’anno abbiamo aumentato il numero dei nostri rappresentanti da tre a cinque. Il fatto che l’Italia sia paese partner della Fiera ci dà senza dubbio maggiore visibilità. La presenza istituzionale ci aiuterà nel creare nuovi rapporti d’affari».
Anche secondo Sonia Bonfiglioli, amministratore delegato dell’omonima società industriale bolognese, il fatto che l’Italia sia paese partner è un vantaggio: «Per noi – affermava ieri la signora Bonfiglioli – Hannover è utile soprattutto per creare nuovi contatti, 100-150 al giorno, e preparare future presentazioni. Tra i nuovi mercati a cui guardiamo con interesse c’è il Medio Oriente, in particolare gli Emirati Arabi che stanno compiendo molti investimenti infrastrutturali».
In Italia e Germania, dove l’industria rimane cruciale, l’attenzione è rivolta alla ricerca scientifica per battere la concorrenza dei paesi con un basso costo del lavoro, tanto che il ministro Scajola e il suo omologo tedesco Rainer Brüderle hanno deciso di organizzare un forum bilaterale dedicato all’innovazione. Il vertice italo-tedesco previsto per domenica scorsa ma cancellato per via del blocco aereo verrà invece riprogrammato al più presto.
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