Rassegna stampa

Accordo politico sulle aree dell’Expo

Le diverse anime politiche che si agitano intorno all’Expo hanno trovato un punto di equilibrio nella partita immobiliare dei terreni su cui si dovrebbe svolgere la manifestazione.
Nella riunione di ieri i soci (Regione Lombardia, Provincia e Comune di Milano, ministero dell’Economia e Camera di commercio) hanno deciso di puntare sul progetto della creazione di una newco pubblica sotto la regia di Regione Lombardia per acquistare i terreni (1,1 milioni di metri quadrati, per un valore stimato in 200 milioni di euro) di proprietà della Fondazione Fiera Milano e della famiglia Cabassi.
Dunque, sotto il profilo degli equilibri di potere, passa la linea tremontiana e leghista che non voleva l’acquisto diretto da parte degli enti pubblici dei terreni. Il presidente della Regione Lombardia resta a tirare le fila dell’operazione, acccettando che questa sia realizzata da una società “intermedia”. Stanca, pur ridimensionato nei pesi e contrappesi della vicenda, conserva la sua posizione.
«Abbiamo deciso di costruire una società veicolo o di utilizzare una società già esistente come ad esempio Finlombarda per l’acquisto dei terreni – ha annunciato il presidente della Regione Roberto Formigoni -. Regione Lombardia si assume il ruolo di regia e il Comune di Milano ha deciso di aderire». La newco lavorerà in tempi stretti per arrivare all’appuntamento della presentazione del dossier al Bie prevista entro il 30 aprile: «Se entro il 30 aprile non sarà pronta – ha aggiunto Formigoni – il Bie capirà».
La Provincia di Milano non si è chiamata fuori. «Siamo disponibili a partecipare», ha detto Guido Podestà. «Quella prospettata al tavolo convocato da Expo Spa – ha continuato Podestà – appare, del resto, una soluzione in linea con l’esigenza di bilanciare gli investimenti che la Provincia dovrà sostenere in vista dell’evento attraverso le plusvalenze derivanti dalla valorizzazione, garantita unicamente dalla proprietà, dei terreni sui quali sorgerà l’area espositiva».
L’amministratore delegato di Expo 2015 Spa, Lucio Stanca, dal canto suo definisce «ottima» l’ipotesi che l’area del sito venga acquistata da una società interamente pubblica partecipata dalla Regione Lombardia, dal Comune di Milano ed eventualmente da altri soci: «Mi sembra una soluzione molto più lineare e istituzionale». La soluzione prevede che gli acquirenti cedano poi in comodato gratuito l’area a Expo 2015 Spa e questo, secondo l’a.d, «solleva la società dal fare delle trattative su aree che sarebbero comunque rimaste sotto controllo pubblico». Il negoziato con i proprietari, Fondazione Fiera Milano e Gruppo Cabassi, ha aggiunto Stanca, era comunque ormai in dirittura d’arrivo.
La soluzione congegnata ieri è puramente politica: trovati nuovi equilibri, tutta la partita della bancabilità dell’acquisizione (chi tira fuori i soldi) e la modalità con cui farli pervenire a una newco o alla stessa Finlombarda è rimandata ai prossimi giorni.
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