
Tra gli operatori torna la fiducia – In fiera le maggiori opportunità
Una rinnovata fiducia nei settori chiave del mercato dell’arte ha contraddistinto l’inizio del 2010. Partendo da gennaio con le Old Master Sales di New York – Christie’s ha totalizzato 39.526.500 $ e Sotheby’s 61.599.250 $ –, passando per le Impressionist & Modern Art Sales tenute a Londra la scorsa settimana – nelle serali Christie’s e Sotheby’s hanno raccolto rispettivamente 66.708.050 £ e 146.828.350 £ – è stata inanellata un’impressionante serie di risultati positivi, – tra cui «L’Homme Qui Marche I» di Alberto Giacometti venduto a 65.001.250 £ – decisamente impensabili solo 12 mesi fa.
Analoghe considerazioni sono emerse dall’Us & European Contemporary Art Market Confidence Survey pubblicato da ArtTactic. Secondo l’analisi delle risposte fornite da 134 esponenti di spicco del mercato internazionale dell’arte contemporanea, la fiducia sarebbe risalita poco sopra i livelli registrati nel novembre 2007, subito dopo l’emergere dei primi segni di crisi finanziaria. Dal l’ultima lettura degli indicatori (giugno 2009), l’Economic Indicator è passato da 28 a 58, segnando un’accresciuta fiducia nel processo di risanamento finanziario, anche se non mancano le riserve riguardo la sua forza e sostenibilità.
I confidence indicators relativi ai mercati primario e secondario sono entrambi in ascesa (passati rispettivamente da 23 a 58 e da 33 a 58), supportati il primo dai notevoli risultati di fiere come Frieze, Fiac e Art Basel Miami, il secondo dalle rimarchevoli aste invernali (la Contemporary Art Evening Sale di Sotheby’s New York di novembre ha infatti totalizzato 134.438.000 $, al lordo delle commissioni, contro una stima pre-incanto di 68,78- 98,9 milioni di $). Sergey Skaterschikov – autore di «Skate’s Art Investment Handbook» – nell’intervista rilasciata ad ArtTactic, si è detto estremamente ottimista. L’analista si attende per il 2010 una ripresa generalizzata in tutti i segmenti del mercato e «alcuni sviluppi infrastrutturali estremamente interessanti», con particolare riferimento al comparto fieristico. «Ci aspettiamo che le fiere continuino ad avere buoni risultati. Poiché il numero di coloro che partecipano attivamente al mercato è cresciuto, le fiere giocano un ruolo fondamentale nel riunire e aggiornare i collezionisti rispetto alle novità dell’offerta».
Prevedere il futuro del mercato dell’arte è tuttavia un’impresa complessa, come emerso nei giorni scorsi dal seminario «Art Investment in the New Economic Climate» – organizzato da ArtInsight e London Business School – cui hanno partecipato rappresentanti del Fine Art Fund di Philip Hoffman e dell’Art Law Group. Il mercato, benché vitale come dimostrato dalle recenti aste, rimane ancora sensibile alle oscillazioni dei prezzi.
Alessandro Lorenzetti
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