
Pitti cambia look e ritrova
La moda sarà la prima a rilanciare i consumi italiani all’estero. Ne è convinto Umberto Vattani, presidente dell’Ice, intervenuto ieri a Firenze all’inaugurazione di Pitti Uomo, la fiera di abbigliamento maschile che si chiuderà venerdì 15. E che è partita con un look rinnovato, con più colore e musica, testimoni della voglia di nuova energia e ottimismo. «L’Ice è orgogliosa di essere al vostro fianco» ha aggiunto il presidente. Tanto che nei prossimi mesi verranno aperti, in collaborazione con l’Istituto per il commercio estero, tre Pitti desk in Cina, Brasile e India, per far conoscere il prodotto moda italiano.
«Il 2009 è stato un anno particolare – ha detto Gaetano Marzotto, presidente di Pitti Immagine – e la cosa più bella è che è finito. Il 2010 sembra partire meglio, negli ultimi due mesi il cliente è tornato a comprare (anche perché sono partiti gli sconti)».
In realtà non si può dire, e nessuno lo dice, che la tempesta sia passata, ma di sicuro c’è la voglia di guardare oltre. «Concentriamoci sulle cose belle, con l’ottimismo della volontà, e costruiamo un percorso comune per uscire dalla crisi» ha invitato Michele Tronconi, presidente di Sistema moda Italia. Spiegando che «occorre fare un lavoro di squadra sia interno alla filiera della moda sia tra pubblico e privato. Ci vuole la nostra voglia di fare ma anche quella del governo». E non è escluso che tra breve il governo, finalmente, tornerà a interessarsi al tessile e abbigliamento. Per Tronconi «il 2010 dovrà essere l’anno della svolta».
Una svolta di cui si potrebbero trovare i primi segnali proprio qui a Pitti, quella che Carlalberto Corneliani, alla guida dell’omonima azienda mantovana, ieri definiva «la miglior fiera al mondo di abbigliamento maschile», perché «il prodotto, quello che poi gira per le strade e con il quale si fa il fatturato, si trova qui».
Non a caso, il vertice di Pitti Immagine, la società che organizza gli eventi fiorentini guidata dall’a.d. Raffaello Napoleone, ha avviato la prima fase della ristrutturazione del padiglione centrale, quello che ospita l’abbigliamento formale. Il progetto affidato alla designer Patricia Urquiola ha completamente rivoluzionato il lay out: gli spazi espositivi si sono aperti, sono scomparsi gli angusti corridoi, ci sono angoli dedicati agli accessori, dalle borse ai gioielli, dai profumi all’elettronica. Tutto è più colorato, più amichevole, più movimentato. «Più bello. E si respira un’aria positiva» commenta Domenico Nardelli, uno degli espositori, presidente della Angelo Nardelli, storica azienda pugliese che può vantarsi di aver chiuso il 2009 con un fatturato in aumento del 3% a 30 milioni.
Ma sarà tutta la Fortezza da Basso che a breve verrà trasformata. Lo ha promesso ieri il sindaco di Firenze Matteo Renzi: «Mi impegno a presentare entro cinque mesi un programma preciso. Il passaggio della proprietà a comune, provincia e regione deve essere l’occasione per ripartire, rendere questo luogo ancora più straordinario. Nel futuro ci entreremo assieme».
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LA CIFRA
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Il numero di marchi presenti al 77° Pitti Uomo (disposti su 60mila metri quadrati), 765 le aziende, 305 delle quali straniere, pari al 32,6% del totale