
Lingotto in cerca di rilancio – Con l’Oval torna la crescita
Si è chiuso un anno difficile ma positivo per Lingotto Fiere. La crisi economica che ha attraversato tutto il 2009 non ha impedito al principale ente fieristico piemontese, da metà 2007 entrato a far parte del gruppo francese Gl Events, di far registrare un bilancio positivo. «Sono stati dodici mesi difficili per il contesto economico generale ma siamo moderatamente soddisfatti – afferma il direttore generale, Andrea Varnier – Ci siamo mantenuti sostanzialmente sui livelli del 2008, quando abbiamo avuto circa 700mila visitatori. È un risultato significativo in quanto negli anni dispari mancano i saloni principali. Se dunque compariamo il 2009 al 2007, anno simile per l’offerta, c’è una crescita».
Ora lo sguardo si concentra sul 2010, in cui Lingotto Fiere (4 padiglioni per oltre 60mila metri quadrati di spazi espositivi) potrà contare anche sull’Oval, il palazzo dello sport adiacente che ha ospitato le gare delle Olimpiadi 2006, che gestisce dal luglio scorso. «Le indicazioni che giungono dai clienti ci rendono abbastanza fiduciosi – aggiunge Varnier – Quest’anno tornerà il Salone del Gusto, l’appuntamento più importante sotto il profilo del fatturato, e per la prima volta saremo responsabili dell’organizzazione della Fiera del Libro. Per quest’ultimo evento, le adesioni degli espositori sono già numerose in questo periodo rispetto all’edizione precedente. In definitiva considerato il percorso iniziato due anni e mezzo fa e gli investimenti effettuati, non possiamo che avere fiducia, anche se resta la preoccupazione per il contesto economico internazionale. Lavoriamo comunque per rendere la fiera una piattaforma di comunicazione adeguata alle esigenze dei clienti, all’insegna del rinnovamento».
Il calendario torinese 2010 contiene al momento 29 appuntamenti – sono stati 20 nel 2008 e 27 nel 2009 – e due nuovi saloni: Protec, incentrato sulle tecnologie e i servizi per la protezione civile e ambientale, e Dna Italia, dedicato alla conservazione del patrimonio culturale.
Ottimista sul futuro subalpino del settore è il vice direttore dell’Unione industriale di Torino, Riccardo Rosi: «Dopo un passato fieristico importante – sostiene – e un periodo di relativa riduzione in cui sono mancate decisioni strategiche, si intravedono ora i presupposti per il rilancio». Più critico invece Silvano Berna, segretario di Confartigianato Piemonte. «L’ente fieristico torinese è stato depauperato ultimamente – sottolinea – ciò che è rimasto è un polo di media caratura che svolge dignitosamente il suo ruolo, pur con un piano d’azione limitato». Berna però rimarca: «Le manifestazioni organizzate sotto la Mole potranno ugualmente essere egregie. Non sempre la dimensione è sinonimo di qualità, a volte è il contrario».
Le sinergie con Milano stentano a decollare «ma – continua Berna – potrebbero essere un’opportunità per le imprese che potrebbero ampliare gli orizzonti e fare rete. Bisogna lasciare da parte particolarismi e contrasti. La concorrenza, oltretutto tra due città complementari, diventa poco produttiva specie in momenti difficili». Rosi però aggiunge: «Vi sono segnali di una rinnovata politica di partecipazione alle fiere, che rappresentano uno strumento fondamentale, specialmente per trovare mercati alternativi». L’input che viene dagli industriali è quello di organizzare fiere di contenuto e di livello, anziché generaliste, che possano avere ricadute sul territorio.
I gestori più piccoli, rappresentati in Piemonte da Biella Fiere (che per il 2010 lancia Pianeta Casa Biella, il primo tecnosalone piemontese della casa), Expoblot (il polo di Caresanablot nel Vercellese) e la fiera di Valenza, guardano invece alla specializzazione. Per tutti le linee strategiche sono le stesse del 2009. Ovvero puntare su eventi di piccole dimensioni e di settori di nicchia. Valenza, ad esempio, è il cuore di un distretto orafo tra i principali in Europa e ospita Valenza Gioielli, la fiera internazionale del settore, che da due edizioni si svolge nel nuovo centro fieristico da oltre 7.500 metri quadrati, da poco completato. «Anche noi abbiamo messo al centro l’eccellenza del territorio – spiega Germano Buzzi, Ad di Expo Piemonte, la società che gestisce il polo valenzano – Il settore orafo rappresenta il fulcro di questa eccellenza e Valenza Gioielli il punto di riferimento del nostro calendario. Attorno stiamo sviluppando una serie di iniziative di dimensioni adeguate ma di grande qualità: V Plus, la fiera delle tecnologie, dei servizi, dei macchinari, e delle forniture riferite al settore orafo, ma non solo, e il Bonton show».
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788.600 Presenze. Visitatori alle 16 fiere di Genova nel 2009: +2,5% ma nel 2008 non si svolse Slowfish
14% Stand. Sono gli espositori esteri a Torino nel biennio 2007/08 secondo il Cermes