
Per la fiera c’è solo Falconara
La considera un’ipotesi talmente remota che risponde solo dopo molte insistenze. Alla fine chiarisce: «Se succedesse potremmo anche valutare il ricorso al Tar. E, come noi, penso anche la regione con cui abbiamo un preciso accordo di programma». A Gaetano Galia, classe ’39, presidente della Quadrilatero Spa, non fanno certo piacere le voci che da mesi si rincorrono sulla nuova sede della fiera di Ancona – dal 2013 in uscita dall’attuale ubicazione nel porto – e per la quale, soprattutto all’interno dell’Ente fiera (Erf), si è parlato anche di padiglioni da costruire fuori dall’area leader di Falconara-Chiaravalle. Cosa da non poco conto visto che il progetto Quadrilatero – volto alla creazione di assi viari per collegare Marche e Umbria – prevede introiti grazie a insediamenti produttivi (la “cattura di valore”) fra cui un polo fieristico nell’area di Falconara.
Negli ultimi tempi queste voci sono state particolarmente insistenti…
Le considero un puro esercizio dialettico da parte di chi sta puntando ad abbassare il prezzo. È però un’operazione inutile, visto che il prezzo per la gestione dei padiglioni, come previsto dal bando pubblicato la scorsa settimana in «Gazzetta», deriverà dalla contrattazione fra il concessionario che si incaricherà di costruire gli immobili e l’utilizzatore. Ma soprattutto c’è un accordo di programma con la regione che lì prevede l’installazione di un polo fieristico.
Non teme che se gli enti locali fossero d’accordo – giudicando eccessivi i costi come ha recentemente dichiarato il presidente dell’Erf – potrebbero costruirsi i padiglioni in un’altra zona?
Non lo credo possibile. Al di là delle nostre stime (intorno a 600mila euro di canone annuo per i soli giorni di utilizzo, ndr), il prezzo lo farà il concessionario che, comunque, dovrà provvedere anche a urbanizzazioni di accesso, strade e quant’altro, per 9 milioni. L’area poi, data la vicinanza all’aeroporto e all’interporto non ha rivali quanto a convenienza. Quella che si sta facendo è una pressione senza senso.
Se la società fieristica unica prevista dal 2010 decidesse di usare i quartieri di Pesaro e Civitanova senza padiglioni ad Ancona?
È una supposizione che non considero. La regione è determinata ad avere spazi espositivi in quell’area, nel rispetto dell’accordo di programma.
E se a seguito di tutto questo discutere il bando andasse deserto?
Abbiamo degli advisor – Unicredit, Pwc e la Cassa depositi e prestiti – da cui ci arrivano indicazioni in tutt’altra direzione. E comunque questo concentrarsi sulla fiera fa perdere di vista la portata innovativa del progetto della Quadrilatero con il meccanismo della cattura di valore.
A tal proposito, per non appesantire le imprese in tempo di crisi, la Cdc di Ancona si è chiamata fuori dall’aumento trentennale del 20% dei diritti camerali, che è proprio una delle misure della cattura di valore…
Stiamo parlando di 8 euro in più all’anno per le società di persone e 100 per quelle di capitali. Penso che il rifiuto abbia una base ideologica che però non comprendo e di cui mi rammarico; la camera di Macerata ha firmato l’accordo così come quella di Perugia. È singolare che non ci segua proprio quella di Ancona, il cui territorio più di altri beneficia delle opere.
La Corte dei conti ad aprile ha mosso rilievi su di voi, parlando di lentezza e ritenendo il “soggetto attuatore unico” non in grado di velocizzare gli iter…
Non nego che qualche ritardo evitabile ci sia potuto essere. Comunque, il precedente Cda, prima che io diventassi presidente, aveva previsto l’applicazione delle norme antisismiche varate nel 2005. Abbiamo reiterato con convinzione questa scelta ed è chiaro che ciò ha portato a ritardi e costi incrementali. Però andiamo avanti per la nostra strada, per completare il progetto entro il 2013.
a.biondi@ilsole24ore.com
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IN DIRITTURA
Sul «Sole-24 Ore CentroNord» del 4 novembre è stata pubblicata la bozza di progetto industriale della costituenda società unica di gestione delle fiere nelle Marche