Rassegna stampa

La fiera vivrà con soldi pubblici

ANCONA
Andrea Biondi
L’apporto del pubblico, almeno nei primi anni, sarebbe di 2,5 milioni di euro, oltre il 38% dell’attività totale. Si presenta così la nuova fiera unica delle Marche nelle intenzioni riportate nella bozza di progetto industriale circolata nelle ultime riunioni cui erano presenti la regione, i rappresentanti della fiera di Pesaro, quelli dell’Erf (che gestisce i due quartieri di Ancona e Civitanova, controllati dalla regione) e vari enti locali.
La bozza – frutto di un lavoro congiunto di Fiere Pesaro ed Erf e ora allo studio della regione – è considerata, come confermano da Fiere Pesaro e dall’Erf, «una base di partenza per arrivare a un business plan vero e proprio, nel momento in cui si giungerà alla completa definizione delle cose». L’appuntamento ora è fra 10 giorni, in cui ci sarà un incontro per avere maggiori dettagli sul futuro business plan.
Intanto il tempo stringe visto l’approssimarsi del 1° gennaio 2010, data finora indicata come giorno di partenza della nuova fiera unica marchigiana, “Fiere dell’Adriatico”, con un capitale sociale fissato in 2 milioni di euro suddiviso in 40 azioni nominative. Ma, nonostante i vari ultimatum posti dall’assessore regionale Vittoriano Solazzi che sta gestendo la partita, le adesioni sono ancora poche (gli enti del Pesarese, la regione, comuni di Fermo e Macerata).
Questa bozza di progetto industriale non entra granché nel dettaglio delle future strategie: si parla del polo fieristico regionale come «organizzatore di eventi nel territorio marchigiano, ma anche in altre regioni italiane, in paesi europei ed extraeuropei di interesse delle imprese marchigiane, al fine di garantire loro spazi e servizi a basso costo». Fiere dell’Adriatico dovrà anche «costruire relazioni con i quartieri fieristici delle regioni limitrofe» e «sviluppare iniziative di prestigio che promuovano la visibilità del territorio». Entrando negli obiettivi economici, l’obiettivo è il pareggio di bilancio nel primo anno di attività e un margine di utile «da destinare all’avviamento di nuove attività fieristiche negli anni successivi, attraverso l’assestamento di alcune manifestazioni» e l’individuazione «di nuove iniziative legate soprattutto al passaggio a Fiere dell’Adriatico di manifestazioni delegate dalla regione».
Proprio questa voce dovrebbe garantire 1,5 milioni, cui andrebbero ad aggiungersi 500mila euro in contributi dei soci – ognuno dovrà versare 25mila euro ogni anno (come avviene già oggi per l’Erf) – e altri 500mila euro di contributo regionale per la promozione del sistema fieristico regionale (per tre anni). In tutto, 2,5 milioni che, uniti a 4 milioni di fatturato complessivo delle 36 manifestazioni fieristiche in programma per il 2010, fanno i 6,5 milioni di attività. Sul fronte dei costi, vanno rilevati i 600mila euro per il personale (individuato in 10 unità) e il costo degli affitti da 400mila euro, senza tener dunque conto dei 600mila euro ritenuti necessari dalla Quadrilatero per il canone di concessione dei padiglioni da costruire nell’area “leader”.
a.biondi@ilsole24ore.com
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