
Per le case editrici fatturato in calo ma con più lettori
FRANCOFORTE. Dal nostro inviato
Segnali di affanno per l’editoria italiana, ma anche qualche buona notizia, all’apertura della 61a edizione della Buchmesse, la fiera del libro di Francoforte (il più importante appuntamento mondiale per lo scambio di diritti d’autore). Il 2008 non è stato un buon anno per il libro: il fatturato del comparto (3,5 miliardi) fa segnare un calo del 3% e diminuisce anche il numero dei titoli pubblicati (2mila meno dell’anno precedente, e siamo a quota 59mila titoli pubblicati) e delle copie diffuse (235 milioni, -12%). E il primo semestre del 2009 – secondo l’Aie – fa segnare ulteriori rallentamenti (-2,2% a valore di copertina e -4,8% a volume) anche se il presidente degli editori italiani, Marco Polillo, si augura che «il Natale ci restituisca un po’ di fiducia, in modo da raggiungere almeno i risultati dell’anno scorso».
A tirare giù il settore incide pesantemente il rallentamento del mercato scolastico (-5,5% le vendite), e le previsioni anche per i prossimi anni non fanno sperare in una pronta ripresa. Va molto bene, al contrario, il libro per ragazzi che, nei canali trade (librerie) registra un balzo del 9,1%, pari a 149,7 milioni. A tenere duro, in questo anno di flessione, sono stati i cosiddetti lettori forti (infatti la libreria tradizionale ha tenuto come canale d’acquisto: solo -0,6%), uno zoccolo duro di acquirenti (il 14% degli italiani) che da soli generano il 41% del fatturato. Buona notizia per la lettura: nel 2008 è tornata a crescere, seppure di un pallido 1% rispetto al 2007. Secondo questa statistica gli italiani con più di 6 anni che leggono almeno un libro non scolastico all’anno sono il 44%. Non c’è da esultare.
Il padiglione italiano è stato inaugurato ieri dal presidente della Camera Gianfranco Fini e dal sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro. Fini (che si è intrattenuto nello stand dell’editore del suo prossimo libro, Rizzoli, e poi da Feltrinelli, Mauri Spagnol e Mondadori) ha annunciato la nascita della «giornata del libro politico, che si svolgerà il 23 ottobre a Roma, a Montecitorio, nata dalla collaborazione tra Aie e Camera. L’idea è di favorire la più ampia conoscenza possibile delle opere che parlano delle idee e dei problemi del nostro tempo, all’insegna del pluralismo».
Il secondo annuncio è l’avvio del Centro per il libro e la lettura. «Nelle prossime settimane – ha confermato Giro – entrerà in vigore il regolamento del Centro, un’istituzione che si affiancherà agli editori in un comune lavoro per la crescita del libro». Sarà Gian Arturo Ferrari, manager della Mondadori, a dirigere la nuova realtà, con la carica di presidente (verrà ratificata oggi in consiglio dei ministri). Il Centro, interno al ministero e non più a struttura mista pubblico-privato dovrebbe avere un budget «prelevato dai fondi ordinari del ministero di circa 3 milioni di euro» ha detto Giro. Tuttavia, secondo altre fonti, questi soldi potrebbero essere invece quelli derivanti dal diritto di prestito bibliotecario, cui editori e autori avevano rinunciato per iniziative a favore della lettura e depositati oggi presso la Siae (in cinque anni sono stati messi da parte 5 milioni). Se così fosse potrebbero essere gli editori a finanziare un centro ministeriale. Nel mondo del libro sono possibili anche di questi paradossi.
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LIBRI IN AFFANNO
3%
Calo del fatturato
Nel 2008 i ricavi del l’editoria libraria sono scesi a 3,5 miliardi
59mila
I titoli
L’anno scorso i titoli pubblicati sono stati 2mila meno del 2007
9,1%
Più libri per ragazzi
Cresce la vendita di libri per ragazzi che hanno un giro d’affari di 149,7 milioni di euro
1%
L’aumento dei lettori
Il 44% degli italiani legge almeno un libro non scolastico all’anno