Rassegna stampa

A Francoforte più editori italiani

FRANCOFORTE. Dal nostro inviato
Edizione numero 61 per la Fiera del libro di Francoforte, aperta tra qualche malumore e inevitabile polemica, dovuta quest’anno alla presenza della Cina come ospite d’onore, a causa della censura ancora presente a Pechino. Voci che non hanno turbato Angela Merkel, cancelliere tedesco che ha aperto la Buchmesse e che, in settimana, aveva fortemente difeso il libro e il copyright dalla sempre più minacciosa presenza di Google Books: un argomento del quale si parlerà ancora molto.
I numeri della Fiera sono sempre imponenti: oltre sette mila espositori provenienti da un centinaio di Paesi di tutto il mondo con le ultime novità editoriali, 38 le case editrici cinesi, con la presentazione di oltre 500 libri. Dal fresco Nobel per la letteratura Herta Mueller (presente oggi) agli autori italiani del calibro di Umberto Eco e Claudio Magris, che ha vinto l’annuale premio dei librai tedeschi.
Ma la Buchmesse è soprattutto un appuntamento di business; ed ecco che la presenza italiana si rafforza. Nella mattinata di oggi, il presidente della Camera Gianfranco Fini e il ministro per i Beni Culturali Sandro Bondi inaugurano il Padiglione Italia, con la presenza di 350 editori italiani (l’anno scorso erano oltre 300). Dopo la cerimonia verrà presentato il Rapporto dell’Aie sulla nostra editoria: è presumibile che i dati avranno un segno “meno” generalizzato. Nel pomeriggio, festa in onore di Umberto Eco che celebra l’uscita del libro Vertigine della lista (Bompiani), già venduto in molti Paesi. Sono appunto in crescita i numeri dell’export del libro italiano: +1%, mentre diminuiscono le traduzioni da lingua straniera (19% rispetto al 25% di titoli tradotti qualche anno fa) ed è aumentata la vendita dei diritti di edizioni di titoli italiani.
Intanto, ieri, il Gruppo editoriale Mauri Spagnol e Fazi Editore hanno firmato un accordo in base al quale GeMS, previo nulla osta dell’antitrust, acquisirà il 35% della Fazi Editore. Con le altre 14 case editrici controllate o partecipate il gruppo Gems arriverà a una quota di mercato del 12 per cento.
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