
Cantoni verso la Fiera di Milano
«Cantoni sembra sicuro alla presidenza. Ma sotto è un gran caos». In Fiera Milano a un mese dal rinnovo dei vertici della Fondazione la situazione è molto fluida. Troppo frastagliato il quadro politico perché “l’azionista” Roberto Formigoni non sia attendista e le varie tessere finiscano a posto.
L’unico punto fermo sembra l’identikit del successore di Luigi Roth, quel Giampiero Cantoni scelto direttamente da Silvio Berlusconi. Sarà lui, salvo impuntature leghiste, a guidare la fondazione dopo la stagione rothiana e l’esaurirsi della fase infrastrutturale che ha segnato gli ultimi anni della holding di controllo (il nuovo polo di Rho Pero). Tuttavia dietro al senatore del Pdl (già presidente della Bnl), il risiko incrocia la competition nel centrodestra a pochi mesi dalle regionali. Indebolito Berlusconi dalla bocciatura del lodo Alfano, il Carroccio sta alzando la posta: su urbanistica, lotta allo smog, Expo e legge elettorale, le schermaglie al Pirellone sono ormai quotidiane.
«Litigano al piano di sotto anticipando la grande guerra delle candidature, con la Lega decisa a puntare sulla vicepresidenza e sugli assessorati di peso, se non al bersaglio grosso (la poltrona di Formigoni)», azzardano alcune fonti. A cascata, il sisma agita le prossime nomine. A partire, dietro Cantoni, dalle due vicepresidenze di Fondazione Fiera (in quota Camera di commercio e comune di Milano).
Ed è proprio su palazzo Marino che il Carroccio preme per portare un proprio uomo ai vertici di Largo Domodossola, sfruttando la necessità del sindaco Moratti (che punta in teoria su Paolo Massari) di coltivarsi il partito di Bossi in vista del voto 2011. Anche se il meccanismo è complicato dall’obbligo, da statuto comunale, di aprire un bando pubblico per incarichi del genere. In alternativa, gli appetiti leghisti punteranno alla presidenza della società unica di organizzazione fiere che uscirà dalla riforma Pazzali.
L’obbiettivo dell’ad di Fiera Milano spa, infatti, è di arrivare entro Natale alla fusione interna tra gestori, focalizzandosi sul servizio ai clienti/imprese. Oggi sono quattro le controllate che organizzano mostre (Fiera Milano International, ExpoCTS, Fiera Milano Tech e Rassegne). Urge tagliare i costi. Una razionalizzazione che, nei piani, porterà risparmi per 3 milioni riducendo da 30 a 10 i posti nei cda. Che farà la politica a pochi mesi dal voto? Non sarà facile tagliare poltrone in strutture in cui il suo peso resta decisivo. Non senza bagarre, l’ennesima, dentro la maggioranza: uscito dal gruppo Sandro Bicocchi, il manager di area Cl che ne era il candidato naturale (oggi guida la società informatica Opera 21 ed è il vice di Vittadini alla Fondazione per la Sussidiarietà), il Pirellone vorrebbe affidare la newco a un altro esponente di area. Ma la Lega potrebbe a sua volta rivendicare la scelta (controlla già Sviluppo sistema Fiera con Leonardo Carioni).
Nel frattempo i nomi che circolano sono quelli di Alberto Guglielmo, del presidente di Api, Paolo Galassi, del direttore generale di Fondazione, Corrado Peraboni, di Adalberto Corsi e di Simonpaolo Buongiardino. Ma non si escludono outsider nè un rinvio sotto natale. La competition interna, con una Lega che gioca a tenere sulla corda Formigoni, rischia di buttare ogni nomina nel tritacarne elettorale…
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