Rassegna stampa

«Troppo low cost svilisce la Riviera»

«Questa Riviera l’hanno costruita i turisti tedeschi, anno dopo anno. Ora non possono abbandonarci, in fondo è casa loro; questi alberghi sono stati fatti grazie ai marchi a partire dagli anni Sessanta». Quando dice “marchi” ad Antonio Batani si illumina lo sguardo, ha la sensazione di avere tra le mani una moneta che conta, e poco importa se ora i menu del suo albergo a Milano Marittima sono scritti in russo, se la clientela tedesca, seppure in ripresa quest’estate, non è più folta come un tempo. Tanto che al Grand Hotel di Rimini – da un anno nella sua scuderia di dieci alberghi che ne fanno il più importante imprenditore privato del settore in Emilia-Romagna – gli americani, i francesi, gli inglesi sono ormai più numerosi. Batani è convinto che con i tedeschi si debba riprendere un dialogo mai interrotto.
Tanto che le ha scritto pure Angela Merkel…
Sì, un biglietto affettuoso. Perché non perdo occasione di dire che il cliente tedesco è il migliore che un albergatore possa sperare di avere. Educato, preciso, onesto. Una razza in estinzione. E allora mi sono speso, sono andato in Baviera, ovunque a dire che i tedeschi da noi sono amati, che non possono abbandonare un figlio che hanno creato.
A dire il vero i tedeschi hanno “creato” anche le coste spagnole e greche…
Ma quella è un’altra storia, è speculazione immobiliare. Io dico che qui i tedeschi, marco dopo marco, anno dopo anno, hanno messo le radici e creato un po’ del nostro futuro. Poi in Romagna si sta bene. Si mangia bene e c’è una grande tradizione di ospitalità.
Stiamo facendo tutto il possibile a livello di promozione per sostenere la Romagna?
Si potrebbe fare molto di più. Specie sul fronte della promozione estera e specie da parte della regione che, diversamente dai comuni, qualche soldo da spendere ce l’ha. Dovrebbe impegnare più risorse proprio in Germania. E poi ispirarsi alla Toscana: quando si va alle fiere europee, e non solo, gli stand della Toscana sono pieni di gente, quelli dell’Emilia-Romagna desolatamente vuoti. Qualcosa non funziona o deve essere migliorato.
Come valuta le politiche regionali per la riqualificazione della Riviera?
Per me è positivo tutto quello che rende più attraente la nostra costa. A patto, però, che si capisca che il tono a una località di mare, o di montagna, lo danno gli alberghi e la loro qualità, non i palazzoni con appartamenti vuoti undici mesi l’anno. Il punto di partenza deve essere la riqualificazione della ricettività: dove ci sono tre alberghi piccoli si deve favorire la trasformazione in una struttura moderna e di medio-grandi dimensioni. È l’unico sistema per offrire servizi di qualità senza penalizzare troppo la redditività.
A proposito di redditività, qual è la situazione oggi?
Meglio non parlarne. Sento che tanti si lamentano, ma sono convinto di una cosa e su quella non cedo. I prezzi non si devono abbassare, non bisogna svendere le camere. Altrimenti è finita. Non mi pare molto sensato insistere sempre sull’idea che si viene in Romagna e si spende poco. Milano Marittima è cara, così come lo sono Viareggio o Forte dei Marmi, e tale deve restare. Se no si svilisce l’offerta.
È ancora il momento di investire per chi vuole fare attività turistica in Riviera?
Credo di sì. Ad esempio, io ho comprato soprattutto negli anni della mucillaggine: alla fine degli anni ’80 si comprava un albergo pagandolo come una villetta; sembrava tutto finito. E, invece, era il momento giusto.
Tanti alberghi sono in affitto. È un male o un bene?
Sicuramente non è un dato positivo: lei investirebbe in una struttura di cui non è proprietario? Molto probabilmente no. Infatti è quello che accade, con tanti, troppi alberghi in condizioni di modesta qualità.
E l’imprenditoria turistica è sempre all’altezza?
Purtroppo no. Mi pare che i giovani si siano un po’ seduti. Troppe Ferrari e poco spirito di impresa. Non è un gran momento.
Quali sono le località emergenti?
Direi Cesenatico. Milano Marittima è un’isola felice e Rimini resta la meta privilegiata per il nome che ha. Basta vedere la clientela del Grand Hotel: dagli europei fino ai sudamericani. Il tutto grazie a Fellini e un mix di elementi che fanno della città, e dell’albergo, un simbolo. Ecco, noi dobbiamo difendere questi miti e valorizzarli. Che è il contrario di svenderli, come purtroppo ogni tanto c’è la tentazione di fare. Pensare di vendere la destinazione con lo slogan «40 euro di albergo e 12 per la spiaggia» è una pazzia. Del resto, non è che Viareggio sia tanto più bella di Rimini: ma se si confrontano i prezzi ne esce che noi Rimini la regaliamo. E dobbiamo smettere.
Come valuta il ruolo dei parchi tematici?
Un’ottima idea, che attrae turismo e turisti. Così come le strutture per il golf e i maneggi. La strada è quella: bisogna mettersi a un tavolo e ragionare insieme. Le idee arrivano.
Intanto, per arrivare, i turisti devono faticare non poco…
Le infrastrutture sono il nostro tallone d’Achille. E anche quando vengono fatte nascono vecchie, come la tangenziale tra Lido di Savio e Ravenna. E poi, qualcuno mi sa spiegare perché la strada a due corsie, venendo da Rimini, si ferma a Cesenatico?
Come sarà il turismo in Riviera tra 10-15 anni?
Dipende da noi, dai privati e dalle politiche pubbliche che riusciremo a mettere in campo. Noi siamo condannati a dare qualcosa in più perché abbiamo qualcosa in meno, rispetto ad altri competitor mondiali, a partire dalla qualità estetica del mare. Dobbiamo tirare fuori l’estro. Ce l’abbiamo fatta negli anni Sessanta, ce la possiamo fare ancora.
g.costa@ilsole24ore.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il curriculum

Antonio Batani

Classe 1936, Antonio Batani è nato a Bagno di Romagna (Fc). Da giovanissimo lavora in Svizzera come cameriere. Nel 1957, a 21 anni, prende in affitto una piccola pensione che gestisce con la famiglia. Dalla fine degli anni 60 inizia a diventare proprietario di alberghi, soprattutto tra Cervia e Milano Marittima
L’azienda
Select hotels conta dieci alberghi (due a cinque stelle, sei a quattro stelle e due a tre stelle).
Tra le punte di diamante il Grand Hotel di Rimini, il Palace, il Mare e Pineta di Milano Marittima.
I dipendenti sono circa 700. Da poco la società ha acquistato a Cesenatico un complesso vicino al Porto canale, che diverrà un hotel extralusso

L’appello ai tedeschi

Quest’anno i turisti tedeschi sono tornati sulla costa romagnola. I numeri però non sono ancora quelli di un tempo. Secondo Batani la regione dovrebbe investire più risorse in Germania

Investire sulla ricettività

«Il tono a una località lo danno gli alberghi e la loro qualità, non i palazzoni con case vuote undici mesi l’anno. Il punto di partenza deve essere la riqualificazione dell’offerta alberghiera»

Infrastrutture urgenti

L’accessibilità è ritenuta ancora il tallone d’Achille della Riviera. E anche quando vengono realizzate, le nuove opere – secondo l’imprenditore romagnolo – nascono già vecchie e sono poco funzionali

Più spazio all’inventiva

«I parchi tematici sono un’ottima idea che attrae turismo. Ben vengano anche le strutture per il golf e i maneggi. La strada è quella: bisogna mettersi a un tavolo e ragionare insieme. Le idee arrivano»

]]>

Newsletter