
Seoul, il «burattinaio» dei giovani artisti coreanOrganizza mostre e fiere internazionali Filo diretto con autori e acquirenti
Dae Hyung Lee, è un formidabile business man trentenne a cui si deve parte dell’attuale notorietà di alcuni giovani artisti coreani a Seoul e all’estero. Tutte le sue imprese sono legate al mondo dell’arte contemporanea coreana, dalle gallerie alle fiere, dalle mostre alle consulenze per i musei e agli spazi per l’arte da lui continuamente inventati. Ha curato in giugno la collettiva «Korean Eye Moon Generation» alla Saatchi Gallery di Londra (su www.arteconomy24.ilsole24ore.com tutte le opere e i relativi prezzi), un così grande successo che si è posticipata la chiusura a settembre. Subito dopo Dae Hyung è volato nell’esclusiva isola Jeju (Corea del Sud) paradiso del golf di lusso per curare una mostra mandata in onda durante le riprese di una partita di golf.
Il primo boom l’ha fatto nel 2008 dirigendo la BlueDot Asia Artfair a Seoul, la seconda edizione si è appena conclusa. Una fiera in cui nessuna galleria venne coinvolta perché il motto era: «investi direttamente in artisti che saranno star tra tre anni». Cambiando le regole del gioco ha inventato una fiera curata tutta da lui, in cui il 70% delle opere venne venduto a privati e musei. Molti degli artisti in fiera vennero poi chiamati da importantissime gallerie e la fiera venne subito nominata la migliore mostra del Seoul Arts Center per pubblico e incassi. Al momento dirige Hzone contemporary art, un’immensa galleria a Seoul e sta per aprire due nuovi interi palazzi per l’arte a Seoul: NefSPACE, la prima galleria ibrida che promuove arte, design, architettura, con corsi per collezionisti e artisti, e Salon de H, uno spazio per l’avanguardia che offre corsi di tipo accademico per collezionisti.
Qual è la situazione del mercato asiatico? Come si comportano i collezionisti ora?
Il mercato si sta riprendendo solo oggi, a partire da Hong Kong. Anche in Corea il mercanto si sta ricostituendo dopo la crisi. Molti fondi, ora più selettivi, stanno finalmente uscendo da un lungo tunnel per cercare l’artista giusto. I collezionisti danarosi sanno bene che questo è il momento di comprare il più possibile e stanno comprando bene, anche se sono molto più cauti di prima. Non mi stanco di ripetere ai collezionisti che prima di aprire il portafoglio, devono assicurarsi che l’opera non sia rimpiazzabile da un’altra simile, devono scegliere pezzi originali che non cadano nella ripetizione. Inoltre, l’opera deve avere le caratteristiche per rientrare in una collezione museale e deve essere interessante almeno per il collezionismo di due paesi, di due culture diverse. Nel complesso, questo è un buon momento per collezionsti e artisti.
Chi compra arte contemporanea coreana e perché?
Gallerie e collezionisti tedeschi, londinesi, cinesi, olandesi, indonesiani e di Singapore, stanno comprando coreani,Tutti dichiarano che l’arte coreane è ancora sottovalutata. Conoscono la speculazione dietro l’arte contemporanea cinese e indiana, ora vogliono trovare un altro Zhang Xiagang o Zeng Fanzhi in altre nazioni. La Corea è semplicemente il prossimo bersaglio del collezionismo internazionale.
Sono cambiati i prezzi dopo la recessione?
Il prezzo medio non è cambiato da quello pre-recessione. Ma i collezionisti sono ora più furbi e vogliono evitare di cadere nella trappola speculativa delle aste.
Irina Zucca Alessandrelli
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