
«Expo più difficile delle Olimpiadi»
Non sarà facile, anche se la sfida è lanciata. Perché mancano 2,7 miliardi di euro da reperire sulle opere connesse; perché l’ultima riunione di luglio del Cipe (da fissare) non è detto dia il via libera agli ultimi finanziamenti per la M4 e M5; perché va ancora trovato l’accordo sui terreni (per gran parte di proprietà di Fondazione Fiera) dove dovranno sorgere le aree espositive; e poi perché «le Olimpiadi sono semplici rispetto all’Expo, sono un evento solo sportivo e soprattutto mediatico mentre l’Expo richiede una complessità molto maggiore non solo della società di gestione ma di tutto il sistema del territorio». A spiegarlo, ieri mattina, durante la presentazione del libro Expo 2015, una guida a tutte le opportunità organizzato nella sede del «Il Sole 24 Ore», è stato direttamente Lucio Stanca, a.d. della società di gestione. Se infatti «faremo solo una fiera di prodotti mancheremmo una parte delle opportunità», ha chiosato Stanca. «Dobbiamo invece strutturare un vero laboratorio per il futuro». Ecco insomma la vera sfida, dopo un anno perso in litigi. Per ripartire e per raccogliere idee, il 16 e 17 luglio a Milano ci saranno gli Stati generali dell’Expo.
Sempre ieri, nel frattempo, si è tenuto un Cda informale di Expo, orfano del rappresentante della Provincia Enrico Corali, che si è dimesso. Il presidente del board, Diana Bracco, ha confermato di aver ricevuto le sue dimissioni e ora toccherà al nuovo presidente della Provincia, Guido Podestà, nominare il successore. In pole position l’ex rettore della Bocconi, Carlo Secchi, appetiti dei partiti permettendo, anche se Podestà non vede «motivo per forzare i tempi. Non ho ancora deciso».
L’incontro, ha spiegato Bracco, è comunque servito proprio in «preparazione degli Stati generali. Saranno una sferzata d’energia, ci sono tante cose da fare». Soddisfatto anche il leghista Leonardo Carioni, che nel Cda siede come rappresentante del Tesoro: «Abbiamo chiarito parecchi punti», ha spiegato. «Stanca ha fatto un buon lavoro». Ad esempio «sulla disponibilità dell’area si sono fatti passi importanti e c’è conferma del cronoprogramma a partire dal masterplan con la visione complessiva pronta probabilmente entro agosto e il piano vero e proprio che sarà portato al Bie per l’approvazione il prossimo primo maggio».
In realtà però prima bisogna definire il nodo della stazione appaltante. E bisogna definire la destinazione dei terreni espositivi post evento. Mentre torna a circolare l’ipotesi di fusione tra Sviluppo Sistema fiera e Infrastrutture Lombarde, il veicolo con cui la Regione entrerebbe nella partita sulle opere dirette. Di certo, con una Lega così forte, non sarà semplice trovare la quadra nella maggioranza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA