Rassegna stampa

Firenze riaccende un faro su infrastrutture e Fiera

FIRENZE
Passata la tornata elettorale amministrativa, gli industriali fiorentini sottopongono alle forze politiche le quattro priorità per il territorio, su cui in campagna elettorale si è registrata un convergenza bipartisan: si tratta del potenziamento dell’aeroporto, del collegamento Barberino-Incisa, del rilancio del polo fieristico e della legge speciale per Firenze.
L’occasione per riproporre la centralità di questi temi è stata l’assise degli imprenditori di Firenze, svoltasi ieri, alla presenza del presidente nazionale di Confindustria, Emma Marcegaglia, e del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi.
«L’asprezza dello scontro politico – ha sottolineato il presidente di Confindustria Firenze, Giovanni Gentile – ha un po’ oscurato queste convergenze che però ci sono state. Voglio sottolinearlo perché è un fatto nuovo che, se sarà confermato, potrebbe davvero portare “aria nuova”».
La situazione congiunturale particolarmente sfavorevole impone al territorio scelte rapide: nel primo trimestre del 2009, ad esempio, il calo della produzione industriale nel territorio fiorentino è stato del 22% rispetto allo stesso periodo del 2008; del 18% rispetto al trimestre precedente. Secondo un’indagine degli industriali locali, solo il 17,4% degli imprenditori prevede un ripresa nel 2009 e circa un terzo non riesce addirittura a formulare previsioni.
Il tema delle infrastrutture cittadine è uno dei più sentiti, anche perché ne va di mezzo la competitività di tutta l’area. Sull’argomento però continuano ad esserci divisioni. «La campagna elettorale – ha ricordato Gentile – ha evidenziato che su alcune grandi e decisive questioni infrastrutturali relative alla mobilità, la maggior parte delle forze politiche non è convinta delle scelte compiute e delle decisioni prese: mi riferisco alla tramvia e alla Tav. Dobbiamo tenerne conto – ha continuato –. Ma si deve avere presente che si tratta di opere lungamente discusse e attese; che le Pubbliche amministrazioni hanno già assunto impegni vincolanti e firmato contratti con imprese; che lo stesso ministro Matteoli ha dichiarato che la linea Tav che attraverserà Firenze va fatta e che non ci sono variazioni d’opera».
L’altro tema centrale per lo sviluppo di Firenze è il piano strutturale, che attende di essere varato. «Al massimo entro l’estate del 2010 – ha ricordato Gentile – il Comune di Firenze dovrà approvare il piano strutturale e il regolamento urbanistico, pena lo scatto delle clausole di salvaguardia che bloccherebbero lo sviluppo della città». Su questo punto c’è la disponibilità della nuova Giunta comunale.
Soddisfazione è stata poi espressa da Gentile per il dibattito intorno alla legge speciale per Firenze. «Mi ha fatto piacere constatare – ha spiegato – che quella proposta ne ha fatta di strada. C’è stato un ampio consenso politico bipartisan; e c’è stato l’impegno del Governo, che ora ci attendiamo venga rispettato. Su questo tema, riconvocheremo a breve un tavolo coi parlamentari fiorentini».
Pieno sostegno è arrivato da Matteo Renzi, nuovo sindaco di Firenze. «Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in campagna elettorale – ha sottolineato Renzi – aveva preso l’impegno di dare a Firenze una legge speciale. Noi ci crediamo e torniamo a chiedere non denari o una scorciatoia, ma una corsia preferenziale su alcune priorità». All’assise sono intervenuti anche il nuovo presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, e l’assessore regionale alle Attività produttive, Ambrogio Brenna.
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IL QUADRO

 


-22%
Produzione industriale
A Firenze nel primo trimestre del 2009 l’output del manifatturiero ha avuto una flessione record su base annuale mentre su base trimestrale il calo è stato del 18 per cento
-23%
Ricavi alberghieri
Nei primi cinque mesi dell’anno la crisi a Firenze ha colpito duramente l’intero comparto alberghiero con un calo del giro d’affari a due cifre su base annua
17,4%
Le Pmi più ottimiste
Secondo un’indagine condotta da Confindustria Firenze in vista del’assemblea annuale, le aziende che prevedono una ripresa economica nel 2009 sono ancora una quota nettamente minoritaria. Quello che preoccupa di più i vertici degli industriali è che circa un terzo delle imprese interpellate non sono in grado di fare previsioni economiche

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