Rassegna stampa

Il progetto è inutile – Prioritario l’aeroporto

La provincia di Rimini ha un grande problema di mobilità anche perché le varie zone della città sono divise da troppe barriere (ferrovia in primis) che le rendono impenetrabili in direzione del mare. Ha dunque bisogno di un sistema di mobilità capace di collegare meglio le città della costa, ma soprattutto di ricucire la fascia turistica con la città storica e l’entroterra. La metropolitana di superficie in tal senso non dà alcuna risposta, sarebbe solo la terza linea di collegamento parallela al mare tra Riccione e Rimini, aggiungendosi al filobus e alla ferrovia.
Va inoltre osservato come il Trc non sia il frutto di una scelta strategica per la città, ma di un progetto, come spesso succede, inventato 15 anni fa per intercettare un finanziamento statale, peraltro sempre rimasto virtuale.
Il progetto, dal punto di vista strutturale, è molto invasivo e aggiunge l’ennesima barriera a quelle già esistenti, creando ulteriori difficoltà al traffico. Il progetto è datato con materiali e tecnologie, utilizzati soltanto ad Eindhoven – che è la città che ospita la casa produttrice dei mezzi di trasporto previsti dal Trc – e in nessuna altra parte del mondo. Possibile che ciò non desti alcuna perplessità?
Ma c’è un’altra fondamentale perplessità da rilevare in merito a quest’opera: nel progetto originario – per il quale peraltro era stato chiesto e concesso il finanziamento – al collegamento tra il centro di Riccione e quello di Rimini si aggiungeva il raccordo con i due centri nevralgici della provincia, ovvero l’aeroporto e la fiera. In questo modo, pur restando a nostro avviso un progetto sbagliato (a Parma la metropolitana è stata interrata!), avrebbe almeno risposto alla necessità di garantire adeguati flussi di traffico ed economici compatibili sia con l’entità dell’investimento – 50 milioni in legge Obiettivo e 50 milioni degli enti locali – che con, in prospettiva, i costi di gestione del servizio.
Invece, per scarsità di risorse, si è deciso di ridurre la linea ad un moncone – il solo tratto Rimini-Riccione – privo di senso e di utilità. Si crea così un inutile baraccone che peserà enormemente sull’ente gestore e sugli enti locali proprietari.
Non sono queste valutazioni speculative del centro-destra. Praticamente tutte le associazioni di categoria sono giunte alle stesse considerazioni. Ciò a dimostrazione del fatto che il centro destra riminese esprime l’opinione del tessuto sociale e produttivo della nostra provincia. Anche alcuni esponenti di maggioranza – penso al vice presidente della Provincia e all’assessore all’Ambiente – sono pervenuti alle nostre stesse conclusioni, rivelando inoltre l’esistenza di uno studio, commissionato proprio dalla Provincia, che proverebbe come a costi enormemente inferiori si potrebbero conseguire risultati positivi attraverso il semplice aumento delle fermate esistenti sulla linea ferroviaria.
In questi anni abbiamo operato con senso di responsabilità, adoperandoci per non perdere il prezioso finanziamento statale della legge Obiettivo. Lo abbiamo fatto perché siamo convinti che questi fondi potranno più utilmente essere destinati ad un progetto diverso, più moderno ed efficace.
Ci opponiamo però alla realizzazione di questo progetto perché non risolve i problemi della mobilità e perché distrae risorse (quelle degli enti locali) e attenzioni che devono essere rivolte ad altre opere prioritarie per la mobilità e per i collegamenti nazionali e internazionali senza i quali i grandi investimenti sul prodotto riminese (Palazzo dei Congressi e Fiera, soprattutto) sono destinati a collassare.
Mi riferisco in primo luogo alla realizzazione della Statale 16 e allo sviluppo dell’aeroporto, opere sulle quali si registra un enorme ritardo progettuale. Opere per le quali c’è un disimpegno economico e strategico inaccettabile, soprattutto per l’aeroporto senza lo sviluppo del quale il Palazzo dei Congressi di Rimini (100 milioni di investimento) è destinato a diventare un peso e non una opportunità per la comunità turistica della riviera. È questa una infrastruttura per conquistare i grandi congressi di valore internazionale con ospiti che certamente non possono arrivare a Rimini con un aereo di trentadue posti, oppure in tram. Concludendo, le priorità strategiche di Rimini sono nuova Statale, terza corsia autostradale, aeroporto, una nuova viabilità perpendicolare al mare. Altroché Trc.

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